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07/06/2016 06:20:00

Droga, i numeri in provincia di Trapani e in Sicilia. Record di sequestri

Ha gettato nello sconforto un’intera comunità, la morte del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, ucciso la scorsa settimana a Marsala durante un servizio antidroga, mentre, assieme ad un collega stava controllando nella periferia della città i movimenti attorno ad una piantagione di marijuana. La morte di un servitore dello Stato è sempre un attacco alla democrazia di un paese civile, e quella del maresciallo Mirarchi, così drammatica, purtroppo, è servita, se così si può dire, a far emergere la grave piaga della droga in tutta la sua complessità criminale e sociale che riguarda il territorio.

I fatti delle ultime settimane, sempre nelle campagne marsalesi, a due passi dove è stato colpito il maresciallo Mirarchi, con il ritrovamento del corpo senza vita di un cittadino romeno, il ferimento di un uomo in uno scontro a fuoco con altre persone, nella vicina contrada Samperi, che ha permesso ai Carabinieri di scoprire una piantagione, e, ultima in ordine di tempo, quella scoperta in contrada Cozzaro con il sequestro di 4,5 tonnellate di marijuana con un valore di mercato di 22 milioni di euro, ci fa capire che non sono solo degli episodi isolati ma che ci sia una centralità di Marsala, della provincia di Trapani e più in generale della Sicilia nei traffici delle nuove rotte delle sostanze stupefacenti. A Trapani solo qualche giorno fa la sezione antidroga della Squadra Mobile con l’operazione “Venti di scirocco” ha dato esecuzione ad otto misure cautelari del divieto di dimora nel territorio delle province di Trapani e Palermo per traffico di sostanze stupefacenti. L’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di due gruppi delinquenziali, che si aiutavano a vicenda nella distribuzione della droga sul mercato.

A suffragare questo quadro sconfortante di una Sicilia tornata come un tempo al centro degli interessi dei trafficanti di droga, c’è la relazione della direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno che ha messo assieme i numeri e i risultati delle forze di Polizia conseguiti nel 2015 con le azioni di contrasto al traffico di stupefacenti.

Sequestri record - Sono 30.166 i chili di hashish sequestrati sull’Isola, costituendo il primato a livello nazionale con una percentuale del 44,47%. In Sicilia, dietro l’hashish, si piazzano nell’ordinei sequestri di marijuana, 1370 chili (14,71% nazionale); cocaina 132 chili (3,26%);  eroina con 6,5 chili, lo 0,85% nel Paese. Per quel che riguarda i dati relativi ai maggiori quantitativi di droga sequestrati in singole operazioni, sono quelle avvenute a Pantelleria e Palermo, dove sono stati sequestrati rispettivamente 13.600 chili e 10.180 chili di hashish. Tra le province, Palermo ha registrato il sequestro del maggior quantitativo di droga con 16.470 chili complessivamente sequestrate di cui 16.309 chili di hashish, 129 chili di marijuana e 5.899 piante di cannabis. Segue la provincia di Trapani con un totale di 13.642,01 chili di sostanze stupefacenti sequestrati con 13.622,76 chili di hashish e 1.633 piante di cannabis sequestrate.

Per gli esperti, la ragione di questo aumento esponenziale in Sicilia rientra nella nuova fase di riorganizzazione del traffico in tutto il bacino del Mediterraneo. Altro motivo è, invece, da ricercare nella flessione delle importazioni di marijuana dalla regione balcanica.
Nel 2015 in Sicilia, sono state 1.316 le operazioni antidroga, con un decremento del 9,99% rispetto all’anno precedente. Sono state 2.125 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per reati sugli stupefacenti, dato in forte flessione (-21,15%) rispetto all’anno precedente. Nello specifico, l’83,72% riguarda il reato di traffico illecito e per il 16,19% quello di associazione finalizzata al traffico di droga. Gli stranieri coinvolti nel narcotraffico sono stati 256. Le nazionalità prevalenti sono quella tunisina e albanese.
 



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