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28/02/2015 06:25:00

Tutto il Pd da Trapani e Marsala (e non solo) oggi da Faraone. Ma Ruggirello prende tutto

 Saranno in tanti da Marsala, Trapani, e provincia a partecipare oggi alla "Leopolda" di Davide Faraone, l'iniziativa dal titolo Sicilia 2.0 che si tiene a Palermo per volontà del sottosegretario alla Pubblica Istruzione, luogotenente in Sicilia di Matteo Renzi, del quale vuole ripetere le gesta. E la partecipazione è dovuta non tanto ai tavoli programmatici che si terranno (due, tra l'altro, su agricoltura e scuola, saranno coordinati rispettivamente da Antonio Parrinello e Annamaria Angileri) ma per cercare un filo diretto con Faraone in vista delle elezioni amministrative di Marsala e per arginare l'ingresso di Articolo 4 in provincia di Trapani. Niente sapendo, però, che proprio Faraone è il regista dell'accordo. Tra coloro che parteciperanno anche il notaio Salvatore Lombardo, anche lui in cerca di un nuovo accreditamento politico dopo aver in qualche modo fatto ritorno nella politica attiva a Marsala: sta mettendo su una coalizione che mira  a contrastare la candidatura di Alberto Di Girolamo, che, però, al momento è ufficilamente il candidato del Pd, anche perchè ha vinto le primarie. Lombardo, forse, spera in qualche buon ufficio di Faraone, per legittimare un'operazione che sta lacerando il Pd locale, e che, comunque, rimane il sovvertimento di una competizione alla quale hanno partecipato più di 5000 marsalesi. A questo proposito, secondo le indiscrezioni, il candidato del gruppo di Lombardo e soci dovrebbe essere niente di meno che Massimo Grillo, preferito a Salvatore Ombra. Ma ci sono seri dubbi che l'operazione vada in porto. Tutto nasce, lo ripetiamo, sulla base della convinzione che hanno alcuni che Marsala con Di Girolamo Sindaco perda centralità politica....

Questo per quanto riguarda Marsala. C'è poi tutta una partita che riguarda il territorio e che vede protagonista Paolo Ruggirello. Il deputato di Articolo 4, ex Mpa, ex Lista Musumeci, ex Mir, ex di tante cose, ha avuto dal Pd romano e palermitano il lasciapassare per entrare nel Partito Democratico. Un'operazione che i democratici locali non digeriscono per due motivi, innanzitutto perchè Ruggirello è uno che prende migliaia di voti, e poi perchè la sua storia politica è molto lontana da quella dei democratici. E' tutto il Pd trapanese, mai così unito a non volere Ruggirello e i suoi e a contestare le scelte verticistiche del Pd romano.  Il Pd nazionale avrebbe così operato, aprendo le porte ad «Articolo 4», seguendo "ragionamenti numerici": «La costruzione di un grande partito plurale non può prescindere dalla condivisione e convinta adesione a valori etici e morali comuni, specialmente in Sicilia, ancora fortemente condizionata da connivenze mafiose e da una opinabile, se non giudizialmente perseguibile, gestione del consenso elettorale».  La direzione rivendica poi rispetto per gli iscritti e per chi ha creduto al Pd fin dal primo momento e chiede «il rigoroso rispetto delle norme etiche, statutarie e valoriali del Pd». Ma Ruggirello è lanciato, e, come un pitone, a poco a poco il Pd se lo inghiotte tutto: "Che lo dicano chiaramente che hanno paura di me e dei miei consensi elettorali. Non accetto lezioni di moralità sulla mia famiglia, sulla mia persona e sul mio ruolo". 

