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05/02/2016 14:10:00

Olive da mensa colorate con il rame. Per fortuna la Nocella del Belice è sicura

 Le olive da tavola colorate con il rame, l'ultima truffa alimentare. 

Diciotto imprenditori sono stati denunciati per commercio di sostanze alimentari nocive e produzione di alimenti con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla legge. La colorazione, con il fine di nascondere i difetti delle olive, avveniva utilizzando sia la clorofilla ramata sostanza alimentare classificata dalla UE come colorante E141, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea, sia il solfato di rame particolarmente nocivo alla salute.

I controlli sono stati eseguiti anche su quantitivi e campionature di Nocellara del Belice, che, per fortuna, è risultata esente dal colorante tossico. Ecco cosa scrive la Forestale in un comunicato:

Pensando di trovare un maggior favore da parte dei consumatori, alcuni produttori hanno fatto ampio ricorso a due coloranti di origine vegetale, l’E140 e l’E141, a base di clorofilla o di suoi derivati rameici. Tali coloranti, atossici, sono tuttavia banditi dalle olive e da svariati anni gli organi di controllo vigilano affinché le olive verdi da mensa commercializzate ne siano esenti.

Per poter eludere tale sorveglianza, recentemente sono state messe a punto delle nuove tipologie di frodi, per cui, al posto dei coloranti a base di clorofilla, le olive vengono immerse in soluzioni concentrate a base di solfato di rame, ossia vengono “VERNICIATE” , come si dice nel gergo di chi pratica questo tipo di frode, per conferire una colorazione verde intensa, anche in presenza di olive raccolte nell’annata precedente e, dunque, caratterizzate da una colorazione estremamente sbiadita. L’efficacia della frode è garantita da fatto che, di norma, il solfato di rame non viene impiegato quale colorante, anche a fronte della sua tossicità, e che pertanto non viene ricercato nelle normali analisi di laboratorio eseguite dagli organi di controllo.

Il solfato di rame nei campioni prelevati è stato riscontrato in concentrazioni doppie rispetto a quanto previsto dalla normativa che lo fissa come “Limite massimo di residuo” (LMR) in misura non superiore a 30 mg/kg quale risultanza sull’oliva del trattamento fatto sulla pianta per scopi fitosanitari come ad esempio per contrastare attacchi fungini, tra cui la Peronospera.

Si ricorda che può essere utilizzato esclusivamente per pratiche agricole, ma in questi casi è stato illecitamente utilizzato per colorare le olive di un verde intenso e attraente.

Non si possono utilizzare sulle olive dolci da tavola né la clorofilla né il solfato di rame.

Il Corpo forestale dello Stato ha scoperto un uso illegale del solfato di rame DIRETTAMENTE SULLE OLIVE, con funzione di colorante e stabilizzante, quindi assolutamente vietato. Infatti è stata riscontrata una quantità che si aggira sui 70 mg/kg quindi, più del doppio del consentito.

Il solfato di rame è bio-accumulabile dall’organismo e pertanto persiste negli organi e come tutti i metalli è difficilmente smaltibile.

In sostanza il trattamento consentiva:

di rendere le olive molto più colorate, di un verde intenso ed uniforme su tutti i frutti;
di riciclare olive prodotte nelle annate precedenti smaltendo le scorte presenti in magazzino.
È consigliato pertanto scegliere le olive dolci da tavola che non abbiano una colorazione verde intenso e uniforme (perché altrimenti potrebbe essere artificiale).



Agroalimentare | 2024-04-18 06:00:00
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