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13/12/2017 06:00:00

Venerdì la prima seduta dell'Ars, Micciché cerca i voti del Pd per la presidenza

 Venerdì 15 dicembre si terrà la prima seduta ARS, il punto all'ordine del giorno: elezione del presidente dell'Assemblea.  Una poltrona, questa, su cui vorrebbe sedere, senza mai farne mistero, Gianfranco Miccichè.

Sono stati, dal 7 novembre fino ad oggi, giorni di inciuci, intrecci e dialoghi con il Partito Democratico che si è mostrato spaccato sulla eventuale convergenza.
Un accordo Miccichè deve per forza trovarlo, da soli i numeri della maggioranza non bastano.

Il presidente per essere eletto avrà bisogno della maggioranza dei 2/3 dell'Aula, se in prima battuta non si raggiungeranno questi numeri si passerà ad una seconda votazione nella quale saranno sufficienti la metà più uno dei voti componenti l'Assemblea.
L'ARS ha subito un ridimensionamento, i deputati non sono più 90 ma 70, questo significa che a Miccichè serviranno in prima votazione 47 voti.
Mancano, conti alla mano, circa nove voti perché la maggioranza è composta da 36 parlamentari. L'azzurro Miccichè, però, potrà trovare il fuoco nemico all'interno proprio della maggioranza: non ha buoni rapporti con Giorgio Assenza né con Vincenzo Figuccia che in questa tornata elettorale ha lasciato Forza Italia per candidarsi dentro l'UDC.
E poi ci sono i leghisti che con Miccichè non hanno mai avuto un buon dialogo, ecco che necessita un accordo con il PD.
Nel caso in cui si passasse alla seconda votazione i voti necessari saranno 36, questo risultato potrebbe essere raggiunto se i dem riusciranno a trovare la quadra tra di loro.
Qualora anche il secondo scrutinio dovesse risolversi con un nulla di fatto allora la seduta verrà aggiornata al prossimo giorno utile, cioè lunedì 18 dicembre. Qui verrà eletto presidente dell'Assemblea chi avrà ottenuto un voto in più rispetto ad altro candidato.
Cosa prevede il patto tra Forza Italia e il PD? La vice presidenza. Poltrona reclamata da tanti, da Antonello Cracolici a Giuseppe Lupo a Luca Sammartino, il dentista catanese più votato di tutta la Sicilia.
In Aula non ci sono solo i dem e i forzisti, non ci si scordi dei Grillini che contano 20 deputati e che chiedono, giustamente, la vicepresidenza come prima forza di opposizione dell'Isola, il PD è arrivato terzo.
L'accordo tra dem e forzisti è difficile da raggiungere, dentro il PD troppe anime da accontentare, gli ex assessori Cracolici e Gucciardi richiedono una posizione di riguardo, lo stesso per Lupo e Sammartino. Pd spaccato sulla vicepresidenza, e ammesso che riesca ad accaparrarsela poi si aprirà lo scenario del capogruppo all'ARS e una presidenza di commissione. Pochi posti per i deputati del PD, due di loro sono destinati a restare fuori dalle poltrone di peso.
In seno a questa spaccatura Miccichè non ha disdegnato di parlare con i grillini che a questo punto potrebbero ambire ad ottenere la vicepresidenza dell'Aula.
Restano tuttavia tutta una serie di equilibri ancora imprevedibili che possono essere tarati entro venerdì prossimo.
Perchè tutta questa corsa alle poltrone? Perché sale il budget, un deputato questore, come lo erano gli uscenti (e non rieletti) Nino Oddo e Paolo Ruggirello, aggiunge ai suoi 11.100 euro altri ben 1.622 euro, possono nominare dei collaboratori esterni, per un totale di sette. Quattro al momento i deputati che corrono per la carica di questore: Giorgio Assenza e Giusy Savarino per Diventerà Bellissima, Alfio Papale per Forza Italia, Giovanni Bulla per l'UDC. Ma anche qui i grillini potrebbero strappare una poltrona da questore.
In Assemblea ci saranno pure due parlamentari nazionali, uno di Camera e uno di Senato, Riccardo Gallo e Peppe Compagnone. Entrambi hanno deciso di non lasciare al momento il ruolo istituzionale nazionale, la legge riconosce la facoltà di scelta entro 90 giorni ma ci avrà già pensato Sergio Mattarella a sciogliere le Camere e a indire nuove elezioni. Doppia poltrona per i due parlamentari per un totale lordo di 25 mila euro.
Intanto l'UDC si riorganizza e nei giorni scorsi sono stati nominati i nuovi vertici: il nuovo commissario regionale è Giuseppe Naro, mentre i suoi vice sono stati indicati nelle figure di Giovanni Pistorio, Ester Bonafede, Giuseppe Ruvolo e Decio Terrana.
Assessorati tutti al lavoro, Vincenzo Figuccia incontrando la stampa ha parlato di un sistema rifiuti che nel giro di due anni sarà completamente rivoluzionato senza affrontarlo sempre in emergenza ma con una proposta organica, che non punti alla realizzazione degli inceneritori ma si rivolga a nuove tecnologie come gli impianti di biogas.
Nella giornata di ieri i medici hanno scioperato, in Sicilia pare si sia arrivati al 70% dei camici bianchi in sciopero, molti di loro si sono recati davanti l'assessorato regionale non per protestare contro Ruggero Razza, appena insediatosi, ma per chiedere un tavolo di incontro-dibattito alla luce delle posizioni che ancora oggi non si sono chiuse.
A queste si aggiungano i casi di malasanità che i cittadini denunciano.
Intanto i sindacati dei medici ( Cgil Fp, Cisl, Uil Fp , Aaroi-Emac, Anaii Assomed, Cimo e Fvm) hanno aderito allo sciopero nazionale per protestare contro le scelte della legge di Bilancio e per il rinnovo del contratto di lavoro. La nota sottoscritta dai sindacati tenta di mettere ordine chiedendo un piano di riorganizzazione degli ospedali che non è stato ancora definito: “la ridefinizione della sanità territoriale non è ancora iniziata e i precari continuano a non avere certezze".



Native | 2024-04-25 09:00:00
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