Il problema, forse, non è il consenso, ma la qualità del consenso stesso, come di recente ha ricordato proprio TP24.IT tracciando un breve profilo dei principali fatti extra - politici che hanno riguardato Ruggirello (potete leggere l'articolo cliccando qui).  Qui giù, invece il suo lungo comunicato:

Sono i vertici del Partito a fare chiarezza e a spegnere le polemiche che in queste giorni hanno accompagnato il passaggio di Articolo 4 all'interno del PD. L'onorevole Paolo Ruggirello parla con chiarezza al suo gruppo, durante l'incontro di ieri sera a Guarrato e spiega che gli atteggiamenti di sospetto e denigrazione, da parte di alcuni componenti del Pd, hanno fatto della provincia di Trapani uno zimbello più che una compagine politica seria e rispettosa, evidenziando ancora di più la spaccatura fra le diverse anime. Carte alla mano, Ruggirello cita i passaggi delle recenti dichiarazioni fatte dal segretario regionale Fausto Raciti, in merito alle decisioni che sono state viste come imposizioni, quando si tratta invece di un nuovo approccio di costruzione di un partito della nazione, come più volte affermato dal premier Renzi. Ed è in questa area che si colloca l'ex gruppo di Articolo4, secondo una scelta motivata non dall'interesse per le poltrone ma da un progetto più ampio, che potrebbe cominciare a concretizzarsi già ad ottobre, con le paventate elezioni nazionali.
A livello territoriale il passaggio sarà senza dubbio graduale e pertinente agli equilibri politici, riconoscendo facilità in alcuni comuni e meno in altri; ma la risposta del gruppo è positiva, un supporto ancora compatto che non lascia dubbi sull'esito di questo nuovo cammino politico.
Non usa mezzi termini il deputato trapanese per ribattere gli strumentali attacchi fatti dalla stampa e da altri politici in merito alla sua storia personale. Il riferimento và alle continue citazioni degli eventi che riguardano la famiglia e il padre, costretto ad un travagliato percorso privato, ma di fatto mai condannato, seppur si continua ad insinuare vicinanze ad esponenti mafiosi. Mentre più volte è stato evidente l'impegno di Ruggirello per candidati che erano all'opposto di soggetti ambigui.
Dal punto di vista politico, l'Onorevole ribadisce che ha sempre seguito un percorso autonomista, non sposando mai idee di estrema destra; la sua ultima candidatura alle regionali è stata dettata dalla necessità di aderire ad un progetto moderato. Nel passato si è speso per Bartolo Pellegrino, candidato nella lista socialista; l'avventura politica diretta lo ha visto all'interno del progetto autonomista di Nuova Sicilia, seguito dall'Mpa e dall'Mps, con quest'ultimo, si ricorda l'elezione dei consiglieri a Trapani e Marsala. “Curioso il fatto o comunque dettato da opportunismo - dice Ruggirello – che nei giorni successivi al mio ingresso nel Pd, i mal di pancia sono stati giustificati per la mia presenza lontana da una logica di centrosinistra; hanno, evidentemente, dimenticato che con il supporto del mio gruppo a Castellammare, Salaparuta, Campobello, Salemi e Marsala sono stati eletti i candidati della coalizione del centrosinistra”. La storia recente ha visto Articolo 4 da due anni a sostegno di un governo di centrosinistra e che ha consentito l'elezione, all'interno del Pd, del proprio candidato all'Europarlamento. In questo excursus Ruggirello non nasconde la necessità che il gruppo, nato da un rapporto di stima con Leanza, ha sempre avuto di un punto di riferimento nazionale che consentisse di dare risposte concrete ai problemi del territorio; la validità del progetto non ha retto però alla richiesta di sottostare ad un giro di poltrone.
Oggi, l'occasione presentata dalla segreteria nazionale del Partito Democratico è un' opportunità per una politica più produttiva; espressione di un cambiamento dei partiti. “Bisogna scegliere se essere protagonisti di questa nuova storia che il premier Renzi sta costruendo – afferma Ruggirello - Forse i membri regionali del partito (significativa è l'avversità che hanno mostrato per comprendere i loro fini) non hanno capito la comunicazione di Raciti che più volte ha parlato di un rinnovamento del Partito Democratico, aperto, che guarda alle idee e non alle correnti, che punta su persone propositive, fatto di una nuova antimafia. E ribadisco non c'è una pagina della mia storia personale intaccata da alcuna vicenda giudiziaria seppur i tentativi di infangare il mio nome sono stati tanti. È evidente che quello che si teme è il confronto con un politico forte”.
L'onorevole guarda ai suoi numeri che hanno dato risposte concrete e che possono rappresentare un rischio per qualcuno; determinato nel passaggio appena realizzato, Ruggirello vede nelle critiche un ulteriore stimolo a prendere questa scelta come una vera sfida di confronto.