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10/03/2018 06:00:00

Marsala, il rompete le righe in consiglio comunale e la mozione di sfiducia al sindaco

 Sono giornate intense per i consiglieri comunali di Marsala, sulla testa dell'Amministrazione Comunale pende una mozione di sfiducia.


Ad averla trascritta, essendone anche primo firmatario, è Michele Gandolfo che negli anni ha fatto collezioni di mozioni di sfiducia per tutti i sindaci che ha anche contribuito ad eleggere. 
Sono solamente sei al momento le firme apposte, il dato politico è che quattro provengono dal gruppo di maggioranza (o almeno così si definiva).
Nello specifico a metterci la faccia, oltre che la firma, sono Ignazio Chianetta, Giusi Piccione, Alessandro Coppola, Alfonso Marrone, Angelo Di Girolamo e Michele Gandolfo.
L'affondo arriva proprio dalla maggioranza e da un Angelo Di Girolamo che è consigliere comunale del PD e che ha appena finito di fare la campagna elettorale, per le politiche del 4 marzo, accanto a Peppino Lupo, capogruppo all'ARS.

Tacciono gli altri consiglieri, al momento non ci sono alteriori firme, qualcuno indica un percorso diverso: una mozione di sfiducia da emendare, quindi da sottoscrivere
Ci vogliono un totale di dodici firme per poter presentare la mozione. Un percorso difficile, un rischio troppo alto da correre.
In molti parlano di senso di responsabilità. La crisi era nell'aria da tempo, il Partito Democratico vive da separati in casa. Da una parte i consiglieri comunali, e non tutti, dall'altra parte l'Amministrazione, poi ancora la segreteria.


Antonio Vinci, capogruppo dem in consiglio, è opposizione al sindaco, Alberto Di Girolamo, fin dal suo insediamento. Non parlano, se lo fanno non si ascoltano , un divorzio annunciato e che adesso sta consumando le ultime battute finali.
E' un PD che non ha una linea comune, ognuno agisce come crede, non c'è in città la leadership forte della segretaria e manca il dialogo con il tessuto politico e sociale.
I consiglieri si riconoscono in altri leader che non sono marsalesi,
quella la linea che seguono. Un tiro alla fune, a tirare troppo qualcuno finirà a terra.
Le prove di dialogo si sono tutte consumate, il gioco delle poltrone è finito e adesso si cercano i responsabili di una sconnessione politica che la città fa fatica a comprendere. Non ricerca e non gli interessa. Cosa frega al cittadino di cosa fa il PD e la sua segreteria? Meglio la luce davanti casa, no? Non è nemmeno necessaria la risposta, è evidente.
Gandolfo va spedito, chiede ai colleghi di andare avanti nell'apporre le firme alla sfiducia, pronto c'è già un progetto alternativo che è formato da un'aggregazione di liste civiche.
E' il presidente del consiglio comunale, Enzo Sturiano, che tanto per cambiare chiede chiarezza a questa amministrazione e al partito tutto. Per Sturiano il PD di Marsala, anche alla luce del flop elettorale per le nazionali e per la composizione della lista per le regionali, va commissariato.
Dal commissariamento alla sua ristrutturazione guardando all'inclusione, ripartendo dai territori e dalla voglia di ascoltare la gente. Sturiano non ricorda una sola iniziativa pubblica del partito in città se non su richiesta di parlamentari che non sono marsalesi ma che dettano la linea anche della politica del sindaco, “Ho come l'impressione, dice Sturiano, che le decisioni vengano assunte da un'altra parte e poi calate su Marsala”.
Il risultato delle elezioni nazionali è un dato chiaro, per il presidente di Sala delle Lapidi, se non ci fossero stati i candidati del nostro collegio quale Paolo Ruggirello e Anna Maria Angileri il PD sarebbe scomparso.
Non si prospettano tempi rosei per questa Amministrazione, che dovrà fare i conti con una mozione di sfiducia ma anche con i problemi interni ad un partito che si è messo di traverso, una spina nel fianco.