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19/05/2018 06:00:00

Tranchida e la stampa: l'Ordine smentisce il candidato sindaco

Un miracolo a Giacomo Tranchida è già riuscito (e ancora non è Sindaco...): è riuscito a mettere per la prima volta la categoria dei giornalisti, la più lacerata che esista al mondo,  unanime e d'accordo. Contro le sue accuse alla stampa trapanese, infatti, si è levato un coro tra testate, giornalisti, e addirittura l'ordine e Assostampa, che stigmatizzano le dichiarazioni dell'ex Sindaco di Erice, che si sente attaccato dalla stampa, solo perchè la stampa ha raccontato di alcune indagini in corso ad Erice. C'è poi un equivoco: quante volte i Carabinieri hanno bussato alle porte del Comune di Erice? C'è chi dice che siano andati due volte, la Sindaco di Erice si arrabbia e chiede al Comando provinciale dei Carabinieri di smentire. E' verosimile che siano andati due volte, ma per una sola richiesta: una volta per chiedere i fascicoli che interessavano, e un'altra volta per ritirarli. Ad ogni modo, non è la quantità delle visite che cambia la sostanza. 

 Il giornalista Gianfranco Criscenti, firma dell’agenzia ANSA e autore del lancio con il quale è stata data notizia di un secondo intervento dei Carabinieri a Erice, ha querelato il sindaco della vetta, Daniela Toscano, che in un comunicato stampa ha smentito la notizia e l’ha definita “divulgata ad arte” tacciando i divulgatori (quindi i giornalisti che ne hanno dato menzione) di “giocare al massacro per condizionare la campagna elettorale”. Anche "Il Locale News" ha annunciato querela. 

Ieri sera, infine, la nota dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia:

L'Ordine dei giornalisti di Sicilia ha preso atto, assieme all’Associazione siciliana della stampa regionale e provinciale di Trapani, delle note diramate sui social, su alcuni siti e sulle agenzie di stampa dal sindaco di Erice attualmente in carica e dal suo predecessore, a proposito di quanto pubblicato da diverse testate su una iniziativa della magistratura riguardante quel Comune.
Ordine e sindacato dei giornalisti ritengono che nessun rilievo meritevole di valutazione emerga dalle due note. I colleghi si sono infatti limitati a dare conto di quanto avvenuto, con articoli che appaiono perfettamente rispondenti ai canoni del diritto di cronaca, dell'essenzialità dell'informazione e della continenza formale.
Ordine e Assostampa respingono qualsiasi tentativo di indurre al silenzio i giornalisti che si sono occupati della vicenda e li invita a continuare a fare il proprio lavoro con serenità e consapevolezza del diritto-dovere di informare i cittadini su fatti di grande importanza, perché attengono alla gestione della pubblica amministrazione e del pubblico denaro.