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23/11/2018 06:00:00

Davide Faraone: "Il mio Pd? Aperto e opposto al populismo"

Davide Faraone, senatore del Pd, candidato alla segreteria regionale dei dem. Siamo alla resa dei conti, lo scontro è tra renziani, e qui si capirà chi lo è davvero, e i non renziani. Cioè tra quello che secondo voi potrà essere un partito europeista, riformista, aperto a tutti e un partito ancorato a vecchie logiche. Cosa le ha fatto propendere per questa candidatura?

 

Intanto, sono una persona allegra e pronto a divertirsi. Quando mi candido lo faccio con leggerezza anche se so perfettamente che ho avversari politici che pensano alla resa dei conti. Io penso a questa sfida come alle tante che ho fatto nella mia vita. E' importante che ognuno utilizzi gli strumenti democratici per affermare le proprie idee, il fatto che ognuno pensi alle liste bloccate e a cullarsi dietro protezioni romane reputo tutto ciò ridicolo. Noi mettiamo in campo una idea di freschezza ed innovazione, dall'altro lato ci sono idee di conservazione di un modello che noi consideriamo assolutamente datato. Ci saranno primarie in cui ognuno metterà in campo le proprie idee e noi speriamo di prevalere.

 

È arrivato il momento in cui la politica faccia il suo dovere e ragioni mettendo insieme la competenza e la capacità contro i populisti e l'incapacità. Siete capaci a fare queste primarie così? Snocciolando questo tema in maniera semplice?

 

Assolutamente si, c'è chi pensa ad un vecchio centro sinistra di stampo bersaniano non comprendendo che il mondo è completamente cambiato e che bisogna essere rappresentanti di tutte le donne e uomini liberi che non stanno più dentro questi schemi ideologici. Oggi la partita è tra i populisti che chiudono le frontiere e chi ha il respiro europeista, si possono mettere insieme i moderati e tutti quelli che pensano che la politica su modelli nuovi ha ancora un senso. Non è uno scontro secondario.

 

Se queste primarie creano lo scontro tra Teresa Piccione e Davide Faraone che Pd è?

 

Non mi interessa chi c'è dall'altra parte, i volti sono secondari ai progetti. Noi viviamo un pericolo costante: diventare schiavi dei nordisti della Lega del Paese che pensano che siamo degli accattoni che hanno bisogno di una mancia per stare zitti, e schiavi dei grillini che hanno illuso con politiche assistenzialiste i siciliani alle ultime elezioni e stanno dimostrando, invece, che sono dei fasulli. Questo dobbiamo fare: un contenitore politico che diventi soggetto di riferimento di tutti quelli che si oppongono a quello schema lì.

 

La sua è una candidatura non solo del Pd ma di chi spera che la politica possa avere un volto diverso...

 

Si, normalmente le primarie sono momenti che riguardano solo il partito che le organizza, io credo che mai come questa volta credo che le primarie siano un fatto di popolo. Di donne e uomini che manifesteranno un progetto, una prospettiva piuttosto che un'altra. La novità contro la conservazione, la freschezza contro l'idea di una politica stantia e non si rende conto che la società è mutata, che si viaggia su elementi di comunicazione diversa e bisogna sapersi adattare. Poi c'è il tema delle nuove generazioni a cui bisogna dare una prospettiva che sia positiva, a me questa idea che i ragazzi del sud siano considerati dei mendicanti mi fa impazzire e su questa cosa voglio costruire il consenso .