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23/08/2015 06:50:00

Domenica di eventi. Ecco cosa c'è in programma a Segesta, Mazara, Marsala, Favignana

 Domenica densa di appuntamenti in provincia di Trapani. Dal teatro gli incontri con l'autore, al cabaret.

 

Al Convento di San Francesco, nel borgo di Calatafimi va in scena l'anteprima nazionale dello spettacolo La Sonata a Kreutzer, per la regia di Giulia Randazzo, costo del biglietto 10,00 euro (Replica lunedi 24)

 Il Convento di San Francesco, location fortemente voluta dal direttore artistico Nicasio Anzelmo,  allarga gli spazi del festival Dionisiache 2015 fino a comprendere il tempio dorico e lo stesso borgo cittadino, portando così a compimento un ambizioso progetto di rivalutazione artistica del territorio calatafimese.
 Sonata a Kreutzer, ispirato ad un racconto breve di L. Tolstòj e alle note dell'omonima opera di Beethoven, conduce lo spettatore a bordo di un vagone ferroviario della Russia di fine Ottocento. Un lungo viaggio in treno e il racconto di una vita confessato a uno sconosciuto: è il racconto di Vasja Pozdnyšev, assassino della propria moglie.
Proprio in un periodo storico in cui la violenza sulle donne diventa un fenomeno sempre più preoccupante nel nostro Paese, la Russia narrata da Tolstòj ci offre l'occasione di addentrarci nelle ragioni che spingono gli uomini a macchiarsi di delitti tanto atroci.
Sonata a Kreutzer non è solo una riflessione sul femminicidio, ma anche un’inquietantemeditazione sul potere dell'arte e sugli effetti che la musica provoca nell'immaginario umano.
E mentre il treno corre, l'agghiacciante confessione apre le porte a tutti i dèmoni che tormentano i pensieri del protagonista, rivelandone una personalità segnata da un inconciliabile strappo interiore. Sul palcoscenico, a dar vita a questo strappo saranno Gianni Giuliano (Savona, classe 1948) - noto al grande pubblico per aver prestato la voce tra gli altri a Billy Nighy e Jeremy Irons - e il giovane palermitano Aurelio D'Amore (1989), entrambi impegnati nel doppio ruolo di Vasja Pozdnyšev.
"La scelta di affidare a due attori lo stesso ruolo - spiega la regista Giulia Randazzo - nasce dalla necessità di restituire carnalità all'angoscia di un personaggio succube del giudizio della propria mente onnipotente, perennemente spettatore di se stesso nell'azione. Il viaggio di Vasja è il tentativo di un'improbabile riconciliazione con se stesso; è il travaglio di un uomo schiacciato dal peso della colpa, il quale implora il perdono di uno sconosciuto, che diventa metafora dell'umanità intera".
Alla narrazione di sé non si può porre rimedio: il passaggio dal silenzio alla parola genera l'irrimediabile. I due interpreti ci restituiscono un monologo a tratti onirico e dallo stile concertante, in cui l'immediatezza del racconto orale si fonde nel finale dell'opera al fascino prepotente della musica di Beethoven, esaltato dalle sonorizzazioni e dalle live performance di Gabriele Giambertone.
Il vagone diventa uno spazio claustrofobico, irreale quanto concreto, cui si ispira l'intero allestimento: “Abbiamo rielaborato l’idea di treno, nel tentativo di creare un ambiente che fosse rappresentativo di un luogo della mente - racconta lo scenografo Mattia Federici - anche nella scelta dei materiali ho cercato di attenermi a questa dissonanza propria del protagonista, creando una commistione tra gli elementi grezzi del treno, legno e ferro, e il salotto russo con la morbidezza dei suoi drappi".
Nei costumi di Rosa Lorusso è evidente la volontà di cogliere nell’abito, con le sue crinoline a vista e i suoi corpetti, la condizione sociale della donna di fine ‘800. Le costrizioni fisiche date dal vestito equivalgono alle costrizioni sociali cui la donna era sottoposta. Il vestito dell’uomo a confronto è semplice e anonimo, proprio perché era attraverso l’abito della moglie che si faceva mostra delle ricchezze del marito.
Ed è proprio quando Vasja vede il corpo della moglie deposto nella bara che le crinoline e i corpetti vanno via: solo nella tragicità dell'omicidio il marito diventa capace di riconoscere nella moglie un altro essere umano.

Alle 19.15 al Teatro Antico di Segesta ci sarà “Antigone, Cronaca di un teatro di guerra”. Con Giuseppe Pambieri e Barbara Bovoli per la regia di Lia Tanzi, costo del biglietto 17,50 euro.  
Antigone è la ribelle, Antigone la dolente, Antigone l’eroica, Antigone la martire ma anche e soprattutto “la sorella” che si oppone ai soprusi del potere e alle ingiuste leggi dei potenti in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue.
 Da quando Sofocle ha messo in scena Antigone la figlia di Edipo ha rappresentato l’emblema della ribellione individuale contro la sopraffazione dello stato.
Dovunque vi siano discriminazioni razziali, intolleranze religiose, conflitti, dove una minoranza reclami giustizia, Antigone assume il suo ruolo di eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una “pietas” universale.
In un desolato luogo senza tempo - spiega la regista Lia Tanzi - dove l’uomo con le sue insensate leggi difende il suo potere distrugge l’umanità, Antigone difende in nome di una giustizia, che appartiene al divino ed al patrimonio di ogni uomo sensato. La voce del coro, come una Madre Terra, commenta impotente la rovina che l’uomo fa di se stesso e della natura, rappresentando Antigone in una modernità assoluta grazie al genio di Sofocle.

Alle ore 21.30 a Favignana l’8° appuntamento della rassegna letteraria “L'altra marea - Approdi d'autore alla Tonnara Florio di Favignana”, curata dal giornalista e scrittore Giacomo Pilati, giunta quest’anno alla seconda edizione. Dopo gli incontri con Franco Di Mare, Aldo Cazzullo, Andrea Vitali, Margherita Asta e Michela Gargiulo, Gherardo Colombo, Giuseppina Torregrossa e Katia  Ricciarelli, sarà la volta di Lirio Abbate, che presenterà il libro scirtto con Marco Lillo, “I Re di Roma”, edito da Chiarelettere.
Inviato de  “L’Espresso”, Abbate è autore di inchieste giornalistiche sulle mafie e le collusioni dei politici con i boss. Si è occupato dei principali scandali italiani su criminalità organizzata, tangenti e corruzione. Marco Lillo, giornalista investigativo, è caporedattore inchieste de  “Il Fatto Quotidiano”.
I Re di Roma:
Un racconto potentissimo, con documenti inediti. La testimonianza appassionata di chi ha denunciato quel sistema criminale quando nessuno ne voleva parlare. Politici, criminali, funzionari pubblici. Mafia capitale, una storia diabolica di potere.
 L'iniziativa culturale L’Altra Marea è organizzata dal Comune di Favignana, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, e si protrarrà fino al 12 settembre.

 

Il cabarettista Paolo Migone alla terza edizione della Rassegna estiva di musica, teatro e cabaret organizzata dall’Associazione Canto del Marrobbio si esibirà con lo spettacolo Rexital alle ore 21.30, presso l’istituto comprensivo “Paolo Borsellino”, Largo Avv. A. Rizzo Marino, a Mazara del Vallo.
Paolo Migone – È un comico, cabarettista, disegnatore e caratterista italiano, presente nel cast di Zelig Circus su Canale 5. Camice bianco e occhio nero, come siamo abituati a vederlo sul palco di Zelig, Migone racconta attraverso la sua comicità vera e surreale, la vita frenetica quotidiana, i rapporti di coppia e la politica. Il comico di Zelig altro non fa che riportare vicende, discorsi da bar, malcontento della gente comune, provocando risate liberatorie. I suoi racconti fanno tanto divertire il pubblico. Rexital è il nome di un farmaco, che secondo lui, è la miglior cura per questo paese perennemente in triste agonia.
Biglietto: Intero € 12.00 – € 8.00 - Ridotto € 5.00.


In replica a Marsala, al Convento del Carmine, con inizio alle 21.30, “Questa parola in fondo al mare – special edition”. Spettacolo di cronache, incontri e racconti da una Marsala che scotta, è un collage satirico e grottesco che fa il punto sull’attuale situazione politica, sociale e culturale marsalese. Ad affiancare Luisa Caldarella, Gianfranco Manzo e Andrea Scaturro, ci saranno personaggi ormai familiari, come i dipendenti pubblici Nino e Lina e la dott.ssa Maria Susy Stallatico, e figure che sono appena uscite allo scoperto nel brulicante ‘teatrino lilybetano’: scopriremo meglio cos’è il counseling motivazionale con Gianfranco di Marsala, ci tufferemo nelle confessioni cecoviane di Lucia Canazza, e capiremo come spesso non sia possibile scampare a una morte insulsa con il dott. Girolamo Dal Berti, esperto in patologie accidentali. Lo spettacolo, inoltre, si avvale della partecipazione straordinaria di Giovanna La Parrucchiera che ritorna ad esibirsi nuovamente dopo i trascorsi nuziali di Organza e pregiudizio. 



Spettacoli | 2024-05-16 16:41:00
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