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16/11/2017 06:00:00

Eleonora Lo Curto: "All'antipolitica rispondiamo con la speranza nelle cose da fare"

Eleonora Lo Curto, neo eletta deputata regionale con la lista dell’Udc. Lei è arrivata prima perché Turano era nel listino. Torna all’Ars dopo undici anni.

 

Sì ed è stata una bella affermazione. La mia candidatura è stata condivisa assieme ai vertici del partito.

 

Lo Curto, l’attenzione è ancora alta sulle elezioni regionali, ma una riflessione su quella che sarà la prossima configurazione del consiglio comunale di Marsala va fatta, alla luce delle sue parole congiunte con quelle di Turano. I due consiglieri Flavio Coppola e Giovanni Sinacori dicono di formare un nuovo movimento e lo stesso Sinacori si vanta di avere il contatto diretto con Cesa, che però al momento è centrodestra e non centrosinistra.

 

Questa è l’ennesima contraddizione di chi afferma queste cose.

 

Lo Curto, è arrivata lei nell’Udc e sono usciti due consiglieri.

 

Io credo che i due avessero già deciso di uscire da tempo, perché attratti dall’esigenza di voler governare a Marsala, anche se per me fanno male ad entrare in questo clima poco credibile di questa amministrazione. In più sappiamo che da tempo e soprattutto Flavio Coppola aveva questo rapporto con Baldo Gucciardi e penso che le loro scelte fossero già “contaminate” da queste situazioni che nulla hanno a che vedere con le elezioni regionali. La mia candidatura è una scusa da esibire, ma in realtà non c’erano già da prima.

 

Si ricostituisce il gruppo dell’Udc in consiglio allora?

 

Io ritengo di sì. Avremo modo di costruire con il riferimento forte e certo di Eleonora Milazzo. Quello che potremo costruire lo vedremo strada facendo, attorno alla sua persona. C’è la nostra nuova commissaria Annalisa Trono, seppur pro tempore, in attesa di un congresso e c’è un progetto che va avanti con molto entusiasmo e poi ci sono io che sono entrata non certo a gamba tesa ma con la voglia di costruire, di discutere e soprattutto pensando alle prospettive future.

 

La sua esperienza ricorda per tantissime affinità quella di Giulia Adamo, anche lei è portatrice di una esperienza laica all’interno dell’Udc. E’  questo il suo l’approccio?

 

Sono cattolica attenzione, ma dal punto di vista politico molto laica. Ciascuno con la propria coscienza e con la propria visione del mondo che si porta dentro e per questo ritengo che il nuovo Udc sia un progetto plurale e  in grado di scrivere una storia diversa.

 

Lo Curto, finito il tormentone regionale, si passa alla politica locale, ce n’è un altro a Marsala, quello della sfiducia al sindaco Di Girolamo. Secondo lei è semplicemente annunciata o potrebbe anche essere veritiera?

 

Secondo me si annuncia ma non si fa. A nessuno conviene porre fine alla propria esperienza in consiglio comunale, perché questa è la certezza ponendo la sfiducia al sindaco, ma dovrebbero esserci chiare e sostanziali motivazioni.

 

Tra l'altro con il nuovo consiglio comunale 1400 euro se li sognano.

 

Sono tante le cose che potrebbero diventare complicate nella via della sfiducia. Quindi per questo penso che è bello annunciarla ma poi non si farà.

 

Lo Curto è più stressante fare il dirigente scolastico o il deputato. Ricordiamo come un incubo la foto di Turano che si addormenta sul banco dopo una seduta fiume all’Ars per l’approvazione del bilancio. 

 

Stressarsi è normale, ma vivere con entusiamo il proprio impegno professionale o politico che possa essere, è il modo giusto per affrontare la fatica, e questa ci sarà per portare avanti le cose che abbiamo detto in campagna elettorale, gli obiettivi veri. Se quello che abbiamo detto e le iniziative che porteremo avanti non sono solo slogan e certamente non lo sono, realizzarle richiederà fatica però ce la faremo.

 

Lo Curto, il sindaco l’ha chiamata per congratularsi?

 

Ha mandato un telegramma e lo voglio ringraziare.

