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08/09/2016 07:17:00

Mafia, rafforzata la scorta al Procuratore di Trapani Viola e alla Principato

 E' stata rafforzata la scorta al Procuratore di Trapani, Marcello Viola (comunque già in procinto di andare a Firenze, dove ha chiesto e ottenuto il trasferimento)  e a Teresa Principato, che coordina le indagini sulla ricerca di Matteo Messina Denaro. Il tutto nasce da alcune dichiarazioni del pentito più "controverso" apparso nella scena di recente, e cioè l'architetto agrigentino Giuseppe Tuzzolino, da più parti ritenuto inattendibile.  Il quale sostiene di essere stato avvicinato da un tale nella località segreta in cui vive, che lo ha "invitato" a ritrattare le sue dichiarazioni su mafia e massoneria e gli ha anche detto che il boss latitante Matteo Messina Denaro starebbe preparando un attentato contro appunto Viola  e Principato. 
La prefettura di Palermo ha ribadito la massima attenzione attorno a Teresa Principato, che ha già una scorta consistente, e ha aumentato invece il dispositivo di protezione per Viola. La Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo. 

 Marcello Viola è agli ultimi giorni alla guida della Procura di Trapani dopo quasi cinque anni. Ha gestito fasi investigative molto delicate come ad esempio le indagini sulla Curia, che hanno visto la Diocesi trapanese finire nel mirino della magistratura, col Vescovo Francesco Miccichè indagato (e rimosso) per avere intascato oltre 1 milione di euro di fondi destinati alle opere di carità.  O ancora quelle che hanno toccato la sfera dei beni sequestrati alla mafia.  Nei giorni scorsi, sentito dalla commissione nazionale antimafia, proprio Viola aveva riferito di indagini circa l’infiltrazione della massoneria segreta negli affari pubblici ed economici della città. A conclusione delle audizioni, secretate, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha confermato che da queste indagini emergerebbero elementi precisi sulla alleanza stretta da mafia e massoneria, alleanza utile intanto a coprire la latitanza del boss mafioso castelvetranese Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993.

"In provincia di Trapani stiamo combattendo una battaglia importante per la lotta alla mafia", ripete invece Teresa Principato, il procuratore aggiunto di Palermo che coordina le indagini sul superlatitante Matteo Messina Denaro, imprendibile dal 1993. "Cosa nostra, in difficoltà per i continui arresti e i processi, punta adesso molto sul traffico di droga per fare cassa".

Sullo sfondo alle nuove minacce le dichiarazioni di Giuseppe Tuzzolino, da più parti dichiarato inattendibile. Lui continua a raccontare fatti e misfatti di uno spaccato che vedrebbe coinvolti apparati della politica, dell'imprenditoria, della massoneria e della criminalità organizzata. Ma non solo. Elementi che l’autorità giudiziaria avrà il compito di accertare, ma che intanto vengono messi nero su bianco".

Tuzzolino venne arrestato il 2 giugno del 2013 per "gravissimi reati commessi all'interno dell'ufficio tecnico del Comune di Palma di Montechiaro". Poi il patteggiamento, la scarcerazione e l'inizio della collaborazione con la magistratura, in cui Tuzzolino (le cui dichiarazioni al momento non hanno avuto un concreto vaglio dagli inquirenti) racconta i tempi vissuti al fianco del suocero, Calogero Baldo.



Antimafia | 2024-05-16 08:51:00
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