E' stato arrestato Alessio Sansica. Si tratta del giovane di Trapani, classe 1999, che un paio di pomeriggi fa si è reso protagonista di un episodio violento in centro.
In pratica, aveva una discussione animata con la sua fidanzata, al settimo mese di gravitanza, e sembrava che stesse anche per alzarle le mani.
Tutto avveniva in una traversa di Via Fardella. Un vigile urbano è intervenuto a difesa della ragazza, ed è stato picchiato. A sua volta è intervenuta la polizia, che ha arrestato Sansica.
Qui la notizia su Tp24.it dell'aggressione al vigile. Questo invece il comunicato della polizia:
Nel corso delle attività di controllo del territorio, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante – della Questura di Trapani, traeva in arresto Sansica Alessio, classe 1999, già noto per i suoi trascorsi giudiziari, resosi responsabile dei reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
In particolare, nella tarda mattinata di ieri, un poliziotto della Squadra Volanti, libero dal servizio, prestava soccorso ad un Ispettore della Polizia Municipale di Trapani, aggredito dal Sansica nei pressi della biglietteria di una compagnia di trasporti pubblici i cui uffici sono ubicati nella centralissima via G. B. Fardella.
L’operatore di polizia, avuta immediata cognizione di quanto era appena accaduto, non esitava a bloccare a mani nude il predetto SANSICA Alessio, il quale poco prima, dopo avere aggredito verbalmente la propria fidanzata, al settimo mese di gravidanza, non esitava a colpire l’operatore della Polizia Municipale intervenuto per le grida della ragazza, sferrandogli un pugno sul viso e simultaneamente colpendolo con un calcio al ginocchio.
Per la violenza subita il predetto Ispettore veniva trasportato in ospedale dove gli venivano riscontrate delle lesioni guaribili in gg. 15 s.c.
Alla luce di quanto accertato il SANSICA Alessio veniva condotto presso gli Uffici della Questura, ove, in ragione della pericolosità sociale e della gravità dei fatti di cui si era reso responsabile, veniva tratto in arresto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che, dopo la convalida dell’arresto, disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari.