Quantcast
×
 
 
03/07/2018 06:00:00

I rifiuti, il viaggio a Pontida di Musumeci, i malumori alleati e i disabili in attesa

La Sicilia sprofonda non nel suo mare verde ma nel mare dei rifiuti. Ogni estate si presenta la solita emergenza che negli anni successivi non si è avvertita, almeno non a Marsala, seppure con soluzioni tampone.

Il governo siciliano, presieduto da Nello Musumeci, dopo otto mesi non è ancora oggi in grado di dare risposte immediate e di evitare che, in piena stagione turistica, le strade siano invase di rifiuti, maleodoranti e con gravi carenze igieniche.

Il provvedimento, che ha raggiunto indiscriminatamente ogni realtà locale, non ha tenuto conto delle percentuali di raccolta differenziata raggiunte. Musumeci, durante la campagna elettorale di ottobre, aveva garantito ai siciliani una rivoluzione immediata, di bellissimo al momento non c'è nulla. Il Parlamento regionale, poi, non ha prodotto granchè.

Le leggi e le riforme possono attendere. La settimana scorsa è stato approvato il Collegato alla finanziaria del 29 aprile scorso.
Nel documento approvato c'è la fusione di Ircac e Crias in un grande ente che si chiama Irca, ci sono delle norme che riguardano i forestali e i consorzi universitari ma non c'è nulla per l'Esa, nemmeno presente nel collegato. L'Aula esce dallo stallo ma non è ancora abbastanza. In questa terra che annaspa l'abbraccio di Nello Musemeci è per Pontida, al raduno della Lega.

Solo qualche giorno fa Gianfranco Miccichè, presidente dell'ARS, e commissario per Forza Italia, aveva consigliato a Musumeci di stare attento all'abbraccio mortale con la Lega. Una unione che poco ha a che fare con i moderati e che, invece, indica strade estremiste. Il passo fatto dal Governatore indica un'apertura verso un mondo politico che potrebbe portare delle novità in Giunta regionale. E' possibile ipotizzare che Musumeci, stanco di una maggioranza che non c'è e che non regge in Aula, stia pensando di costruirne una alternativa, di nuovo conio.

Diventerà Bellissima insieme a Lega e Cinque Stelle potrebbero governare senza i voti dei forzisti, seguendo la linea sperimentale del governo nazionale.

Cosa accadrà lo scopriremo nei mesi a seguire, nemmeno troppo in là con il tempo, ma di sicuro ci sono i malumori affiorati.
La capogruppo all'ARS dei Cinque Stelle, Valentina Zafarana, chiede chiarezza al Presidente Musumeci: “Sta con Forza Italia? Con la Lega? O con due piedi in una scarpa, visto che l'accozzaglia travestita da coalizione di Governo, con cui ha vinto le elezioni in Sicilia, si è sfaldata da tempo e non esiste più?”.

Giancarlo Cancelleri, vicepresidente dell'Aula, taccia Musumeci di essere democristiano, governa con Forza Italia e va al raduno leghista: "Coerenza vorrebbe che Forza Italia uscisse dal governo della Regione”.

I grillini adottano la stessa tecnica, niente accordi con il partito di Silvio Berlusconi, così è a livello nazionale, così sarà a livello regionale. Musumeci avrà molte cose da chiarire ai suoi attuali alleati, senza i quali non sarebbe diventato mai governatore dell'Isola, i voti di Forza Italia sono stati determinanti. Gianfranco Miccichè storce il naso, non ha gradito l'intervento a Pontida. Di diversa opinione i deputati regionali di Diventerà Bellissima: "il Governatore ha presenziato in quanto invitato, pertanto per cortesia e rispetto politico".

Certo, ci sono anche le ragioni di opportunità che dovrebbero prevalere su tutto. Musumeci è un buon utilizzatore dei social, ha spiegato con un video le ragioni della sua partecipazione e assicura: “Non diventerò leghista”, poi rimarca che la Lega è una forza di coalizione, una delle prime forze a dire sì alla candidatura alla Regione.

Tra viaggi a Pontida, visite di cortesia politica alla Meloni e polemiche sollevate, ci sono i disabili che attendono l'assegno di assistenza. Un travaglio molto lungo, delle promesse che sono state disattese e il malcontento che cresce.

A sollevare la problematica è Davide Faraone, senatore del PD, chiedendo al Presidente della Regione di pagare le somme dovute, previste dalla legge 545, pari ad un assegno mensile di 1500 euro per i disabili gravissimi, ancora non pagato per il 2018. “E' un'attesa intollerabile ed ingiusta”, dice Faraone. Da sempre impegnato in prima linea nella difesa della dignità dei disabili, non lesina il disappunto per come ci sta muovendo: “Non mi vedrete mai fare una strumentale e “colorata” polemica politica sui temi della disabilità, ma polemica, anche dura, “senza colore” sicuramente. Su questi temi non guarderò mai in faccia nessuno. La mancanza di sensibilità, l’incomprensione delle sofferenze e dei disagi non hanno colore politico, la gente senza cuore non ha né razza, né partito, né niente, è senza cuore e basta.... È a dir poco vergognoso, in una società che si definisce democratica, che chi non può permettersi di anticipare i soldi per terapisti ed accompagnatori, debba vivere tappato in casa senza assistenza specializzata”.

Il senatore dem se la prende con tutti, dai dipendenti regionali a chi ha potere di governo in questo momento: “Mi chiedo, ma i politici e i governanti che se la prendono comoda, i burocrati azzeccagarbugli che fanno passare settimane senza decidere, si rendono conto della sofferenza e dei disagi che arrecano ai disabili e alle loro famiglie? Per questo mi appello al Presidente della Regione Nello Musumeci affinché intervenga e si faccia garante con urgenza per mettere ordine alla applicazione della legge 545 e per procedere immediatamente al pagamento di tutte le somme dovute ai disabili e alle loro famiglie. La pazienza è finita!”.

Può darsi i disabili siano sfuggiti di vista, però a Pontida ancora a parlare di buona politica. Quella che ancora nessuno ha visto.