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03/12/2015 02:00:00

Il Comitato delle Donne dona al territorio trapanese 14 pc per l'integrazione sociale

“Serve un villaggio per crescere un bambino” recita un proverbio africano: quando si parla di media education e di situazioni di disagio sociale si sperimenta più che mai concretamente questa necessità. Grazie al sostegno dell'Università Roma Tre Il Comitato delle Donne ha dato vita ad un piccolo "villaggio" fatto di tutti coloro che hanno tentato e tentano di ritornare ad integrarsi in società.

Abbiamo pensato alla possibilità di farlo anche utilizzando le nuove tecnologie, ci siamo fatte poi delle domande: quali strumenti possiamo usare per l’attività? Che tipo di efficacia possono avere? La prima risposta a queste domande è stata quella di utilizzare la pratica/produzione dei media tramite i pc dell università Roma tre, permettendo così di imparare ad usare il mezzo, realizzare un giornalino, una pubblicazione, un testo, un sito o ancora ad esempio un blog - Dice Vanessa Galipoli Presidente del Comitato delle Donne-.

Tutto questo per far evolvere i ragazzi nel loro rapporto con i mezzi di comunicazione, formare nuovi ‘artigiani’, dare speranza ma soprattutto opportunità. Sin dalla sua istituzione il Comitato delle Donne ha voluto farsi interprete degli interessi generali, dei valori sociali e solidaristici, con questa donazione ad enti pubblici e privati di ben 14 pc che è terminata con la consegna al centro di prima accoglienza Santa Maria delle Grazie e al centro Saman, abbiamo provato a creare una rete di cooperazione e aggregazione sul territorio che coinvolgesse non il singolo ma l'intera società civile. Ecco perché abbiamo deciso di coinvolgere tante realtà del territorio trapanese donando questi pc che possono essere non solo strumento di crescita,ma per fare rete e crescere insieme per un unico obbiettivo: l'integrazione. Abbiamo guardato quindi alle dipendenze donando i pc alla comunità Saman, al comparto femminile della Casa Circondariale di Trapani, al Comune di Valderice per la Cooperativa Badia grande e al Comune di Erice per la Cooperativa Insieme che si occupano di immigrazione, e ancora al CPIA istruzione adulti di Trapani.

Abbiamo cercato grazie alla donazione dell'università Roma Tre di essere parte di un unico movimento, parte di una società che dice #noallindifferenza.

 

Riqualificazione quartiere San Giuliano - L’area di recente assegnata dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati al Comune di Erice in via dei Pescatori, nei pressi della chiesa “Nostra Signora di Fatima” e tre palazzine dell’IACP nel cuore del quartiere di San Giuliano potrebbero essere oggetto di un massiccio intervento di riqualificazione da realizzare con finanziamenti pubblici e la compartecipazione di privati.
Il progetto è stato presentato dall’amministrazione comunale di Erice alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a valere sul bando nazionale di riqualificazione delle periferie per l’importo complessivo di 4 milioni e 170mila euro, di cui 2 milioni da fondi pubblici e il resto a carico di soggetti privati. E’ prevista la realizzazione di una struttura al cui interno saranno attivati un centro polifunzionale per l’accoglienza delle vittime di violenza; un poliambulatorio di quartiere; un progetto di co-lavoro per la formazione professionale dei giovani disoccupati; locali artigianali solidali, eco club, socialab.
A queste opere da realizzare con il finanziamento pubblico richiesto si aggiungerebbero una serie di interventi a carico della ditta privata che si è proposta – la 2G Costruzioni s.r.l. con sede a Modica – che riguarderanno parte della sistemazione dell’area sportiva a ridosso della via Lido di Venere, la realizzazione di orti sociali per la popolazione residente e il miglioramento della illuminazione pubblica di tutta l’area della Zona franca urbana.
“La scelta strategica della nostra amministrazione – spiega l’assessore alle Grandi Opere & Progetti Gianni Mauro – nel lanciare una avviso pubblico alla ricerca di partner privati con cui scommettere sulla dotazione di servizi al territorio ha dato i suoi primi frutti in termini di preventiva premialità. In assoluta aderenza al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – continua Mauro – l’intervento dei privati avrà un effetto moltiplicatore dell’intervento pubblico, così come richiesto, ormai, da quasi tutti i bandi pubblici, e questo ci assicura molte più possibilità che la proposta venga favorevolmente accolta ”
“Ancora una volta – sottolinea il sindaco Giacomo Tranchida – puntiamo su un comparto della Zona Franca Urbana di Erice, in quanto già certificata anche dal CIPE quale “area bersaglio”, e dunque proponendola come un “cavallo di Troia” candidiamo aree di pertinenza (dunque premiali!) per ospitare una progettualità di servizi pubblici tesi a migliorare le condizioni sociali e strutturali dell’intera zona”
L’area è già oggetto del “Contratto di Quartiere II” per interventi su dieci palazzine popolari (6 mlioni di euro per ristrutturazione di 68 alloggi), già in fase di gara e degli interventi del “Piano Città” – per una spesa di 7 milioni di euro i cui i progetti esecutivi, riguardanti urbanizzazione di Trentapiedi, riqualificazione del lungomare di San Giuliano, interventi sui lotti 76-77 e 78 dell’Iacp per 48 alloggi, sono – riferiscono Mauro e Tranchida – in fase di approvazione per la successiva gara. Rimane, invece, ancora in fase di valutazione a livello regionale il “Programma Integrato” riguardante la realizzazione del Campus universitario e di opere di urbanizzazione per 18 milioni di euro.