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12/12/2013 06:20:00

Alestra, Papania, Colimberti: 13 telefonate e 69 sms nell'indagine su favori e rifiuti

Si dicono tutti sorpresi, certi della loro estraneità, meravigliati, gli indagati nell'ambito dell'"affaire - rifiuti" in provincia di Trapani. Sono otto persone, tra cui l'ex senatore del Pd Nino Papania, accusate di aver preso soldi o avuto posti di lavoro per le persone da loro indicate, in cambio della mancata sorveglianza sul corretto funzionamento della raccolta rifiuti, gestita in provincia di Trapani per conto dell'Ato Tp 1 "Terra dei Fenici" dall'Aimeri Ambiente. 

 Papania, avrebbe fatto pesare il suo ruolo di parlamentare per intervenire, dietro richiesta di Colimberti, sul direttore dell'Ato Alestra e far sì che quest'ultimo smorzasse i controlli sul lavoro della Aimeri. Ha già ricevuto un avviso di garanzia per voto di scambio, proprio in riferimento ad un troncone di queste indagini, seguite dalla Procura di Trapani e si dice “sorpreso per la notizia". Aggiunge: "Non mi è stato comunicato di essere indagato. Sapevo che un avviso di garanzia era stato notificato ad altri, ma non a me. Mi riservo di replicare quando conoscerò gli atti”.Adesso spetta al gip decidere se chiedere al Parlamento l'autorizzazione ad utilizzare il materiale probatorio che riguarderebbe Papania. I carabinieri del Nucleo tutela ambiente che ascoltavano le conversazioni di  Salvatore Alestra e Orazio Colimberti si sono imbattuti in 13 conversazioni e 69 sms dell'ex senatore. Nel maggio 2013 nel corso di una perquisizione negli uffici della Aimeri sono stati sequestrati dei documenti da cui emergerebbero le indicazioni delle persone che Papania avrebbe chiesto di assumere a Colimberti.

Altro indagato è Salvatore Alestra, dirigente dell'Ato Tp 1: “Alestra è estraneo ai reati ambientali che gli vengono contestati - spiega l'avvocato Massimo Mattozzi -. Visto il suo ruolo di direttore non è responsabile di eventuali ipotesi di inquinamento”. Sulla presunta corruzione, il legale aggiunge: “Sono ipotesi inesistenti. Lo dimostra il fatto che è stato Alestra ad applicare delle pesanti sanzioni penali alla Aimeri. E soldi sono stati decurtati dai pagamenti eseguiti dall'Ato in favore della stessa Aimeri”. Le indagini su Alestra vanno avanti da tempo. 

Poi c'è il responsabile di Aimeri, Orazio Colimberti:“Stiamo valutando la possibilità di fare rendere interrogatorio al nostro assistito - spiega l'avvocato Valentina Castellucci -. Non ci sono gli estremi per la contestazione di reati ambientali visto che Colimberti non aveva alcun ruolo operativo nel controllo dei rifiuti conferiti. Sulla ipotesi di corruzione riteniamo che basti citare il fatto che esiste un contenzioso civile per le pesanti penali applicate alla Aimeri. Altro che corruzione...”.

Respingono le accuse anche Reina (l'avvocato Paolo Paladino spiega che “l'indagine dura da tempo, mentre il presunto coinvolgimento di Reina è emerso da qualche settimana. Siamo certi per il ruolo che rivestiva che non ha avuto alcuna responsabilità, ma ci riserviamo di esprimere la nostra posizione dopo avere letto tutti e 19 faldoni delle indagini”) e i Foderà (“Ogni volta che i camion trasportavano rifiuti non conformi - spiega l'avvocato Giuseppe Cavasino - hanno respinto indietro i camion impedendo il conferimento. Se nel loro impianto che fa compost arriva plastica e non umido per loro rappresenta un costo. Ecco perché dimostreremo la loro estraneità alle contestazioni”.

Nell'inchiesta, solo per i presunti illeciti ambientali, è coinvolto anche Bongiorno, presidente degli industriali di Trapani, che con la sua Agesp ha ottenuto alcuni lavori in sub appalto dall'Ato: “Ho chiesto di essere sentito dai magistrati - spiega Bongiorno - con la convinzione di potere dimostrare la nostra estraneità. Se il cittadino getta la plastica fra i rifiuti inorganici la selezione diventa impossibile”.



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