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02/04/2018 06:00:00

Erice, l'indagine sulla pista ciclabile diventa un caso politico

 Non era soltanto brutta a vedersi, ma forse c’era qualcosa di illegale nella realizzazione della pista ciclabile di Erice. Almeno è quello che sta cercando di capire la Procura di Trapani.

Nei giorni scorsi, infatti, su delega proprio della Procura, la Digos ha sequestrato una serie di documenti all’ufficio tecnico del Comune ericino nell’ambito delle indagini sulla pista ciclabile Erice-San Giuliano, con particolare attenzione su alcune consulenze tecniche.
Le immagini della pista realizzata nel 2014 fecero il giro d’Italia per la sua bruttezza. Una fascia dipinta sull’asfalto, rossa accesa, che la ditta realizzò senza mettere in sicurezza alcuni tratti.


Un’opera che costò 300 mila euro e che fece indignare tutti ad Erice. Anche il sindaco di allora, Giacomo Tranchida, che rimosse il direttore dei lavori e fece causa all’impresa che realizzò l’opera.
Ovviamente il caso della pista ciclabile è diventato anche oggetto di scontro politico. Soprattutto tra i 5 Stelle e l’amministrazione. Questa indagine, infatti, segue l’esposto presentato in Procura dal senatore grillino Vincenzo Maurizio Santangelo.

Dopo il blitz della Digos è intervenuta l’amministrazione comunale di Erice, con una nota congiunta a firma della sindaca Daniela Toscano, dell’assessore Grandi Opere Gianni Mauro, e del presidente del consiglio comunale Giacomo Tranchida.
Nella nota si parla “del fumoso e strumentale esposto contro ignoti del Sen. Santangelo nell’autunno 2015”. Nella nota si legge che “in Procura insiste dal lontano autunno 2014 una doppia e dettagliata denuncia su fatti, circostanze ed elementi probatori, presentata dal Sindaco del tempo Giacomo Tranchida in danno della ditta favarese, autrice materiale circa le anomalie al tempo riscontrate nella cattiva esecuzione dei lavori e nella superficiale attività di controllo da parte del dirigente comunale al tempo incaricato, poi rimosso”.

I tre amministratori ricordano che la giunta Tranchida revocò l’appalto e fece una nuova gara aprendo un contenzioso con la ditta.

“Nonostante le stucchevoli interrogazioni al pari avanzate al tempo dal prefato Senatore, financo il Ministero dell’Ambiente, co-finanziatore del progetto, ebbe poi a certificare la regolarità dell’azione amministrativa che, in autotutela, pose fine al datato scempio per gli originari lavori” continuano sindaco, assessore, e presidente del consiglio che parlano anche di “sciacallaggio e mascariamento avviato dai soliti noti sui social, preludio dei prossimi appuntamenti elettorali”.
I tre amministratori lanciano la sfida a Santangelo, che “rinunci alla propria immunità parlamentare onde assumersi, come ogni comune cittadino, nelle dovute sedi, le responsabilità del suo dire nella caccia alle streghe, al tempo, in bicicletta ...e in ultimo per la presunta illecita azione del Corpo della Polizia Municipale, reo di aver sanzionato l’abusiva affissione dei manifesti dei 5 stelle in occasione delle ultime consultazioni politiche”.


La replica di Santangelo non si è fatta attendere.
“Il comunicato di Tranchida trapela nervosismo. Non si preoccupi e attenda gli esiti dell’indagine con la stessa fiducia che il M5s ha nell’operato degli inquirenti”.

“Il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto profondo rispetto e fiducia nella giustizia e nelle istituzioni e, proprio per questo - ricorda il sen. Vincenzo Santangelo - nell’autunno del 2015 abbiamo presentato un primo esposto alla Procura della Repubblica sulla ‘famosa’ pista ciclabile di Erice”.
“Del sequestro di questi giorni di una serie di carte, atti, fascicoli e carpette presso gli uffici del Comune di Erice, avrete sicuramente letto” continua il senatore.
“Trasuda dal comunicato trasmesso attraverso i canali istituzionali del comune ericino, e ciò non stupisce invece, il nervosismo del già due volte sindaco di Valderice, del già consigliere di quella che fu la Provincia Regionale di Trapani, del già due volte sindaco di Erice, dell’attuale presidente del Consiglio Comunale di Erice, del già candidato ma non eletto all’Assemblea Regionale Siciliana e adesso candidato sindaco, alle (forse) primarie, per il comune di Trapani, Giacomo Tranchida”.
“Un nervosismo palpabile - conclude Santangelo - che prende la forma di una dichiarazione stampa che mi invita a rinunciare all'immunità parlamentare. Comprendiamo che probabilmente, la prossima campagna elettorale trapanese è già entrata nel vivo. Tranchida, forse, è nervoso perché non sa quando dovrà dimettersi? I cittadini attendono con ansia gli sviluppi”.



Politica | 2024-05-15 06:00:00
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