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03/05/2015 09:50:00

Expo Milano 2015, il padiglione della Sicilia è già un caso...

 Quando è cominciato l’Expo Milano 2015? Ieri. E il padiglione della Sicilia com’è? Sporco, bagnato (ci piove dentro) e isolato, quindi poco visitato. Niente male, se pensiamo che alla Sicilia costa tre milioni di euro. La denuncia viene proprio dalla Regione, e da Dario Cartabellotta e Nino Caleca. Il dirigente e l’assessore sono furiosi, perchè  a ventiquattro ore dall’inaugurazione dell’ Expo ci sono ancora diversi problemi al Cluster Biomediterraneo, attivato con una partenza forzata garantita solo dall’operosità dello staff e dai ragazzi dell’Università IULM, nonché dalla professionalità e passione degli imprenditori presenti alla prima giornata. Una sorte condivisa anche dai numerosi collaboratori dei Paesi partecipanti al Cluster. Tutti impegnati ieri a fare partire la grande macchina dell’Expo, anche sacrificando ruoli e competenze sistemando, pulendo e attrezzando lo spazio per gli eventi.

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Difficoltà dovute a diversi fattori. Tra i più rilevanti, una bassa affluenza dei visitatori dovuta all’assenza di insegne, indicazioni, segnali necessari per individuare il Cluster, già sacrificato da una posizione difficile nel Sito Expo. A ciò si aggiunge l’anonimato della struttura determinato anche dalla mancanza del nome “Cluster Biomediterraneo” sulle pareti esterne, come invece si rileva in tutti gli altri luoghi espositivi e Padiglioni.

I colori del Mediterraneo sacrificati da pareti esterne troppo chiare per il luogo in cui è posizionato il Cluster, tanto da apparire più come un luogo di smistamento logistico che come spazio di riflessione culturale, integrazione territoriale e degustazione enogastronomica.

“Non siamo visibili dall’esterno – dichiara Dario Cartabellotta – i visitatori ci cercano senza trovarci, la mancanza di segnali e del nome all’esterno non permette ai visitatori di capire cosa ci sia dentro questo grosso spazio. In questa situazione noi continuano a lavorare con la volontà di chi in questo progetto ha sempre creduto, nel pieno rispetto di coloro che hanno avuto fiducia in noi e in questa grande opportunità”.

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Ad aggravare la situazione è la copertura che permette alla pioggia di bagnare i luoghi di degustazione, il palco con le attrezzature elettroniche e gli spazi espositivi. Una copertura suggestiva e gradevole per creare l’atmosfera della piazza del mercato ipotizzata nel progetto originale, ma poco funzionale alle numerose attività previste dalla Regione Siciliana e dai Paesi del Cluster.

“E’, tuttavia, in fase di discussione la possibilità di risolvere questi problemi organizzativi anche per la forte valenza politica, economica e sociale che la Regione Siciliana ha sempre intravisto nel Cluster Biomediterraneo” – afferma Nino Calecal’Assessore Regionale all’Agricoltura della regione Siciliana – “Questo luogo di incontro, di integrazione e di valorizzazione enogastronomica che la Sicilia si è impegnata a svolgere a nome dell’intero Paese, – prosegue Nino Caleca – continua ad essere una grande occasione per facilitare, da una parte, l’incontro tra le piccole e medie imprese siciliane e i mercati internazionali e, dall’altro, le preziose collaborazioni tra i Paesi del Mediterraneo coinvolti nel Cluster.