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16/03/2018 06:00:00

Dalla Regione: l'Ars non lavora, Sgarbi verso l'addio

 Sono stati eletti a novembre e si sono insediati il 15 di dicembre, sono loro i parlamentari regionali.
Settanta in tutto, produzione legislativa zero.
Le sedute dell'Assemblea regionale scorrono sui numeri dei minuti. Quella di mercoledì mattina ha battuto ogni record: appena 6 minuti. Si ritornerà in Aula il 20 marzo.
Si cammina lenti, quasi senza avere nessun tipo di responsabilità e senza pensare che gli elettori guardano, i cittadini osservano, il voto una scure.

Ma l'ARS ha già dei problemi che si chiamano “tenuta di maggioranza”, che non c'è.
Nello Musumeci, presidente dell'isola, incassa il colpo, fa finta di nulla, ma sa più di altri che il caos è esploso e che potrebbe provocare boati più grandi.
C'era da aspettarselo per una Forza Italia che vive momenti di forte tensione, prima ancora del voto.
Così è stato bocciato il ddl presentato dal neo deputato forzista, Luigi Genovese, sul terzo mandato per i sindaci di paesini con 3000 abitanti. La bocciatura arriva proprio dai deputati azzurri “ribelli” che hanno abbandonato la seduta. La maggioranza si è sfaldata sotto le varie anime di un centro destra che ha difficoltà a fare quadrato.
Intanto lunedì, 19 marzo dall'esecutivo regionale verranno esaminati i documenti finanziari: Bilancio e legge di stabilità, per poi approdare in Assemblea il giorno dopo.
Preoccupato per questa situazione di ritardo è il segretario regionale del Csa, Giuseppe Badagliacca: “Siamo preoccupati occorre con urgenza adottare un bilancio che vada incontro alle esigenze della collettività e dei lavoratori. La proroga dell’esercizio provvisorio è dietro l’angolo ma concretizzerebbe quel disastro che, a parole, gli esponenti del nuovo governo vorrebbero evitare”.
Per mettere un freno ai malesseri, Nello Musumeci ha deciso di decidare una due gioni alla Giunta. Un ritiro sulle Madonie, si farà il punto sulla tenuta della maggioranza e si tracceranno le linee guida per i prossimi mesi.
I malumori riguardano soprattutto le ultime politiche, il tonfo dei moderati di centrodestra che vantano in Giunta cinque assessori; poi ci sono i ribelli di Forza Italia ma non va meglio nemmeno in Diventerà Bellissima, non è stata gradita la candidatura di Raffaele Stancanelli al Senato, e domenica presenterà le dimissioni da coordinatore regionale.
Rotazioni di poltrone in arrivo, il primo a essere sostituito potrebbe essere proprio Vittorio Sgarbi, per lui uno scranno alla Camera dei Deputati e l'incopatibilità con il ruolo regionale. Entro trenta giorni, dall'insediamento delle due Camere, Sgarbi dovrà decidere a quale compito dedicarsi. La poltrona di Sgarbi è stata indicata da Forza Italia che potrebbe continuare a rivendicarla, in lista a volere una postazione di governo è anche il musumeciano Alessandro Aricò. A chiedere spazio poi c'è la Lega, forte del risultato ottenuto alle elezioni del 4 marzo, puntano in particolare all'assessorato all'Agricoltura di Edy Bandiera ( Forza Italia). Dal canto suo i leghisti sono pronti a creare in Aula il loro gruppo, trattive in corso ci sono con Cateno De Luca e con Gaetano Galvagno.
Insomma pare che il rimpasto di Giunta sia inevitabile, alla luce anche di una sconfitta forte dei centristi che potrebbero cedere una delle cinque postazioini assessoriali che sono in capo a : Mariella Ippolito, Roberto Lagalla, Toto Cordaro, Mimmo Turano, Alberto Pierobon.
Il momento delicato lascia ancora vuote delle postazioni alla dirigenza dei dipartimenti. Un nome accreditato è quello di Roberto Sanfilippo alla Programmazione a cui segue quello di Gianni Bocchieri alla Formazione.
Due le postazioni forti che richiede Forza Italia: l'Irfis e la Sas.

Il governo regionale, nel frattempo, ha messo mani all'Agenda digitale con una dotazione di 411 milioni di euro.
L'Agenda prevede otto macro-aree : infrastrutture fisiche , infrastrutture immateriali , modello di interoperabilità, ecosistemi , strumenti per la generazione e la diffusione di servizi digitali , sicurezza , data & analytics framework , gestione di cambiamento .
Ci si avvarrà di un nuovo data center della Regione con sede a Palermo presso un immobile pubblico abbandonato, ma in già attrezzato tecnologicamente. Nella città di Catania sarà creato il centro sicurezza per la gestione del data-center.Tanti i progetti inseriti in Agenda tra cui anche la creazione del Sovra-cup, sistema unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie; il sistema informativo regionale digitalizzato e la nuova anagrafe digitale.
All'ARS i deputati del movimento Cinque Stelle hanno annunciato di presentare una mozione di censura per Vittorio Sgarbi, assessore ai Beni Culturali.
Dura, e come sempre dai toni forti, la risposta del critico d'arte: “Mi fa piacere che nel momento in cui, finite le elezioni, il M5S con il suo falso leader, incoronato da un Grillo latitante, si è distinto per voto di scambio, i membri grillini dell’assemblea siciliana insorgano contro di me per difendere Di Maio, rimproverandomi pateticamente il turpiloquio e le offese, che sono lo strumento peculiare con cui il patriarca latitante Grillo ha affermato il loro movimento, con insulti a chiunque, dallo "psiconano" (senza rispetto per i disabili) a Umberto Veronesi chiamato “cancronesi”. Che siano maledetti, e la finiscano di chiedere a Musumeci la testa dell’unico avversario che hanno, e che ne ha già denunciato la collusione con la mafia nel sostegno all’eolico come fonte rinnovabile, e nella totale indifferenza per la distruzione del paesaggio siciliano, mai da loro tutelato, condividendo il più grande affare di Matteo Messina Denaro. Finalmente il movimento 5 stelle ha rivelato il suo vero volto, e io sono felice di averli disturbati. Inutili e infelici”.