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09/09/2018 06:00:00

Castelvetrano, demolizioni sospese a Triscina. Ecco perchè

 Ad allontanare gli abbattimenti delle prime 85 case abusive insanabili di Triscina, è un ricorso al Tar. Non da parte dei proprietari delle case, ma di una ditta individuale, tra quelle che avevano partecipato alla gara d’appalto per i lavori di demolizione: la Di Fiore Rita, di Borgetto, nel Palermitano.

Ricordiamo che l’appalto era stato vinto dalla Cogemat di Trapani, con un ribasso d’asta superiore al 34%, per un importo di circa un milione e centomila euro, attraverso l’istituto dell’avvalimento, che consente all’impresa partecipante di avvalersi, appunto, dei requisiti di un'altra ditta.

La Cogemat è la cosiddetta “ausiliata”, mentre quella che presta i propri requisiti, viene chiamata “ausiliaria” che, in questo caso è la Baronci Salvatore di Terni.

 

Le demolizioni, che sarebbero dovute cominciare nel mese di settembre, non ci saranno. I tempi sono destinati ad allungarsi.

 

Secondo Giovanni Immordino, l’avvocato della Di Fiore che ha chiesto l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione, la Cogemat non avrebbe specificato le risorse fornite dall’ausiliaria, né avrebbe indicato i costi della propria manodopera e quelli relativi alla sicurezza. Il prossimo 25 settembre il Tar dovrebbe celebrare l’udienza. Sia nel caso in cui la richiesta della Di Fiore venisse accolta, sia in caso di ulteriore ricorso dell’impresa al CGA (Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana), le ruspe si allontanerebbero e le demolizioni subirebbero una temporanea sospensione.

Dall’ufficio urbanistica del comune di Castelvetrano emerge intanto un concorso internazionale di idee per valorizzare le aree dopo la demolizione, oltre all’abbozzo di un provvedimento che potrebbe premiare i privati che decidessero di abbattere la propria casa abusiva, senza aspettare le ruspe dello Stato.

 

In molti sono convinti che questa amministrazione straordinaria non vedrà demolire nemmeno una casa. E potrebbero aver ragione, se si pensa che dopo un anno, proprio a causa di ricorsi al Tar, non sia stato ancora possibile stipulare il contratto quinquennale per la raccolta differenziata dei rifiuti e si sia dovuto ricorrere ad una proroga imposta alla Dusty, nonostante il relativo accordo non prevedesse la raccolta differenziata estesa su tutto il territorio comunale.

 

Paradossalmente, sembrerebbe che il sistema degli appalti a Castelvetrano si sia inceppato. Sono le nuove regole? Sono le vecchie logiche spartitorie non più realizzabili come un tempo? Ci sono troppi riflettori puntati? Le case devono rimanere in piedi?

 

Forse tra un anno potremmo avere qualche risposta.

 

Egidio Morici