Cala in Sicilia la produzione dell'olio extra vergine d'oliva.È il quadro a luci e ombre della produzione olivicola italiana per il 2017, tratteggiato dalle stime Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e Coi (Consiglio oleicolo internazionale) diffuse ieri da Coldiretti.
Sottolinea Coldiretti che «l’Italia mantiene saldamente il primato europeo della qualità negli oli extravergini Dop e Igp», con quasi il 40% di marchi riconosciuti dall’Ue, seguita da Grecia e Spagna con 29 riconoscimenti a testa. Per quantità di olio, invece, il primo produttore mondiale resta la Spagna con 1,15 miliardi di chili (-10% rispetto alla stagione precedente) mentre il terzo posto spetta alla Grecia, con 300 milioni di chili. L’Italia è seconda, con 320 milioni di chili, che coprono il 15% della produzione mondiale. Va anche detto che alla voce «quantità» il trend del nostro Paese è comunque in rialzo rispetto al 2016, visto che le stime Ismea indicano una crescita media del 75%, con picchi previsti specialmente al Sud, dove si concentra si concentrano aziende e produzione.
La Sicilia, in particolare, potrebbe rivelarsi tra le regioni con il più alto quantitativo di olio extravergine. La produzione 2017 sarà del 60% in più rispetto all’anno precedente. La Sicilia, con i suoi 521 frantoi e il 9% della produzione nazionale, quest’anno dovrebbe realizzare 22.400 tonnellate di extravergine, cioè 8400 (60%) in più rispetto alle 13.941 del 2016, annata tra le peggiori della storia.