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08/08/2014 07:25:00

Teatri di Pietra a Favignana e Mothia

Il calendario della X edizione di Teatri di Pietra Sicilia, la rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo, propone oggi, venerdì 8 agosto le repliche di due grandi spettacoli su due isole bellissime: “L’infinito Giacomo” con Giuseppe Pambieri a Favignana e “Argonauti” con Cinzia Maccagnano a Mothia.


EX STABILIMENTO FLORIO, FAVIGNANA
“L’infinito Giacomo” venerdì 8 agosto ore 21.15
Lo spettacolo “L’infinito Giacomo – vizi e virtù di Giacomo Leopardi” con Giuseppe Pambieri inaugurerà un nuovo si-to siciliano che entra a far parte per la prima volta del circuito di Teatri di Pietra. Si tratta dell’ex Stabilimento Florio di Favignana, restaurato nel 2009, considerato un gioiello di archeologia industriale. Lo Stabilimento fino alla prima metà del 1900 è stato una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, e oggi rappresenta anzitutto la storia degli abitanti di Favignana e quella della famiglia Florio, che ha cambiato le sorti economiche dell’isola. L’ex Tonnara, ampia 32mila metri quadrati, è una struttura maestosa costruita con il tipico tufo di Favignana caratterizzata da grandi archi e tre imponenti ciminiere. Il primo nucleo, più piccolo, risale al 1859, ma venne ampliato e ristrutturato nel 1878 dall’architetto Damiani Almeyda, per volere di Ignazio Florio.
Lo spettacolo “L’infinito Giacomo”, per la regia di Giuseppe Argirò, è un ritratto inedito del poeta di Recanati, messo in scena attraverso le sue opere, da un superlativo Giuseppe Pambieri accompagnato da musiche di Mozart, Bach, Bee-thoven, Chopin, Rachmaninov e Dvořàk. Uno spettacolo che mette a nudo le imperfezioni del genio, la sua irregolarità che conduce alla solitudine, a un pellegrinaggio estenuante nell’universo. Leopardi è un re senza regno, è Amleto che arriva oltre il limite del conoscibile, supera la coscienza affermando la vita nel suo groviglio inestricabile di bene e male; per il genio tutto è noia, è tedio incommensurabile. Il poeta di Recanati, con lucido disincanto, affonda a piene mani nella verità e ne trae la radice del dolore. È inutile chiedersi a che punto sia la notte; la notte non finisce mai. I regni, i globi, i sistemi, i mondi, non sono che una pallida rappresentazione del pensiero dell’uomo, ma l’anima giace nelle profondità ed è a tutti invisibile tranne al poeta che può profanare il suo mistero e consegnarlo all’uomo. Leopardi, affettuosamente Giacomo, in questo viaggio non appare così distaccato e lontano dai piaceri terreni, ma è vulnerabile, ansioso, riservato, schivo, eppure pervaso da un desiderio inesauribile di vita. Giacomo è goloso, non può fare a meno di dolci, cioccolata, paste alla crema e gelati. In questo ricorda Mozart, altra creatura divina nella sua sregolatezza. Non a caso alcune delle sue più scandalose composizioni, fanno da contrappunto agli aneddoti più divertenti della vita di uno dei massimi autori italiani. La biografia romanzata che esce fuori dalle pagine dell’Epistolario e dello Zibaldone, ricostruiscono un ritratto singolare ed inedito del poeta che, con grande sincerità, confessa le sue paure come la sua fobia per l’acqua. Non mancheranno gli spunti divertenti per riflettere sul suo rapporto con l’eros e la sessualità. Nelle sue stesse parole, il desiderio di una vita normale è incessante: il dono della poesia appare spesso come una maledizione divina che lo segna come diverso, lo condanna a una sofferenza eterna e lo affranca contro ogni sua volontà dal mondo che lo circonda. Ecco, questa è la figura dilaniata, spesso scissa, combattuta e afflitta che la parola non può contenere. Leopardi non è tutto nella sua poesia. La sua ricerca affettiva attraversa i secoli e incontra una disperata umanità che per sopravvivere alla storia che avanza, non può che stringersi in una solidarietà reale che diventa l’unica possibilità di sopravvivenza, ancora oggi per tutti.
Lo spettacolo replicherà sabato 9 agosto sull’isola di Mothia h 19.30
Ingresso Favignana: intero euro 12, ridotto euro 10


