Anziano muratore morto dentro piscina senatore Pizzo, figlio vittima chiede autopsia

“L’autopsia è l’unico accertamento che può fugare i dubbi sulle reali cause della morte di mio padre”. E’ quanto sostiene il 41enne marsalese Nicola Greco, figlio dell’anziano muratore Gaspare Greco, di 76 anni, che lo scorso 27 aprile è stato trovato morto sul fondo della piscina (senz’acqua) della piscina dell’abitazione di via Mazara dell’ex senatore socialista Pietro Pizzo.

Nicola Greco, assistito sul piano legale dall’avvocato Vincenzo Forti, afferma questa sua certezza nella richiesta fatta alla Procura di “disporre l’autopsia o, in subordine, autorizzare la riesumazione del cadavere” per eseguire l’esame autoptico a sue spese.

Di tanto in tanto, Gaspare Greco arrotondava la sua modesta pensione con qualche lavoro saltuario. Non si sa bene se poco prima della morte stesse lavorando a bordo piscina, oppure sul fondo.

 E se, nel primo caso, vi sia caduto dentro, sbattendo violentemente il capo, a causa di un improvviso malore. La tesi del malore, visto che l’uomo, pare, fosse cardiopatico, è stata sposata dal medico legale arrivato sul posto, dove si sono recati anche polizia e vigili del fuoco.

Il fatto venne fuori il 6 giugno, quando Nicola Greco, dopo essersi rivolto all’avvocato Vincenzo Forti, presentò la querela in Procura. Nella querela, Nicola Greco descrive quanto sarebbe accaduto quella tragica mattina

. “Alle 13,07 – si legge nella denuncia - lo scrivente riceveva una telefonata da Aldo Fratelli (amico di Pizzo ed ex presidente socialista della locale Asl, ndr) che gli comunicava che era successa una cosa grave al padre e che erano presenti ambulanze, pompieri e Forze di Polizia. Il proprio padre era adagiato sul fondo della piscina coperto da un telo argentato, accanto ad un flex, dentro la piscina, non lontano dal cadavere, con un martelletto pneumatico”.

A difendere Pizzo sono gli avvocati Arianna Rallo e Giacomo Lombardo.