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30/03/2018 06:00:00

Marsala, a rischio il Corso di Laurea in Viticoltura. L'ex provincia vuole l'edificio

Il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala, da anni ritenuto una vera eccellenza - non solo per questo territorio ma anche a livello regionale e nazionale - è a rischio chiusura. L’edificio di via Dante Alighieri, un tempo adibito a convitto per gli studenti dell’Agrario, stando a quella che è la situazione attuale sarà sgomberato e messo a disposizione della proprietà - il Libero Consorzio Comunale di Trapani - che ne ha fatto richiesta, entro il 31 agosto del 2018.

Già qualche anno fa, nel 2013, con l’allora sindaco Adamo, per lo stesso corso universitario ci fu il tentativo, se non di chiuderlo, di accorparlo con altri istituti scolastici. Alla nostra segnalazione, allora rispose l’ex rettore Roberto Lagalla, oggi assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale, dicendo che il tentativo era quello di verificare la possibilità di una coesistenza temporanea con altre scuole e che fu stoppato con le obiezioni sollevate dall’amministrazione universitaria. Oggi la situazione appare completamente diversa, e l’iniziativa è portata avanti dal Libero Consorzio Comunale guidato dal commissario straordinario Raimondo Cerami.

L'EX CONVITTO - L’edificio universitario su tre piani fa parte dell’Istituto Agrario “Abele Damiani”, comprendente anche l’Alberghiero e il Professionale per l’Agricoltura che si trova a Strasatti (5 aule + laboratori), ed è stato concesso dalla ex provincia con un comodato d’uso trentennale firmato nel 2006. Al piano terra si trovano i laboratori. Al primo piano ci sono due aule per il primo e secondo anno e l’aula magna. Al secondo piano ci sono gli uffici di presidenza, l’aula d’informatica e l’aula degli studenti. Al terzo piano l‘aula per la specialistica interateneo, e l’aula del terzo anno.

LA DECISIONE DEL LIBERO CONSORZIO COMUNALE - Per capire il perché si è arrivati a questa richiesta da parte del Libero Consorzio bisogna considerare innanzitutto il tipo di accordo stipulato. Essendo un comodato d'uso è gratuito, e a differenza di un normale contratto di affitto prevede che l’ente proprietario possa richiedere di rientrare in possesso dell’immobile quando vuole, facendolo semplicemente con un preavviso. Tra i motivi che spiegano la decisione dell’Ente provinciale di riprendersi i locali, c’è quello del risparmio. I costi annuali di fitti passivi per istituti scolastici ammontano a circa due milioni di euro e di questi, per quattro scuole che si trovano in affitto a Marsala, tra cui il Commerciale e il Classico, l’Ente paga circa 500 mila euro all’anno. Altro motivo che sembrerebbe alla base della decisione intrapresa è spiegato dal fatto che, il Libero Consorzio è tenuto a pagare e ad occuparsi degli affitti delle scuole superiori e non delle università. Vista così tutta la vicenda, appare chiaro che l’obiettivo della provincia sia quello di risparmiare chiedendo indietro i locali all’università per sistemare al loro interno una scuola per cui paga un canone annuo di affitto, quasi sicuramente il Liceo Classico di Marsala che non sembra, però, avere interesse al trasferimento presso l’Agrario.

Nella vicenda della possibile soppressione del corso di laurea di Viticoltura ci rientra, però, lo stesso Istituto Agrario. Nel momento in cui si dovesse liberare l’edificio, quasi sicuramente vorrà indietro i locali. Il rapporto e la comunicazione tra le parti: Libero Consorzio da un lato, Istituto Agrario e Provveditorato agli Studi, e poi Università e Amministrazione Comunale dall’altro, non sono proprio perfetti e la sensazione è che tra attribuzioni di competenze, diritti, contratti di comodato e locazioni, non ci sia purtroppo la volontà di discutere attorno ad un tavolo di come trovare una soluzione che possa evitare la grave perdita della facoltà universitaria.

