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20/09/2017 07:23:00

Marsala, è morto l'ex preside Di Pietra. I familiari denunciano l'ospedale di Trapani

 L’ex preside marsalese Antonio Di Pietra muore all’ospedale Sant’Antonio, i familiari denunciano. 

Invocando luce sui motivi della morte, una denuncia è stata presentata ai carabinieri dai familiari di Antonio Di Pietra, 77 anni, di Marsala, ex preside, deceduto la sera dello scorso 15 settembre all’ospedale “Sant’Antonio abate” di Trapani dopo un accertamento diagnostico (Ercp: colangio-pancreatografia endoscopica retrograda).

Proprio per eseguire l’esame, l’ex preside (in passato, Di Pietra aveva diretto l’Istituto Agrario “Abele Damiani” di Marsala) si era recato nel pomeriggio del 12 settembre.

Il giorno dopo, il dottor Paolo Passariello lo ha sottoposto all’Ercp. Ma dopo l'esame diagnostico, Di Pietra ha cominciato a sentirsi male, accusando forti e continui dolori all'addome. Per questo, venerdì scorso, dopo circa 48 ore, i medici hanno deciso di intervenire, sottoponendolo il paziente ad un intervento chirurgico. Ma nonostante l’estremo tentativo dell'equipe guidata dal dottor Paolo Buffa, intorno alle 22, Di Pietra è deceduto. “Nonostante, secondo il racconto del chirurgo – ha dichiarato il commissario dell’Asp di Trapani, Giovanni Bavetta – questi abbia agito secondo i protocolli stabiliti in questi casi e come un buon padre di famiglia, comprendo il dolore della famiglia e qualunque richiesta di accesso agli atti saremo pronti ad esaudirla. Ho nominato, comunque, una commissione conoscitiva per verificare l’intero iter del ricovero, dei cui esiti daremo conoscenza alla famiglia”. L’Ercp è un esame che serve per capire che cosa ostruisce il normale deflusso della bile e del succo pancreatico nell’intestino e per eliminare ostacoli, quali “calcoli” o ostruzioni di possibile origine infiammatoria o tumorale. La Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ERCP) dura generalmente circa 30/45 minuti. La Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ERCP) inizia introducendo una sonda endoscopica dalla bocca per raggiungere il duodeno; a questo punto si introduce nella sonda una sottile cannula e la si inserisce nel foro dellapapilla di Vater, che si trova nel duodeno. In condizioni normali attraverso questo foro si scaricano nel duodeno sia la bile che i succhi pancreatici entrambi indispensabili per la digestione dei cibi. E’ probabile che i disturbi che si vanno a indagare siano causati da un ostacolo al normale scarico di questi succhi digestivi, cosa che può spiegare l’alterazione degli esami ematici e il colore giallo della cute (ittero). Per accertarlo si inietta, attraverso la piccola cannula inserita nella papilla, un liquido (mezzo di contrasto) nel dotto biliare e nel dotto pancreatico. L’apparecchio radiografico sotto il quale il paziente sarà sdraiato durante tutto l’esame consentirà di vedere se vi sono calcoli o restringimenti nei dotti biliari o pancreatici. A questa fase diagnostica segue immediatamente l’eventuale fase operativa, che ha lo scopo di eliminare o comunque risolvere l’impedimento al passaggio della bile/succo pancreatico. La fase operativa inizia facendo un piccolo taglio per allargare il foro della papilla. Questo taglio non provoca dolore. Si può procedere poi all’estrazione di calcoli dalla via biliare oppure, se fosse presente un restringimento dei condotti, si provvede al posizionamento al loro interno di una cannula (protesi o stent) che consenta alla bile ed ai succhi pancreatici di scaricarsi nel duodeno. La pancreatite acuta (infiammazione del pancreas) è la più frequente e una delle più severe complicanze dell’ERCP. Verosimilmente le cause di questa pancreatite possono essere molteplici ma, di solito, la reazione pancreatica è di lieve entità con una risoluzione spontanea di pochi giorni. Tuttavia la procedura può associarsi a episodi di pancreatite severa. L’incidenza di pancreatite acuta severa post-ERCP, anche associata a complicanze, non supera l’1% dei casi, con u n ricorso alla chirurgia nello 0,03% dei casi per complicanze e con una mortalità dello 0,02%. Le altre rarissime complicanze potrebbero essere: emorragia, perforazione del duodeno oppure una colangite acuta.



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