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01/09/2018 22:20:00

Scrive Antonino Napoli, sui tatuaggi e i possibili danni che possono recare

Da tempo accarezzavo l'idea di trattare l'argomento “tatuaggi”, facendo l'opportuna premessa di non vantare -di certo- velleità cattedratiche, né di voler apparire come il Solone di turno, bensì un appassionato cultore della natura, entro cui si colloca -a giusta ragione- la “dimensione umana”!
Ho preso spunto da un articolo che tutti possono leggere in “rete”, in relazione al quale si afferma -seccamente- che “i pigmenti che compongono l'inchiostro del tatuaggio vengono veicolati dal vettore sangue, che -come è a tutti noto- irrora e nutre tutti gli organi del corpo umano, fino alle estreme periferie di esso, pervenendo anche alle cosiddette sentinelle e, cioè, ai linfonodi, sotto forma di micro e -addirittura- di nano particelle ( grandezze di dimensioni infinitesimali !).

Uno dei detti pigmenti -estremamente pericoloso- è il biossido di titanio (TiO2), che giunge -come già scritto-, acclarato scientificamente, fino al sistema linfatico (in particolare, ai citati linfonodi); a tale pigmento si aggiungono -pure essi micidiali-: il cromo, il nichel, il cobalto !

Operando una sintesi estrema, i linfonodi -in ragione di quanto prima esposto- subiscono un danno, spesso irreversibile, fino a determinare una profonda -quanto grave- alterazione del sistema immunitario, ciò che scatena l'insorgenza di gravi patologie, fino alle neoplasie !

Ai danni così gravi e -spesso- irreparabili, si aggiungono i cosiddetti rischi “minori” che conseguono al tatuaggio, quasi sempre correlato ad un intervento eseguito e praticato da individui privi di ogni requisito di “professionalità”:
-le infezioni cutanee, sovente derivanti dall'uso di aghi non sterili, che spesso danno luogo
-in forma degenerativa- a patologie infettive, quali il tetano, l'epatite, l'HIV;
-la formazione di granulomi, piccoli noduli sottocutanei.

Rivolgo, dunque, un accorato appello -assolutamente fondato sull'altruismo e, non certo, su obiettivi di scopo personale, inesistenti-
a tutte le persone che si rivolgono a “soggetti tatuatori” (è diventata, ormai, una attitudine ed una consuetudine crescente in misura esponenziale !) per “massacrare” ( è il verbo appropriato ! ) il proprio corpo -a partire, nell'immediato, dall'epidermide-, alterandone non soltanto l'aspetto estetico, ma -ancor più- arrecando all'intero organismo “danni irreparabili” !

Perchè, me lo chiedo spesso, l'uomo -che dicesi dotato della ragione- deve stravolgere (il più delle volte, coprendo “a tappeto” l'intera superficie corporea) ciò che il nostro Buon DIO ha CREATO ?

Ma dove è riposta la cosiddetta “intelligenza umana”, la “razionalità”, ingredienti che dovrebbero distinguere l'uomo dall'animale (così si afferma !)?
Nella speranza di un rinsavimento umano, rivolgo un Cordiale Saluto

Ing. Antonino Napoli