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24/01/2018 06:30:00

Peppe Bologna: "Il boulevard, l'Ikea e una nuova città. Ecco le mie idee per Trapani"

 Peppe Bologna, candidato sindaco a Trapani per le prossime elezioni amministrative, in questi giorni sta incontrando tutti. Ha incontrato la Cgil, Gregory Bongiorno di Confindustria, anche Rosario Ferrara dell'Ance Trapani.

Ho incontrato Ferrara per parlare di una mia proposta. Quella di bloccare le costruzioni su tutto il centro storico.

Il settore è in crisi e lei vuole bloccare tutto?

No, si tratta di bloccare le nuove costruzioni nel centro storico stimolando le ristrutturazioni. Questo per eliminare la distonia che c'è. E poi spingere le eventuali nuove costruzioni per unità abitative nella striscia che va da via Marsala a Paceco. E realizzare lì un nuovo gran viale, io l'ho chiamato boulevard.

Che un giorno sarà il boulevard Peppe Bologna?

No, al massimo Ciccio De Nicola. Attraverserà anche Xitta che è stata residenza del senatore Francesco De Nicola.

Avete parlato anche dell'area industriali.

Così per come sono sembrano dei cimiteri. Bisogna vedere cosa si può fare per trasformarle in un polo di attrazione per tutta una serie di cose.

Cosa si può fare?

Intanto riuscire a trasformare le destinazioni urbanistiche da industriali a commerciali potrebbe consentire l'arrivo di significativi colossi, uno per tutti Ikea.

Portare Ikea a Trapani può essere uno slogan per la campagna elettorale di Peppe Bologna?

Assolutamente no. Preferirei una marca più di prestigio.

Quindi lei pensa che si debba cambiare la destinazione d'uso dell'area industriale.

Bisogna rimodulare il tutto e vedere come questi capannoni, molti fermi da anni, si possano rinvigorire. Ci saranno due tre capannoni attivi.

Nella conferenza stampa in cui ha presentato la sua candidatura ha definito un suo eventuale arrivo al governo della città “sindacatura di salute pubblica”. Che vuole dire?

Abbiamo alle nostre spalle 15 anni di disamministrazione. Con Damiano, per apatia e abulimia. Con Fazio era finalizzata ai propri interessi. Fazio ha concentrato la sua amministrazione sull'America's Cup, che anche uno scemo del villaggio con Tonino D'Alì al proprio fianco l'avrebbe gestita. Ma è stata mal gestita. Con tutto quello che è successo, però, non può andare avanti una proposta di appartenenza ben definita.

Ma lei è del Pd.

Io sono progressista. Sono tesserato del Pd da qualche anno. Ma ci vogliono quattro anni di volersi bene, di far pace con noi stessi, per cercare di far ripartire il Comune. Poi se si deve tornare alla politica bisogna capire che forze in campo ci saranno. Io non ci sarò più, perchè voglio amministrare bene per cinque anni e preparare le generazioni future.

Ma tutto quello che lei ha detto, dal boulevard, alla nuova città, si può fare in cinque anni?

In cinque anni la grande città si potrebbe fare, ma è difficile. La nuova città invece ce la si fa, ne sono certo.

Qual è la differenza tra grande e nuova città?

La nuova città è quella che nasce da nuove attività messe in campo, un nuovo sistema rifiuti, acqua, eliminazione del disagio sociale. La grande città consiste nell'inglobare 4, 5 comuni e farne uno grande di 100 mila abitanti.

E di Misiliscemi che ne facciamo, che si vuole separare da Trapani?

C'è questo momento di gioia da parte dei misilesi per il referendum che si farà. Ma non sta in piedi la cosa. C'è un problema che riguarda il quorum, perchè ce ne sono due di quorum da superare. Uno è 50% più 1 degli aventi diritto. Poi all'interno di questo 50% occorre una maggioranza tra il sì e il no.

Tallarita, che capeggia il movimento autonomista, dice che riguarderà solo i misilesi.

Assolutamente no, non è un'operazione Brexit. Vota tutto il Comune.

Ma le frazioni chiedono servizi.

Il problema è che queste frazioni sono state prese in giro negli anni. Misiliscemi conta 6 mila votanti, che possono eleggere 6, 7 consiglieri.

E tanti politici hanno origini di quella zona.

Il problema è che si sono fatti abbindolare e truffare. Nel momento in cui sarò eletto mi muoverò per vedere come queste zone possano essere rivalutate. Ad esempio perchè una persona di Marsala o Trapani debba per forza andare a San Vito a far finta di fare il bagno nella pipì. Facciamo in modo che Marausa abbia le strutture adatte, che non ha nulla da invidiare a San Vito. E' un posto in cui si può fare il festival dell'aquilone, il Busiata Fest.

Per insidiare il Cous cous Fest?

Lasciamo stare il Cous cous, il cui marchio è stato acquistato dal Comune. Busiata fest è un'idea.

Marausa ha però un gran problema che è l'abusivismo. Fazio e Ruggirello da deputati regionali hanno sempre cercato di infilare qualche norma pro sanatoria. Lei è della stessa linea?

Il risanamento non si fa con la norma.

E come?

Non ve lo dico. Lo dirò dopo che vengo eletto.

A Trapani stanno nascendo tante liste civiche, e molti nomi si stanno facendo sulle prossime amministrative. Enzo Abbruscato invoca le primarie di coalizione. Lei le farebbe?

