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09/12/2017 06:00:00

Trapani, Peppe Bologna/1:"Do mio contributo. L'idea di "Grande Città" è mia non di D'Alì"

Peppe Bologna, trapanese, avvocato, editore, titolare della storica tv di Trapani Telescirocco e ora candidato a sindaco della città. Oggi non si augura nemmeno al peggior nemico di fare il sindaco, lei perché lo fa?

Io da anni insisto per creare le condizioni per una successione politica anche anagraficamente accettabile. Con queste impostazioni nelle ultime elezioni l’età media era di sessanta anni. Ritengo che il livello qualitativo rimane sempre troppo basso, e mi sono detto: perché non farlo?  Una volta ho letto qualcuno che diceva: “Io cittadino pretendo servizi dalla mia città ma non ho mai dato”, a questo punto ho pensato di dare. E’ una sfida che potrebbe essere vincente e ora cominciamo a lavorare.

Lei non arriva impreparato alla futura competizione, ci sono già due liste allestite.


Sì, c’è una “lista Scirocco”, fatta esclusivamente da chi ha lavorato a Radio e Telescirocco, l’altra lista “Diverrà Stupenda” sarà anche questa una lista civica. Poi ci sono i ragionamenti con altre forze politiche e con i capi elettori che mi dovrebbero rassicurare.

 Gucciardi, Tranchida, Papania e gli altri big della politica locale lei dice che sono delle sue "creature". 

Abbiamo favorito con uno strumento interessante che si chiamava Telescirocco, figure che erano sconosciute al mondo intero, e questa cosa non può essere contestata.

Bologna, come è stata accolta la sua candidatura, questo rompere gli schemi della politica trapanese?

La gente si lamenta sempre senza dare nessun contributo. La mia proposta sollecita il contributo non solo idee ma di sostegno e nulla sarebbe accaduto se ci fossero state delle proposte vecchie e monotone. La mia è una candidatura di rottura senza pensare a Forza Italia, PD, Partito Socialista, M5S.

Lei dialoga con tutte le forze politiche in questo momento?

No, c’è un limite determinato dalla concertazione di un programma che conto di finire a breve. Una volta che si leggerà il programma elettorale, semplice, sintetico e concreto e su quel programma arriverà, che ne so,  Casa Pound, e mi dice mi sta bene - sto esagerando ovviamente per focalizzare il concetto - non dico loro: venite,  ma non li ostacolerò. Il programma è solo, esclusivamente progressista. .

Peppe Bologna, la sua tv Telescirocco ha avuto importanza straordinaria per Trapani, tant’è che lei ha detto faccio una lista con gli scirocchini, chi sono?


Io a questa cosa non ci pensavo. Ma dopo aver chiuso Telescirocco e chiuso le frequenza ho vissuto il post mortem che era migliore della vita, e quindi un peccato. L’anno scorso ho dato incarico ad una mini agenzia per un sondaggio casuale di mille persone ed è risultato che il marchio Telescirocco in una competizione elettorale ha un gradimento del 10,7% a Trapani. Significa che questo marchio ha avuto un significato.

Perché? Lo spieghiamo a quelli che sono nati dopo e non hanno conosciuto quella Tv?

La Tv ha chiuso nel 2003 e ha rappresentato un’azienda che offriva una informazione sproporzionata per il territorio perché era un’azienda con 28 persone messe in regola e non contratti a progetto o Co. Co. Co., ce la giocavamo con TGS e TRM.

E’ anche vero che allora era diverso il mondo della televisione analogica, oggi la concorrenza è tanta.

Allora c’erano 12 canali sul territorio. C’erano dopo le tre reti Rai e Fininvest, TMC e poi a rotazione, Telescirocco, TGS, TRM e gli altri canali regionali,12 in tutto. Oggi è tutto spalmato in 700 canali.

Bologna lei è avvantaggiato visto che è un re della comunicazione, come sta strutturando la sua campagna elettorale?

I re in genere hanno avuto quasi tutti la testa tagliata. Facciamo principe che è meglio, hanno una storia più dolce. Mi sono affidato ad un’agenzia di comunicazione senza voler fare il saputello. Io dico che per poter trovate delle soluzioni al territorio bisogna conoscerlo, e per conoscerlo non lo conosce uno che fa l’impiegato, culturalmente parlando. Secondo me a questa categoria stantia non può essere affidato il governo della città ma neanche il condominio.

Bologna, lei dice il programma lo sto facendo, ma sui rifiuti che vivono l’ennesima emergenza un’idea se l’è fatta?

Da noi non s’è mai voluto affrontare il problema dei rifiuti per due motivi principali. Una è quella che bisogna fare ragionare gli ambientalisti. Si potrebbe utilizzare buona parte dei rifiuti per riempire delle cave che un giorno diventeranno marmo, questa è una posizione estrema e in ogni caso non risolutiva, ma la vera soluzione è quella di utilizzare i mini termovalorizzatori. Che se ne voglia parlare male o bene, il problema è che bisogna trasformare la spazzatura in energia, che può anche creare business e economia che possono far abbattere la Tari del 30-40%, altre vie non ne vedo. Trasformiamo in moneta la spazzatura, ciò consentirà di non avere più le città deturpate come a Trapani in questo momento. Su questo tema c’è l’avversione degli ambientalisti che dicono che inquina ma non è vero.

A Trapani c’è una specificità, ha una discarica comunale, ha la sua azienda di raccolta rifiuti ma come mai non appena si blocca Borranea per dodici ore la città diventa colma di rifiuti.


A Trapani, la discarica che era di Trapani è ora a disposizione di tanti comuni che non rendono più sufficiente la discarica stessa.

Lei da sindaco sottrarrebbe la discarica di Trapani agli altri comuni?

Intanto andrò a tutelare quelli che sono gli interessi della “Nuova Città”, Trapani, Paceco, Valderice, Erice.

Anche a lei piace l’idea della “Grande Città”?


Non anche a me, l’idea è mia.

D’Alì ha copiato?

D’Alì ha copiato l'idea. Ma non l’ha capita, perché prima di arrivare alla “Nuova Città”, mancava un passaggio intermedio, quello per cui bisogna incidere sui quattro comuni costituendo un consorzio che si occupi di tre/quattro tematiche e grandi servizi come trasporti, rifiuti, acqua. Rodiamo questo consorzio e poi in funzione del risultato, se dovesse essere fallimentare l’esperienza del consorzio per alcuni servizi è chiaro che devi fermarti per una cosa che non funziona.

Lei prevede uno step in più rispetto a D’Alì.

Sì, D’Alì non ha capito come fare. Non è che ci si può alzare la mattina e fare la Grande Città. Per fare questo bisogna preparare le intelligenze e le culture dei vari territori, individuare e dire quale potrebbe essere l’obiettivo. Vediamo ad esempio come il trasporto da Trapani possa collegare e offrire un servizio a tutto il territorio, valutiamo il tutto, solo così si potrà vedere come andare avanti.

Continua...