L’assessore regionale all'economia, Alessandro Baccei, presentando la manovra finanziaria che da lunedì sarà in discussione all'Ars ha chiesto apertamente ai deputati di Sala d’Ercole: “Non presentate emendamenti alla Finanziaria che comportino nuove spese”. Ma ad ignorare il suo invito è lo stesso governatore Crocetta che ha incontrato gli esponenti della sua maggioranza in un vertice allargato alla giunta. Crocetta nel corso dell’incontro ha comunicato l’intenzione di proporre alcune modifiche alla finanziaria con nuove spese. Ha proposto la ripresentazione di una “Tabella H” dove dovrebbero trovare posto i fondi per i ciechi, i sordi, oltre ai contributi per alcuni enti come i Consorzi universitari, la Fondazione Whitaker e il Cerisdi. E ha rilanciato sulla composizione dell’Ufficio stampa della Regione con sette giornalisti. I contratti saranno a tempo determinato e legati al mandato del governatore. E’ prevista la figura di un capo redattore, gli altri sei saranno inquadrati come redattori. Una norma che costerà circa mezzo milione di euro. Aggiunge Live Sicilia:
Il governatore poi riproporrà la norma, stralciata da Ardizzone, che prevedeva la possibilità di destinare i testimoni di giustizia ad altre amministrazioni. Al centro delle discussioni, poi, il futuro di Riscossione Sicilia. Crocetta ha proposto un emendamento che “cassa” una norma in Finanziaria che sposta il controllo di Riscossione all’assessorato all’Economia guidato da Baccei. Si è poi discusso del futuro dell’azienda e della possibile ricapitalizzazione, già bocciata clamorosamente dall’Ars qualche mese fa. Una delle strade indicate è quella della creazione di un Fondo generale per le società partecipate dal quale attingerebbe anche Riscossione. Un Fondo da riempire con nuovi stanziamenti, ovviamente.
SINDACATI. È un duro atto d’accusa nei confronti del governo siciliano quello lanciato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che hanno riunito i direttivi per analizzare la
finanziaria regionale e affrontare tutti i nodi del pubblico impiego in Sicilia. “Questioni che si trascinano ormai da tempo, senza che il governo riesca a cambiare rotta e neppure ad essere conseguente alle decisioni concordate e annunciate” dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp ) e Enzo Tango (Uil Fpl).
A mancare, dicono, è “l’abc della politica e una qualsiasi visione di futuro” e per questo, annunciano, “da domani inizierà una nuova campagna dentro i posti di lavoro. Un percorso che porterà il 14 aprile a manifestazioni di piazza in ogni provincia siciliana”. I sindacati parlando di una Sicilia “commissariata di fatto” e “appesa alla promessa di 500 milioni che ancora non ci sono”.
Così la piattaforma rivendicativa definita al termine dei lavori ricalca quella già presentata ad aprile 2014 e rimasta lettera morta: dal rinnovo dei contratti, “per cui non c’è alcuna previsione in bilancio”, al riordino degli enti e del servizio ospedaliero “secondo criteri di efficienza ed efficacia e non rispetto a opportunità politiche e primariati”, dalla stabilizzazione dei precari a metodi di valorizzazione del merito per il personale pubblico.
Tutti temi “assenti dal dibattito”, come hanno ribadito anche i segretari regionali Enzo Abbinanti (Fp Cgil) e Paolo Montera (Cisl Fp) e Luca Crimi (Uil Fpl). “In finanziaria è scomparso persino il percorso ipotizzato dal governo per la stabilizzazione dei precari. Dal testo manca la copertura annunciata e prevista di 10 anni per consentire alle amministrazioni di realizzare le assunzioni”. Il risultato è “un massacro sociale ai danni non solo dei lavoratori con migliaia di dipendenti a rischio, ma di tutti i cittadini perché, a furia di tagli e di riforme mancate come quella delle Provincie, delle Ipab o degli Irsap, ad essere carenti sono anche i servizi pubblici”.