ISOLA DI MOTHIA, MARSALA
“Argonauti” venerdì 8 agosto ore 19
Lo spettacolo che stasera sarà ospitato sull’Isola di Mothia per la X edizione del circuito Teatri di Pietra Sicilia, è reduce da uno strepitoso successo a Napoli, dove la platea ha applaudito per dodici minuti consecutivamente la prota-gonista Cinzia Maccagnano, attrice siciliana che negli anni si è distinta diventando a poco a poco una rivelazione del teatro italiano. Domani sera al tramonto (venerdì 8 agosto alle ore 19.30) l’attrice etnea sarà in scena in “Argonauti – Giasone e Medea” di cui firma la drammaturgia Maurizio Donadoni (da Apollonio Rodio, Franz Grillparzer e Euri-pide) e la regia e coreografie Aurelio Gatti.
La vicenda è quella di Medea, sacerdotessa di Ecate, che innamoratasi follemente di Giasone tradisce il suo popolo e aiuta l’amato a rubare il sacro Vello d’oro e fugge con lui per poi essere, dopo alcuni anni, ripudiata a sua volta per un’altra donna (Glauce, figlia del re di Corinto). Una lettura che trascende il piano individuale per porsi invece come rappresentazione simbolica dell’incontro-scontro tra due culture diverse: da una parte il mondo arcaico, irrazionale e magico di Medea; dall’altra il mondo moderno, razionale e laico di Giasone. Dall’incontro di questi due mondi, agli an-tipodi fra loro, non può che nascere lo scontro. E si tratterà, nella fattispecie, di un conflitto insanabile, lontano da qua-lunque possibilità di sintesi. Il viaggio onirico‚ visionario‚ tramite il quale ognuno raggiungerà il fondo della propria anima‚ e non è detto che sia è quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza. Un viaggio di sola an-data per danza‚ teatro e musica. In scena anche i danzatori con Carlotta Bruni, Benedetta Capanna, Stefano Fardelli e Rosa Merlino. Lo spettacolo replicherà sabato 9 agosto Castellammare del Golfo h 21.15; domenica 10 agosto San Cipirello h 18.30; lunedì 11 agosto Palazzolo Acreide h 21.30
Informazioni Mothia: biglietto unico 9 euro (sono esclusi: traghettamento sull’isola di Mothia e ingresso sull’Isola); l’ultimo viaggio per l'isola è alle ore 19.15, ultimo rientro alle ore 21.20; il traghettamento è operato per questa data dall’azienda Puglisi

Il circuito Teatri di Pietra, diretto da Aurelio Gatti, anche quest’anno è promosso direttamente dai Comuni coinvolti con il sostegno dall'Associazione Teatri di Pietra Sicilia e Capua Antica Festival, in collaborazione con numerosi enti e or-ganismi culturali di pregio come la Fondazione Whitaker e il FAI di Agrigento. Tra teatro, danza, musica e nuovi linguaggi, sono circa 11 produzioni che si alterneranno nei dodici siti di sette province siciliane fino al 29 agosto. Anche quest’anno Teatri di Pietra dà vita a un percorso di arte e cultura che privilegia lo straordinario patrimonio storico e ar-tistico siciliano e al contempo offre una concreta opportunità di sviluppo socio-culturale e crescita dei territori coinvolti, mirando all’obiettivo principale di accrescere e sviluppare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico della Sicilia attraverso lo spettacolo dal vivo si promuovono, senza invaderle, aree straordinarie che si of-frono ad una fruizione più ampia, coinvolgendo un pubblico diversificato e più vasto. Le diversità della proposta artistica, la presenza di compagnie rappresentative la migliore produzione nazionale, la presenza significativa di artisti siciliani accanto a figure di rilievo della scena nazionale, nonché un “fare rete” delle Amministrazioni coinvolte, ha permesso di costruire un programma di ampio respiro .
La ricorrenza di Teatri di Pietra Sicilia, che da dieci stagioni si propone puntualmente ogni estate nonostante le difficol-tà, fa di questa manifestazione un appuntamento “atteso” , testimonianza di un progetto che aggrega e cresce intorno a un'idea innovativa di valorizzazione e sviluppo sostenibile dei territori. Una nuova edizione quindi, resa possibile gra-zie all'impegno delle Amministrazioni coinvolte che attraverso Teatri di Pietra ribadiscono, seppure con molte difficol-tà, la volontà a operare un diverso modo di fare “turismo/cultura e sviluppo” privilegiando progettualità che concreta-mente dialoghino con il territorio, le cittadinanze e le identità che queste esprimono. Un progetto che anche in un mo-mento di grande difficoltà per la Regione e il Paese, riesce a esprimere la volontà e la determinazione a fare della cultu-ra e del patrimonio la risorsa principale di sviluppo delle cittadinanze coinvolte.
 



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