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22/08/2014 06:20:00

Flop del "Piano Giovani" in Sicilia. Adesso indagano Procura e Corte dei Conti

Sull'intera gestione del procedimento che avrebbe dovuto consentire a circa 2 mila giovani siciliani di accedere ad un tirocinio di 6 mesi, percependo 500 euro al mese con il meccanismo del "click day", oltre alla Procura di Palermo, ha acceso i riflettori anche la Procura regionale della Corte dei conti che intenderebbe vederci chiaro sui vari affidamenti diretti stipulati con Ett per la gestione della piattaforma informatica. Che, come è noto, non ha funzionato.
Per fare chiarezza, Pippo Gianni (Pdr) ha sollecitato la convocazione della commissione Lavoro dell'Ars. «Al di là delle singole responsabilità - ha scritto Gianni al presidente della commissione, Marcello Greco - che saranno accertate nelle sedi opportune, non può sfuggire a questa commissione ha l'obbligo di tentare di comprendere cosa sia realmente accaduto. Troppi giovani hanno vissuto l'illusione di una possibilità d'insediamento nel mondo del lavoro, per poi, infine, rimanere intrappolati in questo "gioco" politico amministrativo».
Per i deputati del Movimento 5 Stelle, è necessario che «si fermi tutto. Ogni pezza messa in corsa adesso sarà sicuramente peggiore del buco. Intanto gli assessori Scilabra e Bruno e la dirigente Corsello vengano in commissione Lavoro a spiegare cosa è successo veramente». Per i pentastellati, «è inammibile che le uniche informazioni sul disastro giovani, l'ennesimo del governo della rivoluzione, siano affidate a qualche rigo di comunicato stampa o alle ricostruzioni giornalistiche. Sono troppi i buchi neri su cui fare luce, i particolari che i siciliani tutti hanno il diritto di conoscere, visto che questa tragedia si è consumata sulla loro pelle. Vogliamo capire chi ha sbagliato e perché. E chi ha sbagliato dovrà assumersene la totale responsabilità».
Per il capogruppo di Ncd all'Ars, Nino D'Asero, «nella gestione fallimentare del piano giovani sembra essere mancato, come in altri casi, l'indirizzo politico del governo Crocetta. In questa vicenda rimangono ancora oscuri alcuni aspetti legati all'affidamento esterno di servizi di assistenza tecnica che a nostro avviso andrebbero assegnati, per maggiore garanzia, attraverso gare pubbliche. Non vorremmo che di questa situazione possa approfittarne la partecipata Sicilia eServizi di cui chiediamo di conoscere competenze e missioni, per evitare di creare un altro mostro a spese dei siciliani». Il coordinatore regionale di Ncd, Francesco Cascio, che aveva «consigliato» a Crocetta di portare alla Procura della Corte dei conti il carteggio, ha annunciato che il suo partito presenterà una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore Scilabra ed una di censura nei confronti della Corsello.
Duro il commento del coordinatore regionale di Forza Italia, Vincenzo Gibiino: «L'esecutivo regionale ha moritificato ancora una volta l'entusiasmo dei nostri giovani, non riuscendo ad essere credibile, in una Sicilia in cui 6 giovani su 10 sono alla disperata ricerca di occupazione». Il capogruppo di Fi, Marco Falcone, ha invitato il governo regionale ad avviare i cantieri di servizio, «anche se potranno dare lavoro per soli sei mesi».