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22/06/2017 09:55:00

Salemi. "L'Italia di Salò", il libro di Avagliano e Palmieri, presentato oggi al Castello

 "L'Italia di Salò, 1943-1945", un rigoroso saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri che racconta le vicende di coloro che dopo l’8 settembre aderirono alla mussoliniana Repubblica sociale, sarà presentato, oggi 22 giugno alle ore 18.00, nella sala delle conferenze del Castello arabo-normanno di Salemi.

A proporlo alla cittadinanza, una folta schiera di associazioni culturali, con il patrocinio dell'Amministrazione comunale: il Centro Studi Vero Felice Monti, il Circolo G. e P Pedone, l'Associazione Peppino Impastato e l'Università' terza età.

Dopo i saluti di rito da parte del sindaco Domenico Venuti, interverranno Lino Buscemi, giornalista de La Repubblica e l'autore del libro Mario Avagliano.

Il libro, edito dal Mulino, appena uscito nell' aprile scorso, si e' imposto subito all'attenzione di lettori e studiosi per modo avvincente e rigoroso con il quale i due autori hanno saputo raccontare le storie individuali di tanti uomini e donne, quasi tutti in giovanissima età, che furono spinti ad aderire alla Repubblica Sociale di Salò.

Cosa incomprensibile, se vista con gli occhi di oggi che sappiamo che da lì a poco il fascismo sarebbe caduto definitivamente, almeno come stato organizzato.

Il volume, ricco di aneddoti, tenta di dare una risposta, di trovare una motivazione a tale scelta, che oggi, con il senno di poi, appare disperata e drammatica.

Certamente, alla base ci fu un convincimento ideale. Moltissimi di loro vedevano ancora nella figura del Duce, la guida ideale per concretizzare un'aspirazione di società in cui credevano ciecamente.
Ma gli elementi di opportunità non sono da escludere, vuoi per voglia inconsapevole di proteggere i loro cari, vuoi per non essere allontanati dai posti di lavoro.

In ogni caso, scelte legittime da parte di una fetta del popolo italiano che decise di combattere dalla parte sbagliata, si direbbe oggi. Ma impregnate da una forte dose di perversa coerenza a dispetto di un triste Ventennio e della tragedia della guerra. ancora una volta al servizio di Mussolini.

E' inutile negarlo. Per molto tempo la vicenda tragica della Repubblica di Salò e' stata una prova difficile per gli storici di ogni tendenza. La tentazione era l'apologia della propria parte e la demonizzazione dell'altra. Per i fascisti, i partigiani erano solo dei " banditi", e viceversa, per gli antifascisti, gli aderenti alla Repubblica solo dei traditori al servizio dei nazisti.

Ancora una volta, ci pena il libro di Avagliano e Palmieri a puntualizzare con numeri e fatti concreti. Le cifre, tratte dall’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia 1943- 45, sono impressionanti. Furono uccisi 23.662 civili per un totale di 5.626 episodi di una violenza inaudita. I militari della Rsi vi contribuirono con una alta percentuale.

Sono previsti anche degli interventi che racconteranno esperienze vissute da congiunti ed amici.



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