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16/05/2016 06:35:00

Musei e siti archeologici. A Marsala e Trapani boom d'ingressi gratis. Segesta più ricca

 Qualche anno fa c'era un Ministro della Repubblica che diceva che di cultura non si mangia. Spesso però è la cultura a non "mangiare", a farsi vedere gratis, più del normale. In Sicilia nell'ultimo anno sono stati tanti gli ingressi gratuiti nelle aree archeologiche e nei musei regionali. Un milione 300 mila circa i biglietti omaggio staccati, a fronte di oltre 2 milioni 600 mila dei paganti. In sostanza un ingresso su tre è omaggio.
Una cultura a costo zero, che spesso doppia quella a pagamento. E' successo in 29 siti archeologici e museali della Sicilia. In provincia di Trapani, ad esempio, gli ingressi omaggio al Museo Archeologico Lilybeo di Marsala, che comprende il parco archeologico, sono stati 30.056 contro i 18.897 paganti. Stessa situazione anche per il Museo Pepoli di Trapani che ha avuto 29.000 ingressi omaggio contro 10.859 paganti, quasi uno su tre. Al Castello Grifeo di Partanna gli ingressi omaggio sono stati 3.769 contro 1.452 paganti.
Tra gli altri c'è anche il museo Archeologico di Agrigento (20.467 gratuiti contro 14.817 paganti), la biblioteca museo Pirandello (28.019 gratuiti contro 12.349 paganti), o ancora gli scavi di Morgantina (14.434 gratuiti contro 4826 paganti).
L'elenco è lungo. Fatto anche di casi eclatanti, come quelli di altri musei e aree archeologiche siciliane in cui il rapporto tra omaggi e paganti è ben più sfavorevole per le casse dei poli museali e archeologici. Ad esempio al museo di Palazzo Riso a Palermo si calcola un pagante ogni 9 ingressi. Nella casa museo di Giovanni Verga a Catania su 7 visitatori solo uno paga il biglietto. Frutto delle convenzioni con scuole e università, ma anche della regola che permetteva fino allo scorso anno di far entrare gratis gli over 65. Adesso invece, dopo l'intervento del ministro Dario Franceschini, per gli over 65 c'è una semplice riduzione. Continueranno ad entrare gratis minorenni, scolaresche, studenti d'arte, guide turistiche e giornalisti. Ma ci sono anche gli eventi particolari, come mostre o progetti vari, organizzati dai musei che prevedono l'ingresso gratuito e questo viene registrato con un biglietto omaggio. C'è da dire anche che nel 2015, rispetto all'anno precedente sono diminuiti gli ingressi gratuiti di 260 mila in tutta la Sicilia, un calo del 16%.

Il 2015 però per i siti museali e archeologici siciliani è stato positivo. Si parla infatti di un incasso complessivo di 20,4 milioni di euro. Una cifra che rispetto all'anno precedente è superiore del 6,82 %. E in quanto ai incassi si conferma nella top-five l'area archeologica di Segesta, a Calatafimi. Il sito più visitato della provincia di Trapani nel 2015 ha incassato un milione 278 mila euro, contro il milione 150 mila euro incassato nel 2014.
In classifica Segesta vede superarsi da aree archeologiche di primo piano. Al primo posto in Sicilia c'è il Teatro Antico di Taormina che nel 2015 ha incassato 4 milioni 575 mila euro, contro i 3 milioni 883 mila euro dell'anno precedente. Il parco della Valle dei Temoli di Agrigento è secondo per incassi con 4 milioni 104 mila euro, nel 2014 si è fermato a 3 milioni 987 mila euro. L'area archeologica Neapolis e Orecchio di Dionisio di Siracusa nel 2015 ha incassato 3 milioni 647 mila euro, contro i 3 milioni 426 mila dell'anno precedente. Rimane in quarta posizione, nonostante il calo di incassi l'area archeologica della Villa romana del Casale a Piazza Armerina: nel 2015 ha incassato 2 milioni 238 mila euro, mentre il 2014 si era chiuso con 2 milioni 707 mila euro.
C'è da dire però che mentre per i primi quattro siti il prezzo del biglietto intero è di 10 euro, l'area di Segesta si può visitare, con biglietto intero al costo di 6 euro.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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