 

Un po’ formale, poteva chiamarla.

 

No, non siamo amici, non usiamo chiamarci. Ci salutiamo come fanno tutte le persone educate del mondo.

 

E con Stefano Pellegrino vi siete sentiti? Adesso siete due i deputati marsalesi all’Ars.

 

Sì, ci siamo sentiti. E’ una cosa magnifica che Marsala abbia due deputati. La forza è doppia. Facciamo parte della stessa parte politica e questo avvantaggia, sappiamo di potere parlare entrambi mossi dalla stessa progettualità con cui abbiamo lavorato in campagna elettorale, pensando all’idea di Sicilia che vogliamo, all’idea del territorio che vogliamo tutelare e salvaguardare. Lavoreremo bene insieme. Sono contenta finalmente dello scatto d’orgoglio che questa città ha saputo darsi, perché avere due deputati, cosa che non succedeva da tempo, è un punto in più per il nostro territorio.

 

Tra l’altro a maggior ragione per lei Lo Curto, perché alla vigilia Massimo Grillo ed altri avevano chiesto di fare un passo indietro a lei e Paolo Ruggieri per concentrarsi su Pellegrino.

 

Sì, c’era stato il tentativo di esprimere un’unica candidatura, in questo, attenzione, c’era tutta la buona intenzione di Massimo Grillo di non voler dividere la città, ma alla fine noi ci siamo divisi ma ci siamo anche raddoppiati.

 

Nella divisione lei ha fatto una scelta con l’Udc a ragion veduta.

 

Sì, mi ero studiata bene questa situazione. Ho fatto due campagne elettorali in Sicilia per le europee e ho preso entrambe le volte 50 mila voti. Sapevo che c’erano liste competitive ovunque.

 

Lo Curto, la città di Marsala sembra un po’ bloccata. Come lo aiutiamo questo sindaco?

 

Lo aiuteremo non c’è dubbio, perché non è che aiutiamo il nostro sindaco, aiutiamo la nostra città a riguadagnare terreno. Io non appartengo alla logica politica della contrapposizione. Ricordo che quando sono stata deputato con Nuova Sicilia nel centrodestra, e a Marsala era sindaco Eugenio Galfano, l’ho portato io e ho fatto io l’audizione in IV Commissione e abbiamo scritto insieme al dirigente Francesco Patti la norma che ha permesso a questa città di avere un indice di fabbricabilità nelle zone agricole dello 0,10, mentre prima era dello 0,03. Io sono un deputato che serve al territorio e non all’amministrazione. La cultura della netta contrapposizione non mi appartiene.

 

Questa norma che lei cita spesso è importante perché è il segno di quello che manca in politica e cioè la creatività, sapere risolvere un problema trovando un soluzione smart.  Lo Curto ora avrà una grande responsabilità perché l’antipolitica è enorme non solo in città ma in tutta la Sicilia. A Marsala i cittadini sono infuriati con una classe politica che ha prodotto nulla e sono lì con il dito puntato, ora bisogna non disattendere queste attese, non sente forte questa responsabilità?

 

Assolutamente sì, e non vedo l’ora di iniziare a lavorare per dimostrare che la buona politica può esistere ed esiste nella misura in cui ci sono le persone che sanno fare, che sanno agire che con buona volontà, impegno, dedizione e grande senso di responsabilità si metteranno al lavoro per produrre quelle realizzazioni che i cittadini si aspettano. L’antipolitica non è la risposta giusta per creare ciò che serve al nostro Paese, alla nosta città e alla Sicilia, ciò che serve è la speranza che non è attesa ma ricerca e tentativo concreto e ricerca di ciò che va fatto. Mettiamoci a lavorare per dimostrare ai cittadini che la buona politica esiste e che ci sono persone che la sanno fare e che la cattiva politica esiste ed è espressione di cattivi cittadini, che hanno votato in modo clientelare, perché qualcuno ha promesso delle cose e perché ha dato delle cose. Io credo che il modo migliore per fare bene, ed è nostra responsabilità - lo ha detto bene Musumeci – sia quello di riconquistare alla politica, al valore della politica, agli ideali, al piacere di votare con entusiasmo tutti quei cittadini che sono rimasti a casa.