"Occorre una seria pausa di riflessione sul disegno di legge di riordino delle autonomie territoriali. È noto ormai a tutti i cittadini ed alle forze politiche che il grande spreco di denaro pubblico e la crescita esponenziale del debito dello Stato affondano le loro radici nel sistema regionale e comunale, non solo provinciale, e nella sua eccessiva frantumazione. Oggi che pare si parli concretamente di riforme per ridurre la spesa dobbiamo, piuttosto che fare interventi parziali o di semplice rivisitazione di un'architettura istituzionale ormai superata, varare un grande riordino delle regioni, non più di sei rispetto alle venti attuali. Bisogna individuare poche e grandi aree metropolitane, non più di tre: Roma, Napoli e Milano. Si deve poi assolutamente ridurre il numero dei comuni che sono ancora oltre 8000. Una vera revisione del titolo V potrà provvedere quindi a definire una moderna e snella struttura delle autonomie territoriali, evitare con il crisma della costituzionalità l'impugnabilità dell'abolizione delle Province fatta con legge ordinaria, ed una semplificazione del quadro del governo territoriale mirata a più che dimezzare spesa e sprechi collegati ad un sistema ormai datato e contrario agli interessi dei cittadini italiani. Chiederemo pertanto che si attivi un tavolo della discussione sulla riforma del titolo V che oltre ed ancor prima di definire nuovamente il riparto delle competenze tra Stato, Regioni, Aree metropolitane e comuni ne definisca un nuovo assetto territoriale e numerico in grado di affrontare veramente la grande sfida della diminuzione della spesa pubblica per uno sviluppo economico e sociale omogeneo di tutte le porzioni della nostra Nazione". Lo ha dichiarato il senatore Antonio D'Alì, capogruppo in Commissione Bilancio del Nuovo CentroDestra.