Amodeo, Adoc: "L'antenna del sindaco, non è stato applicato il regolamento"
L’Adoc, l’associazione dei consumatori che fa riferimento alla Uil, è intervenuta di recente sulla questione dell’antenna per telefonia mobile che si sta installando nell’area dove sorgerà il distributore di benzina della famiglia del sindaco di Marsala Adamo. Siamo in zona Sappusi e antenna e distributore stanno nascendo non distanti da scuole e abitazioni. Giulia Adamo si trova ancora una volta nella doppia veste di Sindaco e proprietaria, visto che ha delle quote, dell’azienda che sta installando questa antenna. Antenna che sta facendo preoccupare popolazione, studenti e genitori. Il sindaco in questi giorni è intervenuto dicendo che non ci sono problemi per la salute. Giuseppe Amodeo, presidente dell’Adoc, qual è il vostro pensiero su questa vicenda?
Innanzitutto non interessa se quest’antenna e il distributore sia di proprietà del sindaco o di qualcun’altro. Il problema delle antenne per telefonia mobile nei centri abitati non è nato adesso. Noi ce ne siamo occupati già nel 2009, a Mazara del Vallo. Il problema, oggi a Marsala, è che ognuno ha fatto come gli pareva in questa vicenda. Perchè nel 2001 è stato approvato un regolamento dal consiglio comunale, sollecitato anche dall’allora difensore civico.
Cosa stabilisce questo regolamento?
E’ tutto minuziosamente scritto. Prevede all’articolo 10, ad esempio, che l’allocazione dell’antenna deve avvenire a una distanza di almeno 150 metri da edifici abitati e soprattutto da scuole e ospedali. A me, guardando l’antenna di Sappusi, sembra che questo non sia avvenuto.
Cosa chiedete quindi?
Di verificare il rispetto delle regole. Poi esiste un principio di precauzione ribadito dalla legislazione vigente in materia e ricordato tempo fa anche dall’allora Prefetto Trotta. Questo principio sconsiglia di installare antenne, anche per non creare allarmismo nella popolazione, vicino a centri densamente popolati e soprattutto di scuole. Questo regolamente dovrebbe essere anche modificato secondo noi, portando la distanza consentita ad almeno 300 metri.
Regole più ferree.
Sì. Poi sempre quel regolamento, all’articolo 17, dice che bisogna fare dei controlli periodici. E questo varrebbe per le antenne già in funzione a Marsala. Qualcuno ha mai controllato se l’emissione di onde elettromagnetiche sono aumentate o diminuite nel corso del tempo? Non voglio fare allarmismi, possibilmente saranno tutte in regola. Ma queste verifiche devono essere fatte con la documentazione che deve essere trasmessa all’amministrazione comunale. Ribadisco, bisogna applicare questo regolamento, modifichiamolo anche un altro po’ per essere più sicuri. Uno dei compiti del sindaco è quello di tutelare la salute di tutti i cittadini.
Le vostre battaglie a Mazara come sono andate a finire?
Siamo riusciti, con la gente, a far smontare le antenne che stavano per entrare in funzione.Il consiglio comunale di Mazara ha anche lui emanato un regolamento.
Il documento dell’Arpa che ha presentato il sindaco di Marsala la tranquillizza?
L’Arpa fa un altro tipo di controlli. Ma il problema è che queste antenne sono allocate in zone molto frequentate come le scuole, da ragazzi che assorbono le onde. Onde elettromagnetiche che possono essere anche nella norma, ma che ormai, oggi, i ragazzi ne sono perennemente esposti, anche se si spostano in altre parti della città. Allora se possiamo cerchiamo di prevenire.
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