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27/06/2016 06:01:00

Sprechi, truffe, frodi: il bilancio della Guardia di Finanza in Sicilia

Ieri abbiamo visto il bilancio della Guardia di Finanza in provincia di Trapani. Adesso alziamo lo sguardo. Lotta al furto e allo spreco del denaro pubblico, ai danni erariali giunti a livelli record, alla presenza della mafia nell’economia regionale, alle frodi fiscali e commerciali. Sono alcuni dei risultati dell’azione dei reparti del Comando regionale Sicilia della Guardia di finanza, illustrati nel consuntivo dei primi cinque mesi del 2016, in occasione della cerimona a Palermo per il 242esimo anniversario della fondazione. In materia di tutela della spesa pubblica e contrasto della corruzione, le Fiamme Gialle siciliane hanno concluso 255 indagini, con la segnalazione di 171 responsabili, dei quali 5 arrestati, e di comportamenti illegali mirati a sottrarre ingenti risorse comunitarie, nazionali e regionali, dal loro corretto impiego nelle politiche di sviluppo economico dell’Isola, per circa 74 milioni di incentivi erogati o richiesti indebitamente, sul totale di aiuti controllati pari a 109 milioni di euro. Scoperti 999 responsabili di truffe al sistema previdenziale (indebite percezioni di indennita’ di disoccupazione, invalidita’ o pensioni) per 5,2 milioni di euro; 6 responsabili di frodi a danno delle risorse destinate a sostenere la spesa sanitaria, per complessivi 4 milioni di euro; 273 irregolarita’, con conseguenti contestazioni a seguito dei controlli sulle prestazioni sociali agevolate (esenzioni e contributi volti a favorire i meno abbienti). Le 77 indagini mirate al contrasto della corruzione e, piu’ in generale alla lotta alle illegalita’ che ostacolano il corretto funzionamento della pubblica amministrazione, nei primi 5 mesi del 2016 hanno condotto alla denuncia di 278 persone, di cui 23 tratte in arresto, per reati nei quali sono risultati coinvolti 98 pubblici funzionari. In particolare sono state rilevate responsabilita’ per episodi di concussione/corruzione, a carico di 62 soggetti, di cui 6 pubblici ufficiali; ipotesi di peculato per 16 persone – tra cui 11 pubblici ufficiali – un danno complessivo arrecato a svariati enti pubblici, quantificato in circa 7,4 milioni di euro; altri reati connessi ad omissioni e atti contrari al pubblico ufficio, a carico di 200 responsabili, con 81 pubblici ufficiali coinvolti. L’attivita’ di controllo sugli appalti, incanti e pubbliche forniture, ha altresi’ evidenziato irregolarita’ in assegnazioni pari a 3 milioni di euro, mentre i soggetti denunciati per violazioni penali alla normativa di settore sono in totale 62.
La collaborazione con la Procura della Corte dei Conti siciliana – per la lotta agli sprechi e alla “cattiva gestione” delle risorse pubbliche – si e’ manifestata in 121 indagini concluse con l’individuazione di responsabilita’ amministrative nei confronti di 257 soggetti, per un danno erariale complessivo di quasi 135 milioni di euro. Nel complesso, nei confronti dei responsabili di reati in materia di “spesa pubblica”, sono stati sequestrati beni per oltre 4,7 milioni di euro. Sono state 346 verifiche fiscali, 222 le indagini penali mirate alla individuazione di reati tributari e 829 controlli sugli adempimenti di specifici obblighi tributari, con l’emersione di 216 evasori totali. Spiccano le frodi attraverso false fatturazioni, scoperte per oltre 165 milioni d’euro con 267 soggetti implicati. Decisi sequestri di beni, per l’equivalente di imposte evase con condotte penalmente rilevanti, per oltre 8,6 milioni di euro e accertare irregolarita’ nelle posizioni lavorative dei dipendenti presso 226 datori di lavoro, con complessivi 508 lavoratori irregolari scoperti, di cui 440 completamente in nero. Contrasto anche ai traffici illeciti e alle infiltrazioni criminali. A partire dai reati fallimentari, con responsabilita’ penali individuate in 124 persone – di cui 7 sottoposte a misure cautelari – alle quali sono stati sequestrati beni per oltre 1,4 milioni di euro; poi l’usura, con 12 denunciati, di cui uno sottoposto a misure cautelari; violazioni a danno del made in Italy, con 276 denunce penali e 130 contestazioni amministrative, il sequestro di 6,4 milioni prodotti contraffatti, insicuri e di derrate alimentari irregolarmente immesse sul mercato – per oltre 3.441 chili; riciclaggio, accertato per un valore di oltre 46,7 milioni, con indagini – avvalorate da 557 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette – che hanno portato alla denuncia di 83 persone e a contestare violazioni amministrative alla normativa di settore nei confronti di 123 soggetti.
L’aggressione delle ricchezze illegali ha visto i Reparti nei primi 5 mesi del 2016 concludere accertamenti sulle posizioni di 505 persone e 125 societa’ e imprese, con la proposta all’autorita’ giudiziaria di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale antimafia e di confisca di beni per 287 milioni di euro complessivi. Contestualmente, la magistratura siciliana ha disposto il sequestro di beni nei confronti di 116 persone, per complessivi 54 milioni di euro. I procedimenti penali e di prevenzione conclusi nello stesso periodo, hanno portato alla definitiva confisca di beni e liquidita’ per ulteriori 307,5 milioni di euro.