Truffa sui rimborsi percepiti indirettamente da consigliere comunale. Avviso di conclusione delle indagini per Francesco Salone: è lo stesso ex consigliere di Forza Italia, oggi "delfino" di Mimmo Fazio, a darne notizia.
" Nelle scorse settimane ho ricevuto un avviso della conclusione delle indagini preliminari e contestuale informazione di garanzia - dichiara - . La Procura della Repubblica di Trapani mi ha indagato per il reato di truffa ai danni del Comune di Trapani, ritenendo illeciti i rimborsi che l'ente ha erogato al mio datore di lavoro in forza dell'art. 20, comma 5 L.R. 30/2000".
Chiarisce Salone: "Si tratta di un rapporto di lavoro che con ho instaurato ed esaurito con una impresa di San Vito Lo Capo nel corso del mio incarico politico, dal novembre 2012 al giugno del 2014. Nello specifico mi sono occupato di un progetto di marketing e di fattibilità per l'avvio di un'attività turistica a San Vito Lo Capo. L'indagine prende le mosse da un esposto anonimo nei confronti miei e di altri consiglieri comunali".
"Dopo attenta riflessione ho deciso di darne comunicazione pubblica - continua Salone: in primo luogo per un fatto di lealtà nei confronti dei tanti elettori che mi hanno espresso la loro fiducia, da ultimo alle recenti elezioni amministrative; in secondo luogo perché la notizia non venga in futuro utilizzata strumentalmente contro di me".
Conclude polemicamente: "Sono certo che se dovessi essere rinviato a giudizio, quando accadrà e se accadrà, potrò dimostrare, documenti alla mano, che le accuse nei miei confronti non sono fondate e la piena regolarità del rapporto di lavoro, chiuso per l'esaurimento del progetto che mi fu affidato. Auspico che la magistratura esamini con attenzione la mia posizione e quella di altri consiglieri comunali, alcuni dei quali dipendenti, guarda caso, di parenti diretti quali mariti, mogli o madri; taluni assunti strumentalmente il giorno successivo alla loro elezione e licenziati, guarda caso, l'ultimo giorno da consigliere comunale".
Il trucchetto infatti è sempre quello: la Regione Siciliana riconosce un rimborso ai datori di lavori privati dei consiglieri che sono anche dipendenti di un'azienda, per rimborsare le imprese del "danno" subito dalle assenze del consigliere per cause legate al suo ruolo politico. E allora cosa combinano i politici nostrani? Si fanno assumere, con stipendi ben pagati, spesso in un patronato di qualche amico. Così si beccano il gettone da consigliere, e anche lo stipendio per un lavoro che non hanno fatto.