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07/04/2017 14:00:00

Trapani, maxi rissa al carcere San Giuliano. Il Sappe: "Si intervenga subito"

Maxi rissa tra due fazioni opposte di detenuti nel carcere di San Giuliano e solo grazie agli agenti in servizio si è evitato che la situazione degenerasse.  Alcuni detenuti sono stati feriti e hanno dovuto fare ricorso all'ospedale cittadino e altri alle cure dell'infermeria del carcere. Donato Capece, segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria invita l'amministrazione del carcere ad adottare al più presto dei provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti responsabili dei gravi fatti accaduti. "Nel 2016  - ricorda il Sappe in una nota-, nel carcere di Trapani ci sono stati 37 casi autolesionismo, 1 tentato suicidio, 70 risse e 17 ferimenti e questi in particolare sono cresciuti con l'introduzione nelle carceri di vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto".

"Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, - continua la nota di Capece - è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”. Ed ancora: “E’ solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie”.

Il leader del Sappe  critica duramente i vertici dell'amministrazione penitenziaria: "il Capo dell’Amministrazione penitenziaria Consolo si preoccupa di cambiare taluni vocaboli ad uso interno nelle carceri e non a mettere in campo adeguate strategie per fronteggiare questi gravi eventi. La preoccupazione del DAP è che non si debba più dire cella ma camera di pernottamento, la domandina lascia il posto al modulo di richiesta, lo spesino diventa addetto alla spesa dei detenuti, non ci sarà più il detenuto lavorante ma quello lavoratore e così via”, “Questo – conclude - aiuta a capire quali evidentemente siano le priorità per il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria.