Anche il caso dell'imprenditore di Trapani Andrea Bulgarella finisce nell'elenco dei principali errori giudiziari del 2018, un triste "lunario", mese per mese, stilato dal quotidiano "Il Foglio", che riporta i casi più eclatanti dell'anno appena trascorso, con cittadini, politici o, come nel caso di Bulgarella, imprenditori, che hanno avuto accuse infamanti da parte dell'autorità giudiziaria, poi dissolte come una bolla di sapone.
E' lo scorso Aprile quando, scrive Il Foglio, "il gip di Firenze archivia l’accusa di associazione a delinquere a carico dell’imprenditore Andrea Bulgarella, eliminando ogni aggravante relativa al metodo e alla finalità mafiosa. L’accusa cade anche per l’ex vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, e altre otto persone".
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La vicenda, parte a ottobre 2015: Bulgarella, originario di Trapani ma trapiantato da anni a Pisa, viene raggiunto da un provvedimento di sequestro di alcuni documenti. La Dda, in base a indagini del Ros, sospettava che la sua attività avesse all’origine “il riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa e in particolare del clan che fa capo a Matteo Messina Denaro“.
Uno dei legali di Bulgarella, l’avvocato Nino Caleca che lo ha difeso insieme a Vincenzo Maria Giacona, ha commentato l'archiviazione di Aprile, così: “Non ci sono prove che attestino flussi di denaro o altre utilità di provenienza illecita reimmesse in attività economiche del Bulgarella”. L’indagine, infatti, nasceva "da elementi poco consistenti, se non irrilevanti, da ricostruzioni inesatte, da sospetti e calunnie di noti imprenditori mafiosi (oggi diventati falsi “collaboratori di giustizia”), che però ha creato un grave danno di immagine a tutta l’attività del gruppo, dato che l’inchiesta ha avuto una grande eco sui giornali e le tv”.
Per difendersi dalle accuse e per rilanciare su altre denunce, Andrea Bulgarella ha pubblicato un anno fa il libro "La partita truccata", scritto a quattro mani con Giacomo Di Girolamo. Cliccando qui potete leggere un estratto del libro, il paragrafo "Sceneggiature", dove Bulgarella racconta e affronta alcune delle contestazioni che gli venivano mosse.