I viaggi fantasma Tunisia-Sicilia. 12 arresti, il capo voleva fare un attentato a Marsala
14,00 - Ecco l'elenco dei beni sequestrati dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta Barbanera che ha portato al fermo di 12 persone tra Mazara del Vallo, Agrigento e Palermo. Sotto sequestro sono finiti: peschereccio “Serena” e “Cesare” in uso a Filippo Solina, nove mezzi (Mercedes Vito, Citroen C8, Bmw X3, Volkswagen Tiguan, Fiat Ducato, Mitsubishi Pajero, Fiat 500, Fiat Punto, Volkswagen Touran), Ristorante Onda Blu (ex Bellavista) a Mazara del Vallo, l'azienda agricola “HAJ ALI Fraj” a Marsala, il cantiere nautico “D’Aleo Nautica di Domenico D’Aleo” a Mazara del Vallo.
I nomi dei fermati. I tunisini Fadhel Moncer (residente a Marsala), Fakhri Moncer (residente a Marsala), Bilel Said (residente a Mazara del Vallo), Bessem Elaiba (residente a Mazara del Vallo), Moussa Hedhili (residente a Siracusa), Nabil Zouai (residente a Mazara del Vallo), Filipo Solina (Lampedusa), Salvatore Spalma (Realmonte), Francesco Sacco (Porto Empedocle), Farhat Khair Eldin (ricercato in Tunisia), Antonino Lo Nardo (Palermo), Giulio Di Maio (Palermo), Vincenzo Corda (Palermo), Pietro Ilardi (Palermo).
13.00 - Progettava di mettere una bomba alla caserma dei Carabinieri di Marsala, Fadhel Moncer, il tunisino arrestato questa notte a Mazara del Vallo, ritenuto il capo di un'organizzazione criminale attiva nel traffico clandestino di esseri umani dalla Tunisia alla Sicilia.
Moncer, già arrestato nel 2012 per un traffico di armi e droga tra Francia e Italia, noto per aver pianificato di far saltare in aria una caserma dei Carabinieri,solo le manette gli impedirono di portare a termine il piano.
“Faccio saltare la caserma, già sto mettendo da parte, ogni volta, uno-due chili… appena cominciano ad essere cinquanta, cento chili, ti faccio sapere com’è… ti faccio spostare tutta la caserma a mare”, diceva Moncer sotto intercettazione. “Arrivo a scoppiare una bomba dietro la caserma dei carabinieri a Marsala, che succede? Sai, gli sbirri scappano da Marsala”. L’arresto del 2012 fece saltare il progetto.
Moncer è stato arrestto assieme ad altre 11 persone, due sono ricercate. Era il capo dell'organizzazione criminale. Suo il ristorante Bellavista a Mazara, dal quale gestiva tutto. A Moncer sono state sequestrate anche un'azienda agricola e una villetta a Marsala.
9,00 - Altra operazione contro i gruppi criminali che organizzano viaggi clandestini tra la Tunisia e la Sicilia.
La Guardia di Finanza questa notte ha arrestato altre dodici persone. Tra questi c'è Fadhel Moncer. E' ritenuto il capo dell'organizzazione che gestiva i viaggi dei potentissimi gommoni tra la Tunisia e le coste siciliane, in particolare Lampedusa. Moncer. Tunisino da anni residente in Italia, è stato arrestato a Mazara del Vallo, dove gestisce un ristorante, il “Bellavista”, sul lungomare Giuseppe Mazzini. Da lì, e dalla sua villa di contrada Strasatti, a Marsala, gestiva gli sbarchi fantasma. Oltre ad arrestarlo i finanzieri gli hanno sequestrato i due immobili e un'azienda agricola. Sono stati sequestrati anche un cantiere nautico, due pescherecci e diversi conti correnti su cui transitavano i profitti. E' un passaggio in più che è stato fatto, quello del sequestro del tesoretto degli scafisti dal valore di 3 milioni di euro. Oltre Moncer sono state arrestate altre 11 persone, e altre due sono ricercate.
Il provvedimento di fermo è stato firmato dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Marzia Sabella, dai sostituti Gery Ferrara, Claudia Ferrari e Federica La Chioma.
Gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria guidati dal colonnello Cosmo Virgilio sono adesso a caccia di altri insospettabili complici degli scafisti, che puntavano a nuovi investimenti. Alcuni dei fermati stavano fuggendo in Tunisia, sono stati bloccati al porto di Palermo con 30 mila euro in contanti nascosti nel'auto. Il provvedimento riguarda cittadini stranieri, ma anche sette italiani, che gestivano con l'organizzazione il trasporto di sigarette di contrabbando.
Il gruppo guidato da Fadhel Moncer seguiva la rotta Tunisi-Lampedusa anche diverse volte alla settimana. E poi utilizzava delle piccole imbarcazioni per il trasbordo nella zona di Mazara del Vallo. Di Moncer alcuni complici dicevano "Questo si vede che comanda questo è cornuto, come acciaio, parola d'onore". Nelle intercettazioni, Moncer si vantava di aver corrotto alcuni ufficiali della polizia tunisina, per far scarcerare uno suo uomo arrestato. E, intanto, gestiva anche altri affari. Qualche tempo fa, era stato indagato per traffco d'armi. Di Moncer parliamo anche nell'approfondimento di oggi sulla precedente inchiesta della Dda di Palermo.
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