Com'è la situazione al carcere di Trapani. Se lo chiede la Uilpa - Polizia Penitenziaria, che ha fatto una visita ispettiva alla Casa Circondariale di Trapani e adesso ritiene opportuno rilevare diverse criticità che hanno inevitabilmente decuplicato il carico di lavoro del personale, ormai fortemente stressato, che opera all’interno della struttura.
Partendo dall’ingresso dell’istituto in corrispondenza della prima portineria e della porta carraia dalla quale si muovono tutti i mezzi motorizzati che accedono ed escono manca un impianto di estrazione dei fumi generati dal passaggio degli automezzi, inoltre spesso, per la grave carenza di personale, l’unità di Polizia preposto alla prima portineria deve fronteggiare da solo il flusso di mezzi e di persone dai diversi ingressi esistenti posti su due fronti opposti.( identificazione, registrazione negli appositi registri bonifica dei mezzi ecc ecc..).
"Oltrepassando la 1^ portineria, sulla destra - scrivono nella relazione - vi è il corridoio degli Uffici, possiamo solo dire che oramai la situazione logistica è al collasso, considerato che le stanze a disposizione per gli impiegati
amministravi risultano limitati ed angusti, inoltre vi è una gravissima situazione di archiviazione del cartaceo ancora abbondantemente presente nella nostra amministrazione, con faldoni posizionati in ogni angolo delle
già deprimenti stanze. Avevamo dato delle soluzioni tempo fa, considerato che vi sono degli alloggi demaniale che potrebbero essere usati per “uffici” considerato che il lungo periodo di disuso ormai stanno mandando in malora l’intero manufatto".
Giungendo alla 2^ portineria, (luogo di servizio che permette il passaggio all’interno dei reparti detentivi) manca una finestra verso l’esterno che permetta la circolazione e il cambio dell’aria ; tantomeno non esiste un adeguato impianto di areazione. Anche questo delicato posto di servizio quasi sempre è presidiato da un solo agente che deve gestire l’apertura e la chiusura di 5 cancelli (in quanto altri 2 non funzionanti) in più deve identificare, registrare e perquisire tutto il personale civile autorizzato che accede all’ interno dell’istituto.
Salendo al primo piano nella zona c.d “- Bar-Mensa- Caserma” ove insistono gli Uffici del Comandante di Reparto e del Nucleo Traduzioni, Ufficio Comando,Servizi, e i vari uffici del NOTP, la prima cosa che abbiamo notato che risulta non funzionante l’impianto di area condizionata istallato presso la mensa agenti cosicché il personale non ha la possibilità di rigenerarsi neanche durante la pausa considerato le elevate temperature che si percepiscono in questo periodo, e in molti per poter consumare il pasto si spostano presso il Bar- Spaccio dove risulta perfettamente funzionante l’impianto di climatizzazione. "Abbiamo ricevuto ampie assicurazioni da parte del Direttore per un veloce ed incisivo intervento risolutore" notano i sindacalisti.
Entrando nel cuore del penitenziario trapanese, "abbiamo verificato che il posto di servizio denominato “rotonda adriatico” (il padiglione consegnato appena che da un paio di mesi) l’accesso automatizzato e video-gestito al nuovo complesso non è presidiato in quanto tutti gli impianti della stessa postazione sono guasti; pertanto cancelli aperti e video-camere spente.(ripetiamo padiglione di nuova consegna!)"
Ancora, immessi nel nuovo complesso “Adriatico” si nota che l’impianto di video-sorveglianza non è funzionante in tutto il suo essere (da più di un mese); inoltre vengono mostrate gravi carenze strutturali (perdite di acqua all’interno delle camere dei detenuti, infiltrazioni sempre di acqua nei piani inferiori provenienti dalle sezioni superiori,alcuni sanitari montati al contrario) peraltro segnalate appena dopo l’inaugurazione del complesso.
La visita continua verso il reparto denominato Mediterraneo, dove subito giunti al suo ingresso si avverte un pericoloso trambusto concepito dalla voce di circa 220 detenuti in quanto le tre sezioni del reparto non sono separate da alcun tetto e sia nel primo che nel secondo piano viene adottato il regime a celle aperte “cosiddetto vigilanza dinamica”. Pertanto i detenuti dei piani superiori possono comunicare (naturalmente ad alta voce) con i detenuti dei piani inferiori e viceversa. A tutto ciò si aggiunge l’incessante impiego di alta voce dell’agente di polizia che cerca di richiamare l’attenzione dei detenuti chiamati a svolgere le diverse operazioni
di routine giornaliere (colloqui, visite mediche,traduzioni ecc ecc).
Concludendo la UILPA Polizia Penitenziaria nella giornata della visita ha censito la presenza di oltre 540 detenuti, tra cui oltre 100 per reati associativa di cui al 416/bis, 373 per reati comuni, 56 per reati contro la persona a sfondo sessuale e per incolumità personale, ma il dato più drammatico e la presenza di oltre 150 detenuti stranieri tra cui alcuni gravitanti “Islamisti” monitorati da personale di Polizia addestrato.
Per far fronte a tutto questo mix di reclusi, il personale di Polizia Penitenziaria presente risulta essere di appena 250 unità, di cui bisogna detrarre 44 Poliziotti impiegati presso il Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti, e altri 80 occupati per fare funzionare la macchina burocratica amministrativa, (colloqui, matricola, servizi, comando, sopravitto, conti correnti, spaccio-bar,segreteria,ragioneria, addetto controllo epistolare, casellario, magazzino agenti) e quindi detraendo ulteriori 52 unità per la concessione dei diritti soggetti al personale di polizia (riposi, congedi,ferie,malattie, legge 104, permessi sindacali, congedo parentale) rimangono in pratica appena 80 poliziotti che divisi in tre turni (anziché 4 come prevede il contratto di lavoro) producono sicurezza e trattamento per gli oltre 540 detenuti.(mediamente 30 poliziotti nei turni mattinali e pomeridiani, per scendere anche sotto i 15 nei turni serali e notturni….dato scandaloso!...)