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09/08/2016 15:10:00

A Trapani si rinnova la tradizione di Sant'Alberto, santo patrono della città

 Sabato sera si è ripetuta la tradizione con la consegna delle chiavi della città a Sant’Alberto degli Abbati da parte del sindaco di Trapani, Vito Damiano, si è compiuto, davanti a Palazzo D’Alì, un rito dei festeggiamenti in onore del Santo patrono. Prima dell’evento tanto atteso, i padri carmelitani, in mattinata, avevano aperto il reliquiario del Santo trapanese, per estrarre dalla reliquia del cranio del cotone che è stato distribuito ai fedeli. Di sera il solenne pontificale presieduto dal vescovo Pietro Maria Fragnelli, il quale nell’omelia ha evidenziato che “Gesù nel Vangelo ci ricorda che siamo il sale della terra. Nella Bibbia il sale ha un grande valore simbolico: fa pensare alla comunione tra alleati. Nel nostro caso si tratta dell’alleanza tra Gesù e i discepoli. L’alleanza è forte e vera quando il sale non è scipito. I discepoli devono conservare in sé il sapore di Cristo, altrimenti non valgono nulla. Non danno al mondo ciò di cui l’umanità ha bisogno: l’antidoto alla sua tendenza alla corruzione. Il sale, infatti, non serve solo a dare sapore, ma anche a preservare dalla corruzione. Mettere sotto sale i cibi significa proteggerli dalla corruzione del calore e del tempo”. Il vescovo ha esortato “a seguire un cammino che necessita di un orizzonte grande. Alzate lo sguardo e guardate fuori. In questo momento storico,e nel contesto del Giubileo della Misericordia, la Chiesa è chiamata a prendere sempre più coscienza di essere la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa e peccatrice”. Poi la processione nel centro storico con il nuovo passaggio per alcune vie dove la devozione nei secoli era molto radicata (via Biscottai e via Sette Dolori dov’era la casa natale di Alberto). Nella zona di via Biscottai, come attestano gli storici, i pescatori allestivano altari e fin dopo la seconda guerra mondiale veniva portata in processione la statua di San’Alberto, detto della Marinella, opera del trapanese Domenico Nolfo (1730), oggi custodita nell’omonima chiesa del Rione Sant’Alberto. Il rientro in Cattedrale è stato salutato da giochi pirotecnici al Palazzo Senatorio. La statua-reliquiario tornerà in processione verso il Santuario della Madonna oggi alle 20.

Antonio Ingrassia