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05/07/2017 09:00:00

Pronto..chi paga?

E’ da tempo diffusa tra le aziende la consuetudine di porre a disposizione dei dipendenti un telefono cellulare.
Nella misura in cui la disponibilità dello strumento è limitata ad un uso esclusivamente aziendale nulla quaestio.
Capita sovente, però, che la concessione dello strumento sia consentita per un uso cd “promiscuo” con pagamento a carico dell’azienda concedente anche delle telefonate effettuate dal dipendente per uso “personale”, anche con soluzione forfetizzata.
E qui casca l’asino!
Nell’ipotesi in cui l’azienda consenta al dipendente l’uso anche per motivi personali dell’apparecchio, la parte del costo relativo al suddetto uso personale viene considerato “benefit” ed è quindi soggetto agli oneri contributivi e fiscali a carico dell’azienda e del lavoratore stesso.
Su tale punto è recentemente intervenuta l’Agenzia delle entrate con risoluzione 74/E del 20 giugno 2017.
E’ buona norma, quindi, prevedere in maniera non equivocabile che l’utilizzo dell’apparecchio concesso è consentito solo per finalità “aziendali”; in caso contrario, per l’uso “promiscuo”, dovrà distinguersi chiaramente la quota dei costi per uso “personale” che sono a carico del lavoratore al fine di scongiurare oneri contributivi e fiscali aggiuntivi.

A cura di Nicola Ingianni

 

Studio Ingianni - Consulenti del lavoro

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