No, le primarie non m'interessano. Io ho partecipato a diverse primarie, rintracciare le truppe cammellate e far finta di portarle a votare è un gioco da pizzeria. Non ci sono regole né educazione. Tutto si svolge per santificare una cosa che era stata decisa prima.

Quante di queste candidature si ritireranno in corso d'opera?

Non sono candidature, ma servono per avere un po' di scena. Abbruscato non è candidato, stimola le primarie.

Salvo D'Angelo ha fatto una scuola di formazione politica.

Io la volevo fare. Non l'ho fatta perchè sono stato battuto nel tempo, l'iniziativa merita, ma fatta sotto campagna elettorale è un po' bruciata.

Lei ha presentato la candidatura al quartieri Fontanelle, che è uno di quei quartieri bacino di voti, dove vanno sempre i candidati, una volta eletti magari fanno la pulizia e poi se ne dimenticano.

E' un quartiere che ha sempre fatto comodo. Parliamo di 9, 10 mila persone.

E come si risolve il disagio sociale a Fontanelle?

Aprendo un ristorante a sei stelle. Bisogna ricominciare a dare dei segnali. Bisogna fare qualcosa di qualità, che attrae un certo tipo di fascia sociale che arriva con le auto buone. E allora questi signori vedranno che le auto non le rubano, non le bruciano. Non ci sarà alcun tipo di interesse in questo, perchè quel quartiere avrà vita e coinvolge tutti.

Aeroporto di Trapani Birgi. Quale sarà il suo futuro?

Senza fare sistema non si va da nessuna parte. Trapani e Palermo devono sedersi attorno ad un tavolo e trovare soluzioni di sinergia, competenze e spazi. L'aeroporto di Birgi si deve scordare di avere una sua autonomia al 100%. E' utile al sistema della Sicilia Occidentale. Inoltre Atm, la società del trasporto pubblico di Trapani, deve fare 12 corse giornaliere per l'aeroporto di Punta Raisi e 12 corse per quello di Birgi.

Ma da Palermo si chiedono chi rappresenti Trapani in questo momento?

E hanno ragione. Questi soldi che reclama l'ex provincia a cosa servono, a pagare gli stipendi al cda dell'Airgest che non ha prodotto nulla? Nessuno ha alzato il sedere dalla sedia bussato la porta a WizzAir.

Ma hanno fatto la gara, a cui si è presentata solo Ryanair.

La gara è un momento, non può essere stata una azione esclusiva. Ci possono essere altre compagnie a volare da Trapani senza aver partecipato alla gara. Ovviamente non dando soldi, ma proponendo tratte da paesi strani. Che so, dal Giappone.

Il Trapani-Tokyo?

Non scherzo. Il problema è la pista, troppo piccola.

Può risollevarsi l'Airgest se vengono ancora fatte nel cda nomine politiche, come Daniela Virgilio in quota Crocetta?

Non ho contestato questa nomina. Chi poteva andare? La nomina di Daniela da un punto di vista politico è molto importante perchè l'unico gruppo Crocetta-Lumia-Gucciardi che ha ringraziato una che si è sacrificata lo ha fatto subito. Sono finite le elezioni, Daniela ha perso, e il giorno dopo è stata nominata. Questo è un ragionamento che incoraggia la competizione.

E perchè per Pietro Savona non c'è stata questa gratifica?

Non credo. Virgilio nasce in un momento politico molto particolare ad Erice.

Giacomo Tranchida rimane sempre il convitato di pietra ad Erice? Si dice che Gucciardi si candidi alle politiche e lasci spazio a Tranchida all'Ars.

Questa è una pia illusione di tutti, anche di Tranchida. C'è una fase in cui tu sali, e una in cui cominci a scendere. Questa è quella in cui Tranchida sta scendendo. Se lo capisci ti devi fermare, fai passare un giro e poi si vede.

Qual è il suo programma per Trapani dal punto di vista culturale? Ad esempio, che ne facciamo della Colombaia?

Ho rassicurazioni all'80% che dovrebbe esserci uno sponsor per il restauro. Potrebbe essere un centro benessere, e per il lazzaretto si dovrebbe trovare un metodo per metterlo a reddito anche affidandolo a privati.

Rifiuti. Lei ha detto che li metterebbe nelle cave dove si estrae il marmo.

Ho appuntamento con l'associazione industriali settore marmo per capire la praticabilità mentale di quelli che posseggono cave. Poi tutti gli adempimenti per rendere legale e possibile si intraprenderanno in futuro.

Ecco, potrebbe non essere legale.

Secondo me lo è.

Dalla Regione parlano di allargare le discariche di Trapani e Bellolampo.

La seconda vasca di Trapani ha già un finanziamento che mai è stato esecutivo ed è tutto realizzabile da subito. La discarica non può più essere solo di Trapani.

Trapani produce il triplo della spazzatura di Marsala che ha più abitanti.

Marsala ha raggiunto un livello di differenziata che riduce il problema. A Trapani non c'è stata una politica punitiva.

Lei come comincerebbe la differenziata?

Con i sacchetti cifrati. Dando ad ogni famiglia un sacchetto con il codice a barre.

Quante liste farà?

Farò solo la mia lista, che è conclusa, mi manca solo una donna.

Fra i suoi candidati c'è gente che prende voti, o tutte facce belle e pulite senza voti?

No, la mia lista prenderà dai 3.100 ai 3.600 voti. Due consiglieri puliti.