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11/08/2016 07:26:00

Padre Enzo Amato: "Grazie Marsala per l'aiuto alle popolazioni terremotate dell'Ecuador"

 Carissimi Amici

dopo qualche mese di silenzio, mi rivolgo a tutti voi per ringraziarvi della generosità e vicinanza, ai nostri fratelli e sorelle colpite dal forte terremoto del 16 aprile. Anche da Marsala, è arrivato il grido: "estamos contigo Ecuador" (stiamo con voi Ecuador).

Ringrazio, anzitutto, l’Associazione “Amici del Terzo Mondo” di Marsala che si è fatta, come sempre, porta voce dei bisogni e necessità di questo paese, come di tanti altri nel mondo, che vivono situazioni di povertà o disastri naturali.

Le offerte che fino adesso abbiamo ricevuto per mezzo dell’Associazione “Amici del Terzo Mondo” ammontano a un totale di 5.000 euro : 2.800 della Cena ristorante “De Vita” del 16 maggio 2016 + 1.150 Gruppo pellegrini - Lourdes + 1.050 offerte varie.

Voglio precisare che questi soldi sono solo ed esclusivamente per un progetto: "una casa per Muisne", zona maggiormente colpita dal terremoto, per dare una casa alla Signora Narcisa de Jesus Bautista Zamorano, la cui famiglia numerosa si mantiene con la raccolta della “concha”, una specie di cozza che vive tra il fango delle mangrovie, un lavoro molto duro e di sacrificio. Muisne è l'isola della provincia d'Esmeraldas, dove sono stato per un anno come diacono.

Il progetto di dare una casa ammonta a circa 9 mila euro, per cui, chi ancora vuole collaborare può farlo per mezzo dell’associazione Amici del Terzo Mondo o contrattarmi personalmente per Facebook.

Riassumo alcune date e cifre precise, anche se si tratta di persone e famiglie concrete.

  • 16 Aprile terremo di 7,8 nella costa dell’Ecuador specialmente nelle province di Manabì ed Esmeraldas. Più di 650 morti, 6.000 feriti, circa 40.000 famiglie senza alloggio, 71 centri di prima accoglienza. Le città più colpite sono state: Pedernales, San Vicente, Jama, Muisne, Tosagua, Atacames, Chone, Sucre, Portoviejo, Manta y Flavio Alfaro e altri paesi e villaggi nei dintorni. Zona di pescatori e contadini. Le scosse di assestamento sono stati tantissime, più di 2.500 e per vari mesi, l’ultima più forte è stata il 18 maggio con epicentro Mompiche - Muisne (Esmeraldas) di 6,8 gradi, lasciando ancora un morto e tanti feriti.

  • Mobilizzazione nella zona del disatro di 2.140 volontari, 10.250 militari, 8.827 Polizia, 1.908 riscattisti e pompieri. Tra le macerie hanno perso anche la vita la missionaria suor Clare Crocket (irlandese, da 15 anni in Ecuador) e 5 postulanti: Jazmina, María Augusta, Maira, Valeria e Catalina. I soccorritori sono riusciti ad estrarre, vive ma ferite, le altre tre suore della comunità: suor Estela Morales (spagnola), suor Merly (ecuadoriana), suor Thérèse Ryan (irlandese), e due postulanti ecuadoregne: Guadalupe y Mercedes. Le Siervas del Hogar de la Madre gestiscono una scuola sulla Costa che, secondo le reti sociali della zona, è stata completamente distrutta dal terremoto.

  • È stata definita: «La peggiore tragedia degli ultimi 67 anni», «la situazione è realmente grave», «la ricostruzione durerà anni e costerà un miliardo di dollari». Queste frasi, tratte dal discorso con il quale il Presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa ha annunciato che il Governo sta varando, nel rispetto della vigente carta costituzionale, cinque misure che permetteranno di affrontare nel migliore dei modi i drammatici effetti del terremoto. L’IVA aumenterà di due punti per un anno passando, quindi, dal 12% al 14%; vi sarà poi un contributo una tantum del 3% sui profitti ed un’altra tassazione, sempre una tantum, dello 0,9% per le persone con un patrimonio superiore a 1 milione di dollari. L’aumento dell’aliquota non riguarderà i medicinali e la quasi totalità dei prodotti alimentari.

  • La quarta misura riguarda la donazione della retribuzione di una giornata di lavoro per coloro che hanno uno stipendio superiore ai mille dollari al mese, che salirà a due giornate (in due mesi diversi) se il salario mensile della persona è superiore ai due mila dollari e così via (praticamente una giornata di salario ogni mille dollari).

  • MUISNE Questa provincia è una delle zone più colpite dal terremoto; quasi 14.000 persone, circa il 50% degli abitanti hanno perso praticamente tutto. E come spesso accade in questi tipi di disastri, dimostra che Muisne è la zona più povera della provincia di Esmeraldas e anche dell'Ecuador. La stragrande maggioranza delle comunità in Muisne non hanno accesso ad acqua sicura e di qualità, molte famiglie non hanno fornitura di energia elettrica e molte strutture scolastiche sono inaggibili dopo il terremoto.

  • La Chiesa ecuadoriana ha immediatamente promosso una colletta nazionale, al fine di soccorrere le persone più colpite nelle loro necessità più immediate. Dalla Caritas Italiana un primo contributo di 100 mila euro per gli interventi di urgenza. Ogni diocesi e tutte le parrocchie, non coinvolte dal terremoto, hanno adottato le parrocchie terremotate, per mezzo di un programma di solidarietà con la Caritas Ecuadoregna, che consiste nel condividere viveri, materassi, coperte e cose di prima necessità, come anche volontari.

  • Oltre ai danni visibili ci sono, inoltre, anche i danni (ancora) invisibili che il terremoto ha probabilmente arrecato all’agricoltura e quindi all’economia familiare, all'autonomia alimentare di numerosissime famiglie rurali.

  • “L’aiuto di Dio e dei fratelli dia loro forza e sostegno”: queste le parole di Papa Francesco dopo il grave sisma che ha colpito la costa nord dell’Ecuador. Dio è nelle mani e nei cuori di tanta buona gente, il Signore mostra il suo amore nella nostra capacità di metterci accanto e accompagnare le persone delle zone colpite.

  • «La solidarietà della gente si è manifestata in modo tempestivo e concreto: persone che hanno messo a rischio la propria vita per l’altro; ma in mezzo al dolore si sente forte la fede nel Dio della vita; ciò è commovente e questo ci anima a credere di più nel Suo Amore».

Concludo con una frase di un sacerdote missionario, che mi diceva pochi giorni dopo il terremoto: "molti hanno per matarasso la terra e come coperte il cielo animati a lottare per ricostruire il nostro Paese".

Spero incontrarvi tra qualche mese in Italia, se Dio vuole, dove trascorrerò un breve periodo in occasione del matrimonio di mia nipote.

Un abbraccio e restiamo uniti nella preghiera e nella solidarietà.

Enzo