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16/09/2015 10:45:00

"Io da Mazara a Torino per il lavoro dei miei sogni"

Sabato mattina Donatella Grippi, classe 1977, da Mazara del Vallo, insegnante di matematica, un bimbo di due anni lasciato alle cure del padre (per qualche giorno), si è seduta davanti alla commissione del Provveditorato di Torino che assegna le nomine e con sicurezza ha scelto la scuola in cui passerà l’anno scolastico 2015/2016. «Mi ero documentata
a casa, mi ero già un po’ orientata tra le cattedre disponibili», ha spiegato al momento della firma. Curata, impeccabile in uno spolverino crema, come la mattinata piovosa richiedeva, ha optato per la scuola media Caduti di Cefalonia in zona Santa Rita, dove abita la figlia maggiore, che a Torino è iscritta all’Università. Chimica, stessa passione
scientifica della mamma. E ieri mattina ha preso servizio. «Una giornata da ricordare, la prima di ruolo, dopo undici anni da precaria alle superiori, negli ultimi sballottata un po’ qua e un po’ là, e dopo essere risultata idonea al concorso del 2012».
Il primo giorno. «In questi giorni vivo a casa di mia figlia Giulia, che è ancora in vacanza», racconta. Ieri si è svegliata alle sei e mezzo, si è preparata e si è avviata. «È andato
tutto bene, mi hanno accolta bene, i colleghi sono stati tutti gentili», racconta. Con lei si sono presentate ieri altre due colleghe neo-immesse in ruolo. «Una ha preso servizio,
l’altra no, io sono stata la prima ad arrivare». Un giro per la scuola in visita alla sala insegnanti, alle classi, la presentazione dell’orario. «Avrò la sezione D, i ragazzi li conoscerò
domani». Ieri mattina in classe non è andata. «Matematica non era prevista nell’orario. Forse perché non potevano sapere che sarei arrivata. Il posto l’ho preso solo sabato».
Un weekend speciale. Per Donatella Grippi quello appena trascorso è stato un fine settimana speciale, diverso da tutti gli altri, trascorso in un’inconsueta solitudine. «Mi sono concessa una passeggiata n via Roma e piazza Castello sia sabato che domenica. Ma la maggior parte del tempo l’ho passata su internet per cercare una casa - e ho già preso
qualche appuntamento - e anche un nido per il mio bambino. Mio marito salirà a Torino nel fine settimana, ho poco tempo. Vedrò se sarà possibile inserirlo in un nido comunale o se dovrò rivolgermi ai privati. Devo attrezzarmi comunque. Questo anno lo devo superare».
La speranza. La speranza, per lei e per la stragrande maggioranza delle donne che come lei hanno avuto l’opportunità del posto sicuro alla soglia dei 40 e spesso anche dei 50, è di tornare a casa più in fretta possibile. «Ho sempre lavorato in provincia di Trapani e mi auguro ardentemente di tornare dalle mie parti. Quest’anno il posto che occupo è un’assegnazione provvisoria... Arrivati a questo punto della vita è difficile cambiare tutto. Anche i mariti hanno un posto di lavoro e non è pensabile che si possano spostare». Per questo tante insegnanti del Sud a cui è stato offerto un posto al Nord chiedono l’aspettativa. La professoressa Grippi invece resiste. Cerca casa e un nido.