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29/10/2017 14:44:00

Incentivi energetici per lavori fantasma: arrestato a Torino il marsalese Fabio Cudia

Incentivi energetici per lavori fantasma: arrestato a Torino il marsalese Fabio Cudia. Con un abilissimo, quanto semplice gioco di documenti falsi, un vasto gruppo di truffatori si intascavano i soldi dei contribuenti destinati ad abbattere il consumo energetico. Altro che risparmio per l’ambiente. I soldi dello Stato finivano in bolidi, case di lusso e bella vita. In Italia e all’estero. Con l’accusa di truffa aggravata, riciclaggio, e associazione a delinquere, la Guardia di Finanza di Torino, del Nucleo di Polizia Tributaria, ha arrestato 26 persone, in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. Perquisite abitazioni e società, sequestrati di più di 40 immobili, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, in particolare nelle province di Torino e Rimini, e varie auto di lusso, Ferrari e Porsche. L’inchiesta è coordinata dal pm Roberto Furlan.

La stangata. 
Per capire la portata della stangata bisogna partire dal dettaglio che ogni famiglia italiana paga all’anno, nelle bollette della luce e del gas, rispettivamente circa 5 euro e poco meno di 11 per finanziare «la promozione dell’efficienza energetica». Da questi soldi derivano gli incentivi destinati ai soggetti virtuosi che presentano progetti per rendere più efficienti i sistemi energetici. Il meccanismo è tra i più complessi. Tutto fa capo al Gestore per i Servizi Energetici, ente direttamente dipendente dal Ministero dell’Economia, cui compete il riconoscimento e l’attribuizione dei Titoli di Efficienza Energetica. Titoli che rappresentano l’incentivo economico e che possono essere contrattati su un apposito mercato: a grandi linee, chi li detiene dimostra di risparmiare sul consumo di petrolio .

Secondo le indagini dei finanzieri questo ramificato gruppo di truffatori utilizzava quattro aziende «Energy Saving Company - ESCo», tre con sede a Milano e una in provincia di Torino, a Rivarolo Canavese, avrebbero presentato al Gestore per i Servizi Energetici «falsa documentazione attestante l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico in realtà mai realizzati». In questo caso l’installazione di apparecchi «inverter»: dispositivi utilizzati nel settore delle energie rinnovabili e in un gran numero di apparati. Grazie alla falsa documentazione, l’organizzazione poteva ottenere dei «titoli di efficienza energetica» per poi scambiarli sul mercato, ricevendo in cambio profitti indebiti per 105 milioni di euro.

Gli arrestati. Tra gli arrestati c’è Ramon Vallar, 39 anni, uno degli ideatori della start up torinese «Smooke» di Mappano, dove era nata la sigaretta elettrica «made in Torino». In cella anche due fratelli di Cantalupa, Giovanni e Nicola Scognamiglio, imprenditori. Secondo gli investigatori, l’ispiratore di questa complessa truffa ai danni dello Stato - che avrebbe portato nelle casse delle quattro società 700 milioni di euro se non fossero intervenuti i finanzieri a interrompere il gioco delle false documentazioni - è Fabio Cudia, nato a Marsala ma residente a Sofia. Le società coinvolte avevano conseguito il diritto a ottenere circa 2.300.000 Titoli di Efficienza Energetica pari all’85% di quelli emessi a livello nazionale, nel periodo oggetto dell’inchiesta, tra il 2014 e il 2016.



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