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15/05/2016 07:00:00

Abusivismo a Marsala. Sequestrate villette al Signorino

 Poste su conci di tufo, tre villette prefabbricate abusive sono state scoperte e sequestrate dai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala in contrada Fossarunza, nei pressi della rotonda di fronte l’ex lido Signorino. Il proprietario delle tre strutture, realizzate in legno e malta per una superficie complessiva di circa 100 metri quadrati, è un geometra disoccupato. Non è la prima che in quella zona la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura scopre e sequestra villette abusive. Era già accaduto tra maggio e giugno 2014, quando ne furono scoperte addirittura otto a poca distanza dal mare. Due di questi immobili risultarono essere in possesso di poliziotti marsalesi, anche se proprietari erano i loro genitori. Finora di immobili abusi lungo la costa marsalese ne sono stati abbattuti 27, su un elenco, però, di oltre 500. A breve, comunque, le ruspe dovrebbero nuovamente entrare in azione. Proseguirà, dunque, l’opera di “bonifica” delle coste marsalesi avviata, su pressing della Procura, nel settembre 2011, quando in contrada Spagnola, fra non poche proteste degli abusivi, fu abbattuto lo “scheletro” di una casa al mare mai completata. L’operazione di ripristino dei luoghi illegalmente cementificati è stata avviata dal Comune di Marsala solo dopo un costante pressing attuato dalla Procura. Sin dal suo insediamento, infatti, il procuratore Alberto Di Pisa ha subito puntato la sua attenzione sul fenomeno dell’abusivismo edilizio diffuso. E dal momento che stentava a decollare sia l’immissione in possesso, da parte del Comune, delle centinaia di villette ormai dichiarate non più sanabili, e quindi da abbattere, la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura inviò oltre 200 avvisi di garanzia a proprietari e funzionari comunali recalcitranti. In quattro anni, sono stati, così, abbattuti 27 dei 539 immobili inseriti dal Comune nella prima lista degli abusivi. Non tantissimi, ma comunque molti di più di quelli demoliti nella Valle dei Templi di Agrigento, per i quali c’è stato grande risalto mediatico. Intanto, non può destare un certo stupore il fatto che il maggior numero di demolizioni finora eseguite dal Comune abbia riguardato il versante nord marsalese e non quello meridionale, con un litorale più massicciamente cementificato negli ultimi trent’anni.