Parla il Questore di Trapani/2: "Così controlliamo il territorio a Trapani e non solo"
Claudio Sanfilippo, Questore di Trapani, ieri abbiamo parlato di lotta alla mafia e ricerca dei latitanti. Passiamo all’attività istituzionale, quella che impegna le vostre pattuglie ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini. Il nostro è un territorio sicuro, lo dicono i dati. Nonostante però si risponda colpo su colpo anche a crimini efferati, la gente percepisce una latente insicurezza. Lavorare su una percezione, più che sulla sicurezza reale, è oggi più che mai una sfida?
Circa la sicurezza le cose stanno in modo certamente migliore rispetto a quello che il comune cittadino può percepire. Il miglior metodo è quello del controllo del territorio, che da sempre è il mio cavallo di battaglia, il mio pallino. Dove noi forze di polizia ci impossessiamo del territorio, riusciamo a scansare altre forme che tentano invece di prenderne possesso.
Per questo avete deciso di agire nel quartiere di Fontanelle Sud?
Abbiamo dato una risposta di forte impatto in quel quartiere, che a me non piace chiamare Bronx come fanno molti, perché significherebbe criminalizzarlo. La stragrande maggioranza dei suoi abitanti è composta da persone perbene che vogliono vivere la loro vita in modo sereno e tranquillo. Poi c’è una minima parte di criminali che ovviamente fa più confusione e attira maggiormente l’attenzione. Abbiamo agito a seguito di una serie di incendi di autovetture (non erano tutte macchine; alcune erano carcasse di autovetture), ma anche di atteggiamenti che non mi sono piaciuti. Certa gente pensa che può tranquillamente fare e disfare quello che vuole su un territorio che pensano sia il loro, sbagliando. In questo abbiamo trovato la grande collaborazione da parte dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con i quali, di comune accordo, abbiamo coordinato le nostre attività e i controlli delle nostre pattuglie. Le dirò di più: qualcuno del quartiere si è avvicinato a noi ringraziandoci dell’operato. Questo è un segnale estremamente positivo.
Anche a noi hanno scritto in redazione alcuni cittadini soddisfatti: finalmente le forze dell’ordine dispiegate anche in questo modo. Chiaramente la domanda che molti si fanno è: si farà anche nelle altre città? Trapani può godere di un’attenzione particolare perché è capoluogo e perché il centro di comando sta qua, ma Marsala, Mazara, Castelvetrano sono posti lontani ma ugualmente bisognosi di attenzioni. Vi rifarete anche nelle altre città?
Io sono il Questore della Provincia di Trapani, non sono il Questore di Trapani. È mia intenzione ripetere l’iniziativa che abbiamo promosso a Fontanelle Sud anche nelle altre realtà del nostro territorio.
Altro dossier che impegna le forze di polizia è quello dell’immigrazione. Qua non si parla di percezioni sbagliate ma di vera e propria distopia. Secondo lei perche i cittadini percepiscono una sorta d’invasione?
Questa è davvero una percezione. C’è certamente un problema da dover gestire. Peraltro noi siamo una Provincia in prima linea, a un tiro di schioppo dalle coste africane di partenza, e con strutture di accoglienza e di trattenimento. Ricordo che da poco meno di un mese il nostro hotspot si è trasformato in un CPR, ovvero in un centro di trattenimento, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista amministrativo da parte dell’Ufficio immigrazione. Sono tutte attività di una delicatezza estrema, che devono essere poste in essere nel pieno rispetto della legge e della sicurezza dei cittadini che vengono ospitati all’interno del centro e degli operatori che vi lavorano.
C’è un altro ramo della polizia che svolge un ruolo di crescente importanza, la Polizia postale. Un tempo considerato un settore sicuramente più tranquillo rispetto agli altri, oggi ha aumentato il suo lavoro, vista la facilità con cui ci s’insulta e si minaccia sui social?
È cosi. La polizia postale si è trasformata profondamente in questi ultimi anni ed è diventata uno dei servizi fondamentali della nostra organizzazione istituzionale. Negli ultimi tempi si è sempre di più specializzata e ha assunto un ruolo di primaria importanza nell’inseguire e nell’assicurare alla giustizia persone che commettono reati molto gravi come per esempio quelli pedopornografici, un reato particolarmente odioso che deve essere perseguito e attenzionato con immediatezza. Riguardo agli insulti e alle minacce sui social, il lavoro naturalmente cresce in modo esponenziale data la grande litigiosità che un po’ ci appartiene, forse geneticamente, come popolo. Però questi scontri non mi preoccupano, quanto altri episodi gravi che si possono commettere sul web, come quello della pedopornografia, le truffe informatiche, le sostituzioni di persona.
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