Scuola, il sindaco di Trapani denuncia la richiesta di soldi alle famiglie degli studenti
Nelle scuole trapanesi qualcuno chiede i soldi alle famiglie degli studenti. Una sorta di "pizzo" o contributo per l'acquisto di carta igienica, saponette, carta per le fotocopie, ecc. La denuncia è del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che annuncia che nella riunione sull'Osservatorio Scolastico, prevista il prossimo 9 ottobre, si farà il punto della situazione e si affronterà il tema fabbisogno dellescuole.
"Apprendo, da più voci di genitori, e con non poco stupore da parte mia, che alle famiglie degli studenti trapanesi della scuola dell’obbligo sembra vengano "richieste" contribuzioni anche economiche - le parole di Tranchida - per far fronte alla mancanza di sussidi scolastici (carta igienica, saponi, carta per fotocopie e materiali similari) di stretta competenza funzionale delle scuole e del comune. Tale prassi escludo sia autorizzata da Dirigenti scolastici in capo al personale docente e ausiliario, ancor meno sarà tollerata da questa Amministrazione Comunale.
In sede di Osservatorio Scolastico il prossimo 9/10 ottobre, con i Dirigenti, faremo anche il punto sul fabbisogno, sia ordinario gestionale che per i necessari stanziamenti per le manutenzioni. La scuola che vogliamo deve essere garantita in maniera prioritaria dalle istituzioni pubbliche.
Alle famiglie basta di già l’onere di farsi carico della fornitura dei libri e sussidi necessari e utili per l’apprendimento dei propri figli. L’invito, infine, a segnalarmi, anche riservatamente, il protrarsi di tal disdicevole prassi. Segnalazioni anche via mail a: gabinetto.sindaco@comune.trapani.it".
Sulla stessa vicenda, il sindaco Tranchida è intervenuto una seconda volta, in replica alle critiche e al tentativo di screditamento che, secondo il suo parere, avrebbe ricevuto: "Qualche decano giornalista, a cui non sto simpatico ed in vero, ne sono contento atteso alcuni "sinistri" che circolano su Trapani, facendo offesa alla intelligenza collettiva, cerca di screditarmi per il mio "stupore" nello scoprire che a Trapani è consolidata prassi (immagino estesa anche al "volemose bene bipartisan " nella pregressa storia politico - amministrativa della città), che alle famiglie trapanesi venga chiesto il "pizzo" per fornire la carta igienica per le scuole pubbliche. Son contento di deludere costui! Si cambia verso! Come abbiamo fatto altrove! Alle famiglie, già tassate per tutto e di più, non si può né si deve chiedere (!) di far fronte con la colletta anche per il funzionamento delle scuole pubbliche dell’obbligo (diritto costituzionale). Io vado avanti, contro le incrostazioni di un sistema trapanese che abbrutisce la città e nega diritti di libertà e futuro".
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