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07/10/2015 04:30:00

Scrive Diego Vitali, sul no della Sicilia al referendum sulle trivelle

 C’è chi dice no, cantava Vasco, ma per fortuna c’è anche chi dice sì.

Sembra che il fronte dei politici No Triv, sempre molto compatto nelle Regioni interessate da attività estrattive, si stia sciogliendo.

In Sicilia il Parlamento regionale ha infatti votato contro i referendum sullo Sblocca Italia e finora è stata l’unica tra le Regioni del Sud interessate da progetti petroliferi.
E per una volta la parte del leone spetta al PD, compatto come raramente si era visto prima.

Tra i più accesi sostenitori dell’opportunità di sfruttare le risorse del sottosuolo c’è Bruno Marziano, deputato del Pd e presidente della commissione Attività produttive, che difende a spada tratta il voto controcorrente della Trinacria: «Dato che per i prossimi 45 anni avremo comunque bisogno di idrocarburi, tanto vale estrarli da noi senza bisogno di comprarli all’estero».

Un ragionamento che non fa una grinza, ma che non gode certo di molto favore a sinistra.Marziano basa tutto sui concetti di sicurezza e impatto ambientale: «Ho portato una delegazione politica sulla piattaforma Vega B, dove in 29 anni non è stata sversata nemmeno una goccia di petrolio; ho anche fatto notare quanto sia ricca in quelle zone la fauna marina: le cernie sono dieci volte più grandi».
Dati su cui ormai c’è un diffuso consenso, come ho scritto anche in precedenza. Le piattaforme petrolifere sono interdette alla pesca e diventano così oasi di biodiversità.

E i pescatori siciliani? Non avranno di che lamentarsi? Marziano risponde anche a questo: «Bisogna essere attenti alle preoccupazioni del popolo, ma bisogna anche informarlo bene. Ad esempio, lo specchio d’acqua a disposizione dei pescatori si ridurrà in maniera esigua: solo due chilometri quadrati, mentre l’effetto positivo sarà creare una sorta di area marina protetta dove la fauna ittica può riprodursi in maniera intensiva».

Posizioni informate e consapevoli, come raramente abbiamo visto in un politico di centro-sinistra, area di solito piuttosto distante dalle politiche industriali e dalle logiche dello sviluppo energetico del Paese.
Posizioni di certo molto diverse rispetto ai consueti toni populisti e qualunquisti del M5S, per i quali Marziano ha un giudizio sferzante: «Il Pd, che non è il M5S e che ha vinto le elezioni ed è alla guida della Regione, ha un compito diverso dai grillini: risolvere i problemi e fare le riforme». Come a dire: voi giocate e abbiate alla luna, noi governiamo e risolviamo i problemi del territorio e dei cittadini. E speriamo davvero che sia così: la questione energetica è centrale sia per il Mezzogiorno che per l’Italia intera e il nodo dello sviluppo è quello su cui si giocherà la crescita e la creazione di posti di lavoro nei prossimi anni.

Al Sud c’è bisogno proprio di questo, di sviluppo e di crescita. E serve una classe politica matura e responsabile. Cosa possiamo aspettarci da questo PD? Che sia davvero #lavoltabuonaper cambiare le cose dopo anni di immobilismo e stagnazione? Staremo a vedere, ora è difficile dirlo. Di certo staremo molto attenti alle future dichiarazioni dei politici siciliani, soprattutto quando saremo in tempi di elezioni…

Diego Vitali