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06/11/2014 06:40:00

Mafia, riprende il processo "Eden". I lavori dei Messina Denaro al porticciolo di Marsala

 Nuova udienza oggi a Marsala del processo Eden. Giovedì scorso ci eravamo lasciati con il racconto di come  la ‘’Bf costruzioni’’ di Giovanni Filardo, cugino del boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, avesse effettuato lavori al porticciolo turistico di Marsala. La circostanza è emersa  nel corso della deposizione del capitano dei carabinieri Antonello Parasiliti Molica.  Tra gli imputati alla sbarra, Anna Patrizia Messina Denaro, Francesco Guttadauro, rispettivamente sorella e nipote del boss latitante, e Antonino Lo Sciuto. Parasiliti, adesso al Ros di Palermo, rispondendo alle domande del pm della Dda Carlo Marzella, ha parlato delle indagini svolte sulla ‘’Bf costruzioni’’ di Filardo e sulla ‘’Mg’’ di Cimarosa. ‘’Sono state intercettate – ha detto l’investigatore - conversazioni che deponevano verso la direzione secondo cui denaro confluisse verso la famiglia Messina denaro’’. Tra le conversazioni intercettate quelle tra Antonino Lo Sciuto e Lorenzo Cimarosa. ‘’Il comando provinciale di Trapani – ha proseguito l’ufficiale - ha accertato che Bonanno Lucia, madre di Panicola Vincenzo e suocera di Patrizia Messina Denaro, era proprietaria di una casa a Triscina, dove lavori sono stati fatti dalla Mg. Una cugina, ritenuta Patrizia Messina Denaro, esigeva denaro’’. Questione che sarebbe stata risolta a Marsala, perché qui la ‘’Bf’’ stava effettuando lavori al porticciolo turistico. Da una conversazione intercettatta il 12 aprile 2009 emerge, infine, che Nino Oddo, detto ‘’Fantomas’’, marito di Giovanna Filardo, sorella di Giovanni, percepiva 700 euro a settimana senza avere alcun ruolo nella ditta ‘’Bf costruzione’’. Oggi dovrebbe essere ascoltato il maggiore del Ros Andrea Manti.

Intanto il Tribunale del Riesame di Pa­lermo  ha pubblicato le motivazioni sul ricorso della Procura di Palermo  respinto lo scorso 13 ottobre, sulla ri­chiesta di un nuovo arresto di Gio­vanni Filardo, cugino del boss Mat­teo Messina Denaro, finito in cella unitamente al suo nucleo familiare nel corso dell'operazione "Eden". I giudici del Riesame, hanno reso pub­blico il testo che ha dato ragione al ri­corso presentato dai legali della fa­miglia Filardo, Roberto Mangano, Nino Caleca e Vito Signorello, con­tro l'arresto di Giovanni Filardo, av­venuto nel corso dell'operazione "Eden" a dicembre del 2013 e che portò in carcere l'intero nucleo fami­liare dell'imprenditore castelvetra­nese.I giudici del Tribunale del Riesame «escludono la sussistenza dei gravi indizi di reato della intestazio­ne fittizia in relazione alle quote so­ciali cedute con donazione da Filardo alla moglie Francesca. La richiesta di riesame si rivela fondata - scrivono i giudici nelle motivazio­ni -poichè non sarebbero emersi ele­menti atti far ritenere sia pure a livel­lo gravemente indiziario che la con­testata quota sociale della Filardo Giovanni srl sia stata effettuata dal­l'imprenditore alla moglie France­sca Barresi allo scopo specifico di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzioni patrimonia­li». Per i giudici del Riesame «questi passaggi societari- non possono ra­gionevolmente riconnettersi a pre­cedenti perquisizioni nella casa di Giovanni Filardo, sospettato di ospi­tare super latitante Matteo Messina Denaro». In sintesi per i giudici del Tribunale del Riesame, i vari passag­gi societari all'interno della galassia dei Filardo nonsarebberolegati a di­sposizioni ordinate da padrino di Ca­stelvetrano e neanche al rischio di sequestri o confische in ragione del­la non coincidente azione temporale. Insomma non ci sarebbe un lega­me cronologico tra le decisioni pre­se da Filardo per le sue aziende e la contestazione di reato del pubblico ministero.Le conversazioni nel cor­so del quale il cugino di Messina De­naro mostrava davvero l'intenzione di spossessarsi dei suoi averi, per evi­tarne sequestro sono state intercet­tate in epoca successiva alla data del fatto contestato.Giovanni Filardo, fu arrestato lo scorso mese di dicem­bre fu arrestato nel corso dell'Opera­zione "Eden" insieme alla moglie e alle figlie Floriana e Valentina ades­so, risultato tutti fuori dal processo e senza procedimenti a loro carico. Ri­mane solo attivo il sequestro di tutti i loro beni.