DANNO ECONOMICO E D'IMMAGINE. Per Marsala la perdita del corso universitario sarebbe un danno enorme. E’, infatti, una facoltà unica e legata alla nostra economia agricola e vitivinicola. Una risorsa sia a livello culturale e formativo ma anche economico per l’indotto legato agli affitti e ai consumi degli studenti che soggiornano in città. Oggi un esempio straordinario di come un corso di studi accademico possa rivitalizzare l’economia di un territorio è rappresentato da Enna e dall’Università Kore. L’eventuale perdita del corso di laurea marsalese, inoltre, diverrebbe un problema enorme per quelle famiglie che non hanno le possibilità economiche di mantenere un figlio fuori per studiare.

ll CORSO DI LAUREA IN CIFRE - Se nel giro di poco tempo questo dovesse verificarsi e non si troverà una soluzione alternativa, si perderà una risorsa emblematica per il fatto di avere nella città che ha dato i natali al vino Marsala, un corso di laurea unico in tutta la Regione Sicilia e tra i più prestigiosi nella formazione vitivinicola nazionale e con un'alta percentuale di studenti che già ad un anno dalla laurea trovano lavoro rispetto agli studenti di altre facoltà.
A Marsala il corso è a numero programmato (30 studenti) e ha 3 laboratori didattici con sofisticate strumentazioni per lo svolgimento di esercitazioni pratiche su analisi chimiche, microbiologiche e ampelografiche. Le lezioni sono tenute da docenti esperti del settore. La facoltà ha una biblioteca con le principali riviste nazionali ed internazionali di enologia e viticoltura ed oltre 400 libri di consultazione. Grazie ai fondi europei nella sede sono presenti 2 laboratori di informatica con 30 postazioni fra PC e MAC.

IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO DI GIROLAMO - Sulla possibile chiusura della facoltà di Viticoltura e Enologia a Marsala, abbiamo chiesto al Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, cosa ne pensa al riguardo e cosa si sta cercando di fare per evitare questa enorme perdita per la città. Il sindaco ci ha rassicurati, dicendoci che farà di tutto perché Marsala non perda il corso universitario, e di avere anche una possibile soluzione: “La facoltà di Viticoltura e Enologia è importantissima per la nostra città che è la città del vino. Farò e faremo di tutto perché non vada via da Marsala. Recentemente ho avuto un incontro con il rettore Micari, con il responsabile della facoltà Di Lorenzo e con il dirigente dell’Istituto Agrario, Pocorobba, perché credo sia importante che, non solo rimanga a Marsala, ma che rimanga all’interno dello stesso istituto. Ormai sono un tutt’uno. I ragazzi possono seguire un percorso di studi di istruzione secondaria che poi ha un naturale proseguimento con il corso di laurea che riteniamo fondamentale per lo sviluppo di questa città.  Mi sono reso conto che è bene, oltre ad avere le aule, avere i laboratori e che questi devono per forza rimanere dove sono, perché per realizzarli il costo sarebbe davvero esagerato. Sono stati realizzati, in funzione di determinati spazi di cui necessitano. Noi, come amministrazione, stiamo mettendo a disposizione alcune nostre strutture. Penso, spero e mi auguro che questo sia sufficiente per diminuire i costi di affitto che paga la provincia ed evitare che la facoltà di Viticoltura e Enologia vada via da Marsala. Se ciò accadesse sarebbe una perdita enorme per lo sviluppo di questa città che vive di agricoltura, viticoltura e turismo e sicuramente non possiamo permetterci di perdere questo corso di laurea e non lo perderemo”.

In un territorio già martoriato di suo da una crisi economica drammatica che riguarda diversi settori fondamentali come l’agricoltura, i servizi e il turismo, con la mancanza delle infrastrutture (vedi porto) e il venir meno in questo ultimo anno del supporto a sostegno dell’economia locale costituito dall’aeroporto, la possibilità che si chiuda il corso di laurea di viticoltura a Marsala dà la sensazione che si stia perpetrando ai danni di questo territorio un ennesimo scippo che i cittadini pagheranno a caro prezzo. Continueremo a seguire la vicenda e come questa evolverà nei prossimi giorni.