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04/10/2015 15:41:00

Un libro può salvare la vita?

 Un libro può salvare una vita? Forse. Sicuramente può aiutarti a comprenderla meglio.

E non sto parlando di quei libri che ostentano nel titolo questa possibilità. Non mi fido mai di chi promette a priori un risultato buono per tutti, senza tenere conto delle variabili che entrano in gioco quando a leggere sono tante teste fatte di tante storie personali, uniche. Ecco, preferisco pensare, e ne ho esperienza, che il libro che può salvarti è quello che arriva al momento giusto, come un messaggero inatteso mandato da diosolosachi che srotola la pergamena e legge a voce alta parole che diventano utensili, strumenti che mancavano nella tua cassetta degli attrezzi. Il più delle volte ciò che porta è solo uno specchio e il coraggio di guardarci dentro. Ehi! Ma dico io, che fine ha fatto la mia verve frizzante e ironica? Ammesso che io ne abbia una. Scusate, ma quando si parla di libri, ogni tanto, bisogna assumere delle posizioni chiare. La mia rubrica tenta di esorcizzare  tutta una serie di nevrosi che orbitano intorno al mondo dell’editoria, ma ciò non può  impedirmi di parlare anche seriamente di quanto sia importante leggere e, soprattutto, sapere scegliere un buon libro. Ricordatemi di occuparmi di questo aspetto prossimamente. Per ora mi limito solo a darvi un consiglio: leggete sempre l’incipit e se vi viene la voglia di continuare, compratelo. La mia amica scrittrice Sara Rattaro dice che l’incipit di un romanzo è come il primo bacio, se non vi procura nessun piacere, probabilmente, non è adatto a voi. Ma torniamo a parlare di libri salvifici. Non vi porto però nel settore spiritualità, me ne guarderei bene, non è quel genere di salvataggio che intendo. Sto parlando di amici immaginari, di personaggi forse mai esistiti o solo proiezioni di altri in carne ed ossa. Ecco, se un amico può esserci di conforto in certi momenti allora sappiate che dentro le pagine di un buon romanzo troverete personaggi straordinari, odiosi, tenerissimi, sadici o passionali. A voi la scelta. E non serve chiedere l’amicizia per ottenerla, serve solo incontrarli, l’afflato si manifesta spontaneamente, subito.

Da libraia impertinente e fastidiosa propongo un compito in classe agli studenti dei licei: analizzare i contenuti dei libri di Fabio Volo, sottolineare le ripetizioni, i cliché, i refusi, le banalità e fare un lungo riassunto, di tre righe, dell’intera trama.

 In palio una collana della biblioteca Adelphi.

 

Katia Regina