Riprende questa mattina alle ore 10 la lunga maratona della Legge Finanziaria all'Assemblea regionale siciliana, dopo la sospensione della seduta nella tarda serata di ieri. Sono solo otto gli articoli approvati, su 49 complessivi, dai deputati siciliani. In tarda serata e' stato approvato anche l'articolo 12, quello sui lavoratori forestali. Il Governo, rappresentato dall'assessore all'Agricoltura, Dario Cartabellotta, ha annunciato la riscrittura della norma.
IL PD. “Avere mantenuto il turn-over e avere abolito i limiti di età per la fuoriuscita dal comparto degli antincendio sono alcune delle misure per le quali il PD si è battuto dall’inizio, e che sono state inserite nell'articolo 12 della Finanziaria. Anche l’accoglimento delle nostre proposte per rendere produttivi i boschi attraverso la vendita della legna ai fini della produzione energetica, nell’ambito del Patto dei Sindaci sull’Energia, è un risultato importante”. Lo dicono il presidente del gruppo PD Baldo Gucciardi e i parlamentari regionali Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto. “Fin dall'inizio della discussione della manovra economica – aggiungono - il PD ha lavorato per garantire il comparto dei lavoratori forestali che, al di là di come talvolta viene dipinto da alcuni organi di informazione, svolge un lavoro importante per la difesa del territorio. Nelle prossime settimane – concludono i deputati democratici - il gruppo PD presenterà un ddl organico per il riordino del settore e per la valorizzazione dei boschi”.
SALVO IL CONSORZO UNIVERSITARIO DI TRAPANI. Il funzionamento del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani per il prossimo anno sarà assicurato dalla partecipazione della Provincia Regionale. Lo prevede il 2° comma dell'articolo 7 della legge di stabilità discusso ed approvato dall'Assemblea Regionale Siciliana. L'enunciato che fa riferimento ai Consorzi Universitari è frutto di un emendamento, presentato in commissione dai deputati Fazio, Gucciardi e Ruggirello e fatto proprio dal Governo, nell'ambito del rifinanziamento che garantisce il funzionamento per il 2014 delle Province Regionali con un «contributo di parte corrente» di 20 milioni di euro.
Al secondo comma viene specificato che questi venti milioni di euro vengano prioritariamente destinati «per le spese dei servizi socio assistenziali in favore di disabili, nonché per garantire il diritto allo studio, il funzionamento dei Consorzi Universitari ed il pagamento degli emolumenti del personale».
Come si ricorderà il commissario straordinario della Provincia Regionale di Trapani, Darco Pellos, aveva revocato la partecipazione dell'Ente come Socio del Consorzio Universitario; con la norma in legge di stabilità vengono poste le condizione per un recesso da tale decisione e la piena partecipazione della Provincia Regionale al funzionamento del Consorzio. «Credo che questo provvedimento sia sufficiente perché sia scongiurata l'uscita della Provincia Regionale di Trapani dalla compagine societaria del Consorzio - commenta l'on. Girolamo Fazio - poiché non solo sono state reperite le somme ma è stato addirittura posto un vincolo di destinazione della stesse».
A questo intervento è da aggiungere l'altro, ancora frutto di un emendamento a firma Fazio, Gucciardi, Ruggirello, in attesa di approvazione dell'aula che incrementa di un milione di euro, portandolo da 3milioni ed 800mila a 4milioni ed 800mila, il fondo a carico della Regione Siciliana per il rifinanziamento dei Consorzi Universitari.
ROYALTIES. Lo scorso 30 di aprile, ultimo giorno di esercizio provvisorio per il 2013, l'Ars approvava un emendamento, condiviso dal governo Crocetta, del Movimento 5 Stelle che raddoppiava le royalties sulle estrazione di idrocarburi nel territorio siciliano, portandole dal 10 al 20%; ieri, in sede di discussione del disegno di legge di stabilità per il 2014, su iniziativa del governo regionale, le royalties sulle estrazioni di idrocarburi, sono state ridotte al 13%. Due passaggi legislativi che sono la metafora dei mutati rapporti tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il movimento grillino. Ma il punto più basso della parabola è stato toccato con la mozione di sfiducia a Crocetta, promossa dal M5S, sostenuta dal Gruppo Musumeci e votata anche dal Pdl, ma respinta dall'Aula. In circa 8 mesi, dunque, quello che lo stesso Grillo aveva indicato come «Modello Sicilia», le posizioni si sono radicalmente divaricate. La norma, illustrata dall'assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, è stata approvata dall'Aula con 44 voti a favore e 26 contrari, nonostante il voto segreto. Con le nuove royalties, nelle casse pubbliche potrebbero arrivare tra i 9 e i 10 milioni di euro. La Regione calcola d'incassare 3,5 milioni, mentre ai comuni andrebbero circa 7 milioni di euro. Oltre ad applicare l'aliquota del 13%, la nuova norma cancella la franchigia pari a 1.500 barili, di fatto l'aliquota quindi scatta subito. Anche se le aveva raddoppiate, la Regione non ha mai applicato le nuove royalties (dal 10 al 20%), per timore che le aziende avrebbero ricorso contro il provvedimento. Di fatto, quindi, la norma appena varata (dal 20 al 13 per cento), incrementa di 3 punti l'aliquota rispetto a quella applicata due anni fa.
Dura la reazione del Movimento 5 Stelle rappresentati dal capogruppo Giancarlo Cancelleri: «La maggioranza svende il territorio alle grandi imprese di estrazione petrolifera, cedendo a pressioni politiche esterne riduce l'introito dovuto alla Regione e ai comuni ed aumenta le tasse sullo start up delle imprese. Della serie, regali per le multinazionali e tasse per i siciliani». Ipotesi smentita dall'assessore Vancheri: «Le start up non c'entrano nulla. La norma fa riferimento allo Scia (sportello unico per l'avviamento delle attività, ndr) che prevede il pagamento del relativo tributo regionale che c'è sempre stato». Il presidente della Regione, durante una pausa dei lavori d'Aula, ha difeso la decisione di ridurre dal 20 al 13% le royalties sull'estrazione di idrocarburi: «Raddoppiare le royalties in questo difficile momento finanziario, sarebbe depressivo per lo sviluppo economico. Peraltro, in commissione c'era l'accordo di tutti».
GLI ALTRI ARTICOLI. Con l'art. 7, riscritto dal governo, dopo avere recepito le proposte dell'opposizione, sono stati aggiunti per le Province venti milioni al precedente budget di cinquanta. Con l'art. 9 sono state soppresse le cariche di coordinatore sanitario e amministrativo (58 posti da dirigente in tutto), mentre il risparmio delle somme relative andranno a favore di attività sportive o per disabili. Con l'art. 10 si stabilisce che alla società "Sicilia emergenza urgenza sanitaria" (Seus) potranno essere assegnati servizi ausiliari secondari, ma vengono fatti divieti ad altre assunzioni.
Molto delicato l'art. 11 relativo alla riorganizzazione delle partecipate, del personale della Sas, e dell'esternalizzazione dei servizi con uno scontro tra maggioranza e opposizione proprio sui servizi affidati alla Sas. Crocetta in proposito ha detto: «Ben 930 lavoratori su tremila della partecipata sono utilizzati nell'ambito dei Beni culturali e la loro presenza è insufficiente perché abbiamo problemi di apertura dei musei. Se tagliamo il 20% andremo incontro al paradosso di dover pagare di più i servizi esterni per i quali non c'è copertura finanziaria». Quindi, è stato ritirato l'emendamento che prevedeva l' esternalizzazione dei servizi.
Con lo stesso art. 11 si blocca il salario accessorio per tre anni di dipendenti e dirigenti degli enti della Regione. Fino al 2016, questo personale non potrà percepire un salario accessorio superiore al 15% di quello corrisposto ai regionali. Tra gli enti coinvolti, Consorzio autostrade, Camere di commercio ed Enti parco.
Nell'ambito della sanità sono stati tagliati cento milioni alla spesa per beni e servizi, 70 recuperati dal settore farmaceutico e 30 da altri comparti. Le risorse saranno destinate all'assistenza socio-sanitaria. In serata è stato trovato un accordo sui forestali, con riscrittura dei relativi emendamenti, incentrato sul «chilometro zero» negli spostamenti dei forestali provocando un notevole